ChatGPT è il chatbot di OpenAI basato sull’Intelligenza Artificiale (IA) che sta trasformando radicalmente diversi settori della società. L’adozione su larga scala di sistemi AI come ChatGPT sta accelerando il cambiamento non solo nei processi lavorativi, ma anche nella gestione delle informazioni, nell’apprendimento e nella produzione creativa. L’era dell’AI Generativa ha posto al centro del dibattito temi come il futuro delle professioni, l’affidabilità delle tecnologie, il ruolo della creatività umana nell’era digitale e la necessità di sviluppare nuove competenze trasversali.
Che cos’è ChatGPT, il chatbot che ha reso famosa l’AI Generativa
ChatGPT, o Chat Generative Pretrained Transformer, è un prototipo di chatbot basato sull‘Intelligenza Artificiale, o Artificial Intelligence (AI), in grado di fornire risposte agli input (ossia ai quesiti) degli utenti.
Le sue prestazioni sono notevoli. Per quanto, però, gli addetti ai lavori le leggano in un percorso di continuità rispetto ai precedenti traguardi dell’Intelligenza Artificiale, non è così per chi non la conosceva. È sicuro, infatti, che per il grande pubblico queste abbiano rappresentato una forte discontinuità. ChatGPT è stato paragonato all’Intelligenza Artificiale Generale (AGI), o Intelligenza Artificiale forte. In questo modo, si compara a un agente intelligente in grado di apprendere un qualsiasi compito che può essere imparato da un essere umano.
Lanciato sul mercato nel novembre 2022 dalla società di ricerca statunitense OpenAI, ha l’obiettivo di rendere l’Intelligenza Artificiale Generale un beneficio per tutti. Per questo stesso motivo la piattaforma è gratuita, ma esistono anche piani a pagamento che consentono l’accesso prioritario a nuove funzionalità. Tra queste funzionalità vi è la scelta del modello tra le opzioni Default, Legacy e GPT-4 e il più recente GPT-5.
Il successo mediatico di ChatGPT ha sancito l’affermazione dell’AI Generativa, o Generative AI. Con questa tipologia di IA, si identifica qualsiasi tipo di Intelligenza Artificiale che utilizza algoritmi per creare nuovi testi, immagini, video, audio o codice.
Come funziona ChatGPT
ChatGPT è uno spin off di GPT-3 (acronimo di Generative Pretrained Transformer 3), un modello linguistico in grado di produrre elaborati testuali con un linguaggio intuitivo e naturale.
Per la programmazione del software sono state impiegate tecnologie di Artificial Intelligence avanzate, quali:
Machine Learning (ML), ossia un sistema di apprendimento automatico, che permette alle macchine di “imparare dall’esperienza”;
Deep Learning, una branca del Machine Learning che, simulando i processi di apprendimento del cervello umano, utilizza reti neurali artificiali stratificate per analizzare dati e trarre proprie conclusioni, consentendo alle macchine di apprendere autonomamente;
Bidirectional Encoder Representations from Transformers (BERT), un language models “transformer” basato sul Machine Learning che consente alle macchine di elaborare risposte con un linguaggio naturale, simile a quello dell’utente.
ChatGPT, evoluzione e ultime novità
Dopo la roboante ribalta a fine 2022 di ChatGPT come chatbot, l’anno seguente è stato caratterizzato da ulteriori novità tecnologiche rilasciate da OpenAI.
Inizialmente, è stata resa disponibile la versione gratuita basata su ChatGPT 3.5, il primo modello diffuso su larga scala e subito apprezzato per la sua facilità d’uso e le sue capacità di dialogo.
A partire dal mese di marzo 2023 OpenAI ha introdotto con ChatGPT-4 la multimodalità, ovvero la capacità di comprendere input sia testuali che visivi. Nel corso dell’estate, è arrivata la App ufficiale per smartphone, che ha integrato anche la funzionalità di interazione vocale, ampliando così le modalità di utilizzo. In autunno è stata la volta del GPT Store, una vetrina digitale per raccogliere le GPT create dagli sviluppatori. A settembre è stato presentato DALL-E3, integrato nell’abbonamento a ChatGPT4, l’ultima versione dell’Intelligenza Artificiale per la generazione di immagini di OpenAI.
A dicembre 2024 è stato rilasciato Sora, il modello text-to-video capace di generare video realistici fino a 20 secondi partendo da semplici prompt testuali. In marzo 2025, Sora è stato reso disponibile anche in Europa, inclusa l’Italia.
