La Digital Transformation non è più un’opzione, ma una necessità strategica per imprese e istituzioni. Questo processo di cambiamento radicale, che va oltre la semplice adozione tecnologica, sta ridefinendo modelli di business e modalità operative in ogni settore.

Attraverso i dati più aggiornati degli Osservatori Digital Innovation della POLIMI School of Management, analizziamo i trend emergenti che guidano l’innovazione digitale in Italia, dalle opportunità tecnologiche alle sfide del digital divide.

Cos’è la Digital Transformation

La Digital Transformation è il processo di cambiamento organizzativo, economico, sociale, creativo abilitato dall’adozione e dallo sviluppo delle tecnologie digitali.

Non c’è impresa, Pubblica Amministrazione o singolo cittadino che non ne sia stato toccato: la digitalizzazione è un processo di trasformazione che sta cambiando le nostre abitudini, il nostro modo di fare business, il nostro posto di lavoro e più in generale le nostre vite. Riguarda ognuno di noi e sempre in più contesti.

Tecnologie chiave della Digital Transformation

La digitalizzazione moderna si fonda su un ecosistema di tecnologie innovative, in cui spicca l’Intelligenza Artificiale, che ha vissuto un’espansione straordinaria con l’avvento dell’AI Generativa. Il panorama tecnologico comprende anche Big Data Analytics, Internet of Things, Blockchain, 5G, Cloud Computing, oltre a sistemi di Cybersecurity avanzata.

È però importante sottolineare che la Digital Transformation non è solo adozione tecnologica, ma rappresenta un cambiamento nei modelli di azione fino a oggi adottati.Lo spostamento verso il digitale e la digitalizzazione non solo è inevitabile, ma è anche irreversibile, e richiede una strategia olistica e ben pianificata.

I pilastri della Trasformazione Digitale

Per una trasformazione digitale di successo, le organizzazioni devono costruire la propria strategia su cinque pilastri fondamentali che rappresentano le aree di intervento prioritarie:

  1. tecnologia e infrastruttura: costituisce la base abilitante della trasformazione, includendo cloud computing, connettività avanzata, piattaforme digitali e architetture scalabili che supportano l’innovazione continua;
  2. persone: il capitale umano rappresenta il motore del cambiamento; investire in formazione, reskilling e upskilling è essenziale per sviluppare competenze digitali e mindset orientato all’innovazione;
  3. processi e governance: la riprogettazione dei processi aziendali in chiave digitale, supportata da una governance chiara e responsabilità definite, garantisce l’efficacia della trasformazione;
  4. dati e Analytics: la capacità di raccogliere, elaborare e analizzare i dati diventa strategica per prendere decisioni data-driven e creare valore attraverso insight azionabili;
  5. Customer Experience: mettere il cliente al centro della Trasformazione Digitale, progettando esperienze omnichannel personalizzate e innovative che rispondano alle aspettative del mercato digitale.

Questi pilastri sono interconnessi e si rafforzano reciprocamente: il successo della Digital Transformation dipende dalla capacità di integrarli in una strategia coerente. Tuttavia, definire i pilastri strategici è solo il primo passo: è fondamentale tradurli in azioni concrete e misurabili attraverso un approccio di gestione strutturato che coinvolga tutta l’organizzazione.

Come gestire la Digital Transformation in azienda

Per gestire con successo la Digital Transformation, le aziende devono prepararsi al cambiamento attraverso un approccio strutturato che combini stimoli interni ed esterni all’organizzazione, promuovendo l’Innovazione Digitale in azienda e, allo stesso tempo, guardando oltre i propri confini con un approccio collaborativo.