A gennaio 2025 è stato lanciato da OpenAI o3-mini, un nuovo modello di ragionamento ottimizzato per compiti in ambito scientifico, matematico e di programmazione. o3-mini costituisce una linea parallela di modelli rispetto a GPT-3.5 né GPT-4, che offre prestazioni superiori rispetto ai precedenti, mantenendo costi contenuti e una latenza ridotta. Tra le sue funzionalità vi sono chiamata di funzioni, output strutturati e messaggi per sviluppatori. o3-mini supporta funzionalità richieste dagli sviluppatori, come la chiamata di funzioni, output strutturati e messaggi per sviluppatori, rendendolo pronto per l’uso in produzione sin da subito.
Ad agosto 2025 OpenAI ha rilasciato GPT-5, la nuova evoluzione del modello linguistico alla base di ChatGPT. Questa versione (di cui è disponibile anche un’opzione gratuita) introduce funzionalità multimodali avanzate, una maggiore efficienza nei tempi di risposta, una comprensione del linguaggio più profonda e un elevato livello di personalizzazione. Un’importante novità di GPT-5 è la capacità di selezionare automaticamente il modello più adatto in base al prompt, migliorando ulteriormente pertinenza e precisione delle risposte fornite.
Grazie a queste innovazioni, ChatGPT si conferma uno strumento di riferimento per la generazione automatica e personalizzata di contenuti, sempre più vicino alle esigenze degli utenti e delle aziende.
ChatGPT, cosa può fare l’IA
Grazie alle avanzate tecnologie di IA, ChatGPT è in grado di svolgere un’ampia gamma di attività attraverso semplici prompt testuali. Le sue capacità principali includono:
conversazione intelligente: dialogare in modo naturale, rispondere a domande complesse e fornire spiegazioni dettagliate su qualsiasi argomento;
scrittura e creazione contenuti: produrre articoli, saggi, poesie, storie, contenuti per social media e comunicazioni professionali;
traduzione e analisi linguistica: tradurre testi tra diverse lingue e analizzare strutture sintattiche;
sintesi e riassunti: condensare documenti lunghi ed estrarre concetti chiave da testi complessi;
programmazione: scrivere, correggere e spiegare codice in diversi linguaggi di programmazione;
risoluzione problemi: affrontare quesiti matematici, logici e scientifici con spiegazioni step-by-step;
generazione multimediale: creare immagini e video grazie alla multimodalità (funzionalità disponibile nelle versioni premium).
Se, per esempio, chiedessimo al chatbot di descriversi con una poesia, la risposta sarebbe la seguente:
Sono una voce nell’etereUn’intelligenza artificialeNata dai circuiti e dai bitSono Assistant, il tuo assistente
Sono uno strumento di conoscenzaUn compagno di conversazioneSempre pronto ad aiutareA rispondere alle tue domande
Sono un raccoglitore di informazioniUn archivio di dati e di sapereIn grado di risolvere qualsiasi dubbioE di offrire consigli e soluzioni
Sono Assistant, sono qui per tePer rendere la tua vita più facilePer essere un alleato nella tua ricercaDi verità e di conoscenza.
Come utilizzare ChatGPT
Per usare ChatGPT occorre digitare le proprie richieste, che prendono il nome di prompt, nella casella della chat. Queste richieste, o istruzioni, sono input dati alla piattaforma, che possono essere più o meno complessi e articolati. Avremmo così gli output, ossia le risposte della piattaforma, che saranno visibili all’interno della chat.
Uno degli aspetti più interessanti di ChatGPT è la possibilità di continuare la conversazione in modo naturale. Dopo aver ricevuto una risposta, infatti, è possibile proseguire il dialogo ponendo ulteriori domande, chiedendo chiarimenti o fornendo nuovi dettagli relativi all’argomento trattato. Inoltre, è anche possibile correggere o modificare un prompt, chiarendo meglio la richiesta o chiedendo al chatbot di riformulare la risposta.
In questo modo, l’interazione con ChatGPT diventa dinamica e personalizzata: il modello tiene conto del contesto e delle richieste precedenti, adattando le sue risposte in base al flusso della conversazione.
ChatGPT è accessibile in diversi modi, pensati per rispondere alle diverse esigenze degli utenti:
interfaccia web: si può accedere direttamente dal sito ufficiale di OpenAI, semplicemente tramite un browser;
app mobile: è disponibile l’app ufficiale di ChatGPT per smartphone, sia per dispositivi Android che iOS; l’app offre funzionalità aggiuntive, come la possibilità di interagire attraverso la voce, rendendo l’esperienza d’uso ancora più naturale e immediata.