Di seguito le descriviamo brevemente le sette dimensioni fondamentali per la Digital Transformation:

  1. obiettivi strategici: allineare la trasformazione digitale alle reali esigenze aziendali; il rischio di sviluppare Trasformazione Digitale fine a sé stessa, non allineata a quelle che sono le reali esigenze strategiche, è sempre elevato;
  2. competenze: la Trasformazione Digitale è, in primis, un cambiamento culturale da stimolare all’interno dell’organizzazione stessa, attraverso la comunicazione, la formazione, la diffusione di competenze digitali e l’imprenditorialità;
  3. sviluppo delle idee: è fondamentale identificare le fasi che le idee innovative devono percorrere e con esse le persone e le funzioni preposte a questo processo;
  4. budget: rimane lo strumento chiave per avere le risorse necessarie a finanziare i progetti di Trasformazione Digitale;
  5. funzioni aziendali: la Digital Transformation riguarda tutte le funzioni aziendali: è, quindi, necessario mettere a disposizione gli strumenti per abilitare e rendere il più agile possibile il processo di innovazione tramite il coinvolgimento delle diverse funzioni;
  6. Open Innovation: gestire la Digital Transformation vuol dire anche coordinare un ecosistema esterno di attori in grado di aggiungere le idee e le competenze difficili da acquisire internamente;
  7. misurazione delle performance: aspetto chiave, ma ancora poco affrontato per la sua complessità e specificità rispetto ai tradizionali modelli di rilevazione delle performance.

Le industry più interessate dalla Trasformazione Digitale

Al di là dei numeri che testimoniano e certificano ancora un ritardo del nostro Paese nella digitalizzazione delle aziende, è bene indagare e conoscere quali sono i settori che sono stati e saranno i più impattati dal processo di Trasformazione Digitale.

Come abbiamo anche anticipato in apertura la Trasformazione Digitale è un processo trasversale e sta continuando a cambiare gli approcci e i modelli di business di tantissimi settori.

Digital Transformation nell’HR e nel lavoro

La Trasformazione Digitale ha toccato, come già avvenuto periodo pandemico e post-pandemico, il mondo dell’HR e dello Smart Working, due segmenti che sono sempre più strategici. Basti pensare che, nonostante lo stop a tutte le misure di Smart Working semplificato che obbligavano i datori di lavoro a consentire il Lavoro Agile per specifiche categorie, il numero di lavoratori da remoto nel 2024 è sostanzialmente stabile: 3,55 milioni rispetto ai 3,58 milioni del 2023 (-0,8%).

Oltre allo Smart Working, però, la pandemia ha dato origine a un senso di precarietà che ha portato diversi lavoratori a rivendicare più spazio per la propria vita personale. Il disallineamento tra vita professionale e privata è alla base di fenomeni come la Great Resignation e il Quiet Quitting. Le sfide del mercato del lavoro, tuttavia, non finiscono qui. L’Innovazione Digitale ha portato molte aziende a investire in formazione, per sviluppare nuove competenze digitali.

Digital Transformation in Sanità, nella PA Italiana e sistemi di Identità Digitale per l’accesso ai servizi online

La Trasformazione Digitale non ha toccato solo il mondo del lavoro: un altro reparto che ha dovuto attuare un forte adattamento è la Sanità italiana, così come tutto il comparto della Pubblica Amministrazione. Nello specifico, In Sanità, gli investimenti hanno raggiunto 2,47 miliardi di euro nel 2024 (+12%). Parallelamente cresce l’interesse per l’Intelligenza Artificiale. Già diversi medici e infermieri ne fanno uso: alcune ricerche indicano che l’AI potrebbe far risparmiare in media circa due giornate all’anno solo per la ricerca di informazioni scientifiche e una settimana intera in attività amministrative o di gestione operativa. Inoltre, circa un cittadino su dieci ha già utilizzato strumenti di AI Generativa in ambito sanitario, prevalentemente per cercare informazioni su problemi di salute e possibili cure.

Per quanto riguarda la PA italiana in generale, il processo di digitalizzazione già in atto prima dello scoppio della pandemia si è evoluto ulteriormente. La Pubblica Amministrazione ha ricevuto 48 miliardi di euro dal PNRR per la digitalizzazione, pari al 30% delle risorse europee per il digitale nel Next Generation EU. L’Italia è tra i Paesi più avanti a livello di milestone raggiunti, con successi come pagoPA (16.000 PA aderenti) e App IO (scaricata da 42 milioni di italiani).

Un discorso a parte meritano i sistemi di identità digitale che, attraverso un riconoscimento elettronico, consentono di accedere ai servizi online di Pubbliche Amministrazioni e privati aderenti. In Italia ci sono diversi sistemi, tra cui il Sistema Pubblico di Identità Digitale, meglio noto come SPID. Nel 2024 SPID ha raggiunto quota 38,9 milioni di identità, raggiungendo gli obiettivi previsti dal PNRR per il 2026 con ben due anni di anticipo. La novità dell’IT Wallet, partito in test a ottobre e accessibile dal 4 dicembre, consente di unire documenti digitali preparando il terreno per l’European Digital Identity Wallet entro il 2026.

Digital Transformation: Impatti nei settori di Media Digitali, FinTech, Logistica, Retail, Turismo e Agricoltura

Con i suoi processi di digitalizzazione, la Trasformazione Digitale tocca settori sempre più ampi e diversi tra loro: dai Media Digitali, in particolare l’Advertising, alla Finanza Digitale – con l’evoluzione del mercato Supply Chain Finance e degli ecosistemi Fintech e Insurtech –, fino alla Logistica, settore caratterizzato anche da un forte aumento dei costi produttivi, ma anche da un’alta intensità di soluzioni green.

Non mancano gli investimenti digitali anche nel mondo del Retail, caratterizzato da nuovi modelli di business platform-based e sperimentano massicciamente l’Intelligenza Artificiale. Altro comparto fortemente toccato è indubbiamente quello dei viaggi, particolarmente segnato dall’emergenza sanitaria. Cionondimeno, il Turismo è tornato a crescere, tanto che nel 2024 la spesa per i viaggi ha superato quella dei livelli pre-pandemia a livello internazionale.

L’Innovazione Digitale, inoltre, sta toccando anche tantissimi altri settori, dalla Cultura ai droni e alla Mobilità Aerea Avanzata fino all’Agrifood e, nello specifico, quello dell’Agricoltura 4.0. Il digitale, infatti, ha continuato a crescere anche nell’ambito agricolo e oggi le nuove tecnologie possono aiutare a far fronte alla scarsità e all’aumento dei costi di produzione e di risorse (ad esempio attraverso l’irrigazione di precisione).

I trend della Digital Transformation

Dopo esserci focalizzati su quali sono i principali settori che hanno trovato, grazie alla Digital Innovation, una dimensione nuova e innovativa, è arrivato il momento di capire quali potrebbero essere i prossimi modelli di innovazione e trend tecnologici.

Le Startup nell’Open Innovation e il Platform Thinking

Il paradigma dell’Open Innovation non può solo essere considerato solo un trend tecnologico, ma un vero e proprio trend culturale. Questo processo, infatti, è uno dei fattori principali che determina come l’Innovazione e la Trasformazione Digitale cambino il panorama della digitalizzazione nelle organizzazioni: le imprese, per creare più valore e competere sul mercato, non possono più basarsi soltanto su idee e risorse interne. Per tale motivo è sempre più necessario ricorrere anche a strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, ma anche Università, Centri di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti. Collaborare con queste realtà, infatti, può portare a numerosi benefici economici e strategici per tutte le parti coinvolte.

La Trasformazione Digitale diventa, dunque, una sfida in cui emergono nuovi ruoli professionali (come l’Innovation Manager), nuovi attori, come le start-up, e una nuova cultura imprenditoriale.

Digital Transformation, eCommerce B2c e B2b

Con la pandemia, le aziende che avevano già esperienze di commercio elettronico sono quelle che hanno reagito meglio al primo lockdown, e le altre hanno dovuto colmare il gap per poter sopravvivere. Da quel momento si è assistito a una crescita dell’eCommerce B2c (Business-to-consumer). I numeri parlano da soli: nel 2024 questo mercato vale in Italia 58,8 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente.

Diversa è la situazione dell’eCommerce B2b, in cui si evidenzia ancora una bassa penetrazione del digitale per lo scambio di ordini in ambito Business-to-business. Nel 2023 la crescita dell’eCommerce B2b di prodotto è stata del 10% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il valore di 265 miliardi di euro.