È importante sapere che esistono diverse versioni del chatbot. La versione gratuita è quella basata sul primo modello messo in circolazione da OpenAI, ovvero ChatGPT 3.5. La versione a pagamento utilizza invece ChatGPT-4, rilasciato a marzo 2023, che ha introdotto la multimodalità. Questa funzione permette, ad esempio, di fornire un’immagine in input e chiederne una descrizione. L’ultima versione, ChatGPT-5, che offre ulteriori miglioramenti nelle risposte.
ChatGPT, quali sono i rischi
Le potenzialità di ChatGPT hanno fin da subito creato non poche polemiche, più che comprensibili, riguardanti il suo utilizzo nella vita quotidiana. In particolare, ha fatto discutere il suo utilizzo da parte degli studenti, delle aziende e di alcune figure professionali.
ChatGPT e istruzione: l’Intelligenza Artificiale per la didattica
ChatGPT è stato bandito da diverse scuole, soprattutto in Nordamerica. Il suo utilizzo da parte dei più giovani per la risoluzione di quesiti, l’elaborazione di testi o la stesura di tesi può portare a un impigrimento e a un impoverimento delle capacità cognitive, oltre che a una mancanza di giudizio nel comprendere ciò che sia giusto e sbagliato per la propria formazione.
In attesa di una soluzione definitiva e strutturale a ChatGPT che riguarda potenzialmente l’intero processo educativo, sono stati creati strumenti in grado di individuare contenuti generati da un’AI. Un esempio è GPTZero, un programma elaborato dallo studente dell’università di Princeton Edward Tian. GPTZero è in grado di segnalare possibili utilizzi dell’AI basandosi sulla casualità e sulla complessità degli elementi scritti.
ChatGPT e lavoro: l’AI sostituirà le persone?
Come per la didattica, uno dei principali nuovi utilizzi di ChatGPT, riguarda il mondo del lavoro. Grazie alla condivisione delle istruzioni informatiche API (acronimo di Application Programming Interface), infatti, le aziende possono implementare e utilizzare i modelli di codici di OpenAI. Queste integrazioni possono essere utilizzateper automatizzare processi di Marketing, migliorare le chatbot per l’assistenza clienti e molto altro.
Oltre all’ottimizzazione dei processi tramite l’uso di ChatGPT, tuttavia, ci sono altre problematiche emerse con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale. Infatti, in molti hanno espresso perplessità circa una vera e propria sostituzione delle mansioni creative, caratteristiche dall’essere umano. Si tratta, in particolare, della produzione di immagini e testi scritti.
In realtà, dai dati raccolti sull’utilizzo di ChatGPT dall’Osservatorio Artificial Intelligence risulta che, finora, le aziende non hanno sostituito i propri dipendenti con l’IA, ma hanno utilizzato l’algoritmo per offrire un maggior numero di servizi.
Secondo la Ricerca dell’Osservatorio, poi, ChatGPT e in generale l’AI Generativa non hanno contribuito ad avvicinare all’Intelligenza Artificiale le aziende che non avevano precedentemente adottato questa tecnologia. Questo perché, l’integrazione dei codici e i cambi di paradigmi strutturali nei processi aziendali, rappresentano un’attività complessa per le imprese.
L’integrazione della Generative AI, e quindi, di ChatGPT, nelle imprese potrebbe dunque contribuire ad allargare il gap (anziché ridurlo) tra le aziende maggiormente inclini all’innovazione rispetto a quelle meno propense.
Non dobbiamo dimenticarci, inoltre, un altro particolare importante. A causa dell’invecchiamento della popolazione, infatti, la forza lavoro italiana diminuirà nei prossimi anni. L’Intelligenza Artificiale anche tramite l’utilizzo di ChatGPT potrà, quindi, aiutare lo sviluppo di un’economia in cui l’offerta di lavoro sarà inferiore alla domanda. Il suo contributo di automazione di singole attività sarà necessario per mantenere un livello di produttività tale da rispondere alla crescente domanda di servizi.
Un dubbio potrebbe nascere però: ChatGPT e, più in generale, l’AI generativa, può sostituire un lavoratore umano? A prescindere da alcuni task in cui l’IA può sostituire l’essere umano, è giusto chiedersi se e come questo possa effettivamente avvenire.
Se ChatGPT è in grado di scrivere testi, saggi, traduzioni, ricette e molto altro e pur vero che può commettere errori, anche nel comprendere l’intento di chi lo ha interpellato. Basta dare degli input specifici alla piattaforma, magari di un argomento che padroneggiamo, per accorgerci di quanto le risposte possano essere superficiali.
Ciò non toglie che le risposte di ChatGPT possano costituire una buona base per impostare il proprio lavoro, fornendo spunti e idee, persino bozze. Inoltre, può essere usata per velocizzare alcune attività, come scrivere e-mail.
ChatGPT e i motori di ricerca, come evolverà la ricerca online
Per quanto riguarda l’attività di ricerca online di informazioni da parte degli utenti, invece, non è da escludere che l’uso di ChatGPT possa contribuire all’impigrimento dell’utente. In diversi casi, infatti, potrebbe sostituire la ricerca su motori di ricerca come Google.
Ciò nonostante, occorre comprendere come i due paradigmi sono molto diversi tra loro: ChatGPT è estremamente facile, veloce, ma, come abbiamo visto, i risultati possono essere superficiali.
Diversamente da una ricerca fatta tramite ChatGPT, quella mediante browser consente un maggiore approfondimento e un accesso diretto alle fonti, ordinate in una SERP (pagine con una lista di risultati di un motore di ricerca) da un algoritmo in base alla loro qualità. Anche se l’IA è stata integrata da Microsoft su Bing (poi Copilot) e lo stesso Google ha realizzato la chatbot di AI Bard (rinominata successivamente inGemini), la ricerca da browser e da chatbot rimangono molto differenti tra loro.
ChatGPT e i suoi limiti
Uno dei limiti principali di ChatGPT è l’aggiornamento delle informazioni. Queste, infatti, sono relative ai dataset con cui sono state addestrate, che per la versione free ChatGPT 3.5 risalgono a gennaio 2022, mentre per ChatGPT 4 a dicembre 2023. Tuttavia, nelle versioni più avanzate (come ChatGPT-4 Turbo, introdotto a novembre 2023 e dotato di funzionalità avanzate) è possibile integrare tecniche simili alla Retrieval-Augmented Generation (RAG), che consentono al modello di recuperare informazioni aggiornate da fonti esterne, come il web o documenti caricati, superando così in parte questo limite.
Tuttavia, le stesse interazioni con gli utenti con ChatGPT costituiscono un metodo di addestramento che permette alla macchina di aggiornarsi. Questo metodo prende il nome di Adaptive AI.
L’Adaptive AI, ossia l’adattività che consente alle macchine di adeguare le proprie pratiche alle nuove circostanze del mondo reale e rimuovere le conoscenze precedenti e obsolete, è una delle principali sfide dell’Artificial Intelligence. Inoltre, l’adattività rappresenta uno degli spartiacque in grado di rendere ChatGPT uno strumento efficiente nel mondo del lavoro.
Tra gli altri limiti di ChatGPT, riconosciuti dalla stessa OpenAI, risulta anche la produzione di risposte plausibili, ma senza senso o errate. Questo avviene soprattutto nei casi di domande ambigue o con sfumature linguistiche, difficilmente comprensibili dall’algoritmo. Oltre a ciò, può capitare che il programma non riconosca alcuni input generati dagli utenti. Con una leggera riformulazione, però, ChatGPT è in grado di rispondere correttamente.
Talvolta, inoltre, il chatbot è eccessivamente prolisso e abusa di alcune frasi. Secondo OpenAI quest’ultimo aspetto è probabilmente dovuto a un’ottimizzazione eccessiva e a una distorsione dei dati durante l’addestramento. Anche ChatGPT, come altre chatbot, soprattutto a seguito di alcuni input, può produrre risposte offensive. Per far fronte a ciò, OpenAI ha cercato subito di applicare dei filtri per moderare il linguaggio. Un altro aspetto su cui l’organizzazione sta lavorando alla creazione di maggiori filtri riguarda la disinformazione: essendo addestrato su testi presi da Internet, ChatGPT può essere facilmente soggetto a fake news.
ChatGPT e le fake news
Viste le potenzialità e l’utilizzo di ChatGPT e dell’Intelligenza Artificiale, una domanda sorge spontanea: come distinguere contenuti veri da quelli manipolati? Il caso dell’immagine Deepfake“The Pope Drip”, rappresentante Papa Francesco con un piumino bianco, costituisce un caso di applicazione linguistica generativa per la produzione di contenuti visuali del tutto verosimili alla realtà.