L’importanza di un approccio omnicanale

La pandemia non ha solo portato a una crescita dell’eCommerce, ma ha anche innalzato la priorità di una Customer Experience omnicanale. L’omnicanalità consiste nella gestione sinergica di tutti i  touchpoint – ossia di punti di contatto con il cliente, dalla relazione durante il processo di acquisto, dall’Advertising, fino al servizio post-vendita – , creando un’esperienza fluida lungo tutto il processo d’acquisto. Questa strategia è diventata cruciale per la competitività aziendale.

Tuttavia, la strada è ancora lunga: solo l’11% delle grandi aziende ha saputo implementare strategie avanzate. L’Intelligenza Artificiale sta però accelerando questa trasformazione: due terzi delle grandi imprese hanno aumentato gli investimenti in AI per l’omnicanalità.

La Trasformazione Digitale e i trend per i Big Data e per l’Intelligenza Artificiale

Big Data sono stati una rivoluzione per il mondo digitale: ogni azienda, ogni settore, ormai, vive sempre più analizzando enormi flussi di dati. Secondo molti, i dati sono il nuovo petrolio e saperne estrarre valore è la vera chiave competitiva per grandi aziende e PMI.

Proprio per la gestione di grandi volumi di numeri e per analizzarli, è indispensabile l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, e nello specifico dell’AI Generativa. I progressi fatti da questa industria, negli ultimi anni, sono notevoli e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti (basti pensare al successo di ChatGPT, DeepSeek e altre piattaforme). L’AI, il cui mercato ha registrato una crescita del +58% solo nel 2024, è in grado di offrire supporti concreti nella gestione e nell’analisi dei dati attraverso, ad esempio, la documentazione automatizzata, rendendo così i processi più efficienti ed efficaci.

Design Thinking e Intelligenza Artificiale: un connubio vincente

L’AI è entrata in modo pervasivo nelle nostre vite e le sue possibili applicazioni non si fermano certo alla gestione e all’analisi dei dati. Anche il Design Thinking può cogliere le opportunità generate da questa tecnologia.

Il Design Thinking consiste nella capacità di risolvere problemi complessi utilizzando una visione e una gestione creative, integrando capacità analitiche con attitudini creative. Come abbiamo già accennato, l’Intelligenza Artificiale può supportare la reinterpretazione dei dati, ma allo stesso tempo è anche in grado di supportare il processo creativo attraverso nuovi stimoli, affiancando (senza sostituire) figure come leader e manager. Se in passato il Design Thinking veniva utilizzato principalmente da studi di design e agenzie, oggi sono sempre di più le aziende e le pubbliche amministrazioni interessate a questo paradigma e che possono beneficiarne all’interno di diversi contesti lavorativi.

Internet of Things: l’innovazione con gli “oggetti” e nuovi paradigmi

Sono passati più di vent’anni da quando è stata coniata l’espressione “Internet of Things ” . Col tempo le tecnologie IoT si sono moltiplicate e sviluppate, così come si sono profondamente evoluti i numerosi ambiti applicativi, dall’Industrial IoT, alla Smart Home (o casa connessa) e alle auto intelligenti, fino alla Smart Mobility e alla Smart City.

Rispetto ai numeri pre-pandemici, questa tecnologia è cresciuta in modo considerevole. Nel 2024, quasi 6 italiani su 10 (59%) possiedono almeno un oggetto smart in casa, l’80% delle grandi aziende manifatturiere ha almeno una soluzione di Industrial IoT, e il 65% dei comuni italiani ha avviato progetti Smart City. Un aiuto importante per un’ulteriore evoluzione potrebbe arrivare dal PNRR, anche se il Piano Transizione 5.0 fatica a decollare.

Nell’IoT sta diventando sempre più strategico il connubio con l’Intelligenza Artificiale: il 55% delle grandi imprese che hanno progetti IoT desidera integrare l’AI per ottimizzare processi e creare ecosistemi intelligenti. Tuttavia, meno della metà delle aziende utilizza effettivamente i dati raccolti, rappresentando un’enorme opportunità di crescita per nuovi modelli di business.

Cloud Computing: Digital Transformation sulle nuvole

Il Cloud Computing è una delle tecnologie fondamentali e abilitanti del percorso di Trasformazione Digitale nelle imprese. Negli ultimi anni, soprattutto dopo il boom di digitalizzazione dei processi informatici dovuti alla pandemia, il Cloud è e resta una delle innovazioni più sfruttate. Oggi, è una tecnologia diventata indispensabile sia per le PMI che per le grandi aziende e le PA, che hanno trovato nella “nuvola” lo strumento per rimanere interconnessi in infiniti modi.

Nel 2024, trainato dall’Intelligenza Artificiale, il mercato del Cloud italiano è cresciuto del +24% rispetto al 2023, raggiungendo un valore di 6,8 miliardi di euro – l’incremento più alto degli ultimi sei anni. A guidare la crescita è il Public & Hybrid Cloud.

Quantum Computing: la frontiera tecnologica del futuro

Anche la tecnologia del Quantum Computing potrebbe trasformare completamente il settore dell’informatica. Questa tecnologia può offrire nuove opportunità per risolvere problemi computazionali anche molto complessi, impattando significativamente diversi settori di business, dal Machine Learning, alla crittografia, alla Cyber Security, etc.

Il mercato del Quantum, però, è in fase di sviluppo e una sua adozione su larga scala non è ancora possibile attualmente. L’Italia mostra comunque segnali promettenti, grazie anche ai fondi del PNRR: nel 2024 è stato costruito il primo computer quantistico criogenico da 24 qubit presso l’Università Federico II di Napoli, mentre startup italiane hanno raccolto 12 milioni di euro nel biennio 2023-2024. Tuttavia, i fondi restano limitati rispetto ad altri Paesi europei.

Cybersecurity: mercato in crescita, sfide in aumento

Se da un lato le tecnologie digitali abilitano una serie di opportunità, dall’altro aumentano i rischi per la sicurezza dei sistemi informativi e i dati delle aziende. Aumentano gli attacchi informatici, alimentati da tecnologie sempre più avanzate, potenziate dall’Intelligenza Artificiale, e il panorama della Cyber Securityin Italia e nel mondo è in rapida evoluzione. Nel nostro Paese, il 73% delle grandi imprese ha subito almeno un attacco cyber nell’ultimo anno e le organizzazioni stanno cercando di rafforzare la propria cybersicurezza. Cresce del 15%, infatti, il mercato italiano della sicurezza informatica, che nel 2024 raggiunge il valore di 2,48 miliardi di euro.

Per fronteggiare le nuove minacce occorrono investimenti, professionisti come lo Chief Information Security Officer (CISO)piani di formazione strutturati. Inoltre, nell’ambito della Data Protection gioca un ruolo essenziale l’aderenza alle normative emanate a sostegno della protezione dei dati da azioni malevole, come la NIS2.

La Digital Transformation e il mondo dei pagamenti: Innovative Payments e Blockchain

La pandemia ha cambiato le abitudini dei consumatori anche in merito ai pagamenti digitali, avvicinandoli verso nuove forme di pagamento che non prevedevano il contatto con i contanti. Nel 2024, per la prima volta, i Digital Payment hanno superato il contante in termini di valore del transato, raggiungendo i 481 miliardi di euro (+8,5% rispetto al 2023). Qualcosa sembra dunque essere cambiato anche nell’approccio dei commercianti in questi ultimi anni: più della metà dei piccoli esercenti (53,5%) infatti, dichiara di preferire le carte rispetto ad altri strumenti di pagamento.

Al contempo, il settore Blockchain e Web3 mostra segnali di maturazione: nel 2024 sono stati lanciati 298 nuovi progetti (+3,5% rispetto al 2023), con un passaggio significativo dalle sperimentazioni (-43%) ai progetti operativi. Il mercato italiano vale 40 milioni di euro (+5%), dominato dal settore finanziario e dalla pubblica amministrazione.