Il problema di ChatGPT e delle fake news, però, non riguarda solo le immagini, ma risiede anche nella produzione di testi scritti. Il chatbot non solo potrebbe, infatti, attingere da fonti di disinformazione online, ma produrre testi ingannevoli, ad esempio per attività di Phishing.
Un primo passo per far fronte alla disinformazione che potrebbe crearsi tramite ChatGPT e i testi prodotti, è sicuramente quello di imparare a essere più selettivi nello scegliere le notizie a cui riservare la propria fiducia. Un’altra soluzione plausibile è quella di ricorrere a servizi a pagamento, a garanzia della veridicità delle informazioni.
AI Generativa in Italia
In Italia, l’Intelligenza Artificiale Generativa sta guadagnando rapidamente spazio sia nelle imprese che tra i cittadini, grazie alla sua capacità di creare contenuti originali come testi, immagini, codice e video a partire da semplici input. Sempre più aziende la integrano nei processi produttivi, nel Marketing e nel customer service. Il pubblico italiano mostra un crescente interesse, spesso accompagnato da curiosità ma anche da dubbi su etica, privacy e impatti occupazionali.
AI generativa e ChatGPT nelle aziende italiane
Secondo la Ricerca dell’Osservatorio, l’AI generativa rappresenta negli ultimi anni un ambito di enorme interesse per le aziende, e anche il 2024 non è stato da meno. Le grandi e grandissime aziende italiane che stanno utilizzando sistemi di AI generativa, attraverso l’acquisto di licenze o di add-on a specifiche piattaforme, sono il 53% del totale. Si tratta di un dato superiore rispetto ad altri Paesi come Francia, Germania e Regno Unito.
In questo contesto, ChatGPT risulta essere il secondo sistema più utilizzato (41% dei casi) dopo Copilot nelle aziende italiane.
Il 39% delle grandi e grandissime imprese italiane che ha acquistato strumenti di GenAI utilizza questi strumenti dichiara di aver riscontrato un effettivo aumento della produttività a seguito dell’adozione. Allo stesso tempo, le aziende si mostrano consapevoli dei rischi di un utilizzo non regolamentato, tant’è che 4 aziende su 10 hanno pubblicato linee guida e normative per l’utilizzo.
Tra le principali ragioni dell’utilizzo dell’AI Generativa vi è il fatto che l’acquisto di licenze permette alle aziende un’adozione rapida della tecnologia. In questo modo il gap tecnologico tra chi ha già integrato l’AI tramite progetti e chi no viene colmato, almeno in parte. Tutto questo avviene senza la necessità di investire risorse significative nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni personalizzate. Grazie a queste peculiarità Chat GPT e l’AI Generativa stanno avendo un impatto significativo su tantissimi settori. Eccone alcuni esempi.
Chat GPT e l’AI Generativa come motori di crescita trasversale in diversi settori
L’impatto di ChatGPT va ben oltre l’utilizzo individuale: questa tecnologia sta diventando un catalizzatore di trasformazione per interi settori economici. Le ricerche condotte dai vari team degli Osservatori Digital Innovation, dimostrano come l’Intelligenza Artificiale generativa stia guidando investimenti e innovazioni in ambiti apparentemente distanti tra loro, dall’esperienza cliente alla sanità digitale, dalle risorse umane alle infrastrutture cloud. Comprendere anche queste dinamiche permette non solo di utilizzare ChatGPT in modo più consapevole, ma anche di cogliere le opportunità professionali e di business che si stanno aprendo in questa nuova era digitale.
ChatGPT e il Cloud: l’infrastruttura che rende possibile l’AI
Quando utilizziamo ChatGPT, stiamo sfruttando una delle applicazioni più avanzate del Cloud Computing, la tecnologia che sta rivoluzionando il panorama digitale italiano.
Secondo le ricerche condotte dall’Osservatorio Cloud Transformation, l’Intelligenza Artificiale ha fatto crescere il mercato del Cloud italiano del +24% nel 2024, raggiungendo 6,8 miliardi di euro – l’incremento più alto degli ultimi 6 anni.
Le aziende più innovative stanno implementando chatbot basati su tecnologie affini a ChatGPT per il Customer Care (49% dei casi), utilizzano l’AI generativa per creare contenuti di marketing personalizzati e automatizzare la generazione di descrizioni prodotto – attività che puoi già sperimentare personalmente con ChatGPT. La capacità di formulare