5G e Digital Transformation, l’evoluzione delle reti

Un mercato ancora agli albori, ma che (anche a causa delle fake news) ha già fatto parlare di sé. Il 5G rappresenta un’evoluzione rispetto alle reti broadband esistenti, che offre numerose opportunità di business e possibilità di applicazione in diversi ambiti, grazie a soluzioni come il Multi-Access Edge Computing, l’Open RAN e il mmWave. All’estero questa tecnologia vede sempre più sperimentazioni che coinvolgono nuove competenze e partnership fra gli attori della filiera. In Italia il mercato va ancora avanti lentamente: la spesa per il 5G industriale nel 2024 è stimata in 14,5 milioni di euro (+70% rispetto al 2023), ma modesta in valore assoluto a causa di diverse barriere. I principali ostacoli includono la difficoltà a giustificare il ROI, la concorrenza di tecnologie alternative e un contesto normativo frammentato.

Nel complesso, sono 31 le aziende italiane che hanno implementato almeno una rete 5G privata o dedicata, rappresentando circa il 7% dei progetti attivi in Europa (su un totale stimato di quasi 500 progetti europei).

La Digital Transformation in Italia, a che punto siamo?

La pandemia ha accelerato la digitalizzazione italiana già in corso, dimostrando che il digitale non è più solo modernizzazione ma condizione essenziale di resilienza. Nonostante le sfide economiche e geopolitiche attuali, l’innovazione digitale continua a crescere, rendendo i settori più resilienti, sostenibili e competitivi.

Tuttavia, secondo gli indicatori della Digital Decade 2030, l’Italia nel 2024 risulta 19° su 27 Paesi UE per maturità digitale – con forti divari tra le regioni – , perdendo 3 posizioni rispetto al 2023.

I rischi della Digital Transformation: il digital divide

Nonostante le opportunità offerte dalla Trasformazione Digitale, emergono criticità significative che rischiano di compromettere una crescita equa e sostenibile. Il principale problema è rappresentato dal “digital divide” tra organizzazioni mature e non mature, che sta diventando sempre più evidente.

Per fare un esempio, mentre il 53% delle grandi imprese ha già licenze per soluzioni AI come ChatGPT o Copilot, solo il 7% delle piccole e il 15% delle medie imprese ha avviato progetti di Intelligenza Artificiale.

Questo gap tecnologico rischia di creare un circolo vizioso: le aziende che riescono ad adottare tecnologie avanzate diventano più competitive, efficienti e redditizie, mentre quelle che rimangono indietro perdono progressivamente quote di mercato e capacità di investimento.

Strategie per ridurre il divario digitale

Per affrontare questa sfida sono necessarie azioni coordinate:

  • politiche di incentivazione mirate: sostegni fiscali e finanziamenti agevolati specificamente dedicati alle PMI per l’adozione di tecnologie digitali;
  • formazione e competenze: investimenti massicci nella formazione digitale e nello sviluppo di competenze specialistiche;
  • ecosistemi collaborativi: promozione di consorzi e reti tra imprese per condividere costi e competenze nell’innovazione digitale;
  • soluzioni scalabili: sviluppo di un’offerta tecnologica modulare e accessibile che vada incontro alle esigenze specifiche delle PMI;
  • governance pubblica: ruolo attivo delle istituzioni nel coordinare la trasformazione digitale e garantire che nessuno rimanga escluso.

Conclusioni

La Digital Transformation in Italia mostra segnali di consolidamento e maturità. Nonostante le sfide economiche e geopolitiche, gli investimenti nel digitale continuano a crescere.

Il PNRR rappresenta un’opportunità fondamentale per accelerare la Trasformazione Digitale del Paese, con investimenti significativi in infrastrutture, competenze e servizi digitali. Tuttavia, sarà cruciale continuare a investire nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali, nonché implementare politiche inclusive per garantire che la trasformazione non aumenti le disuguaglianze ma contribuisca a una crescita sostenibile e condivisa.

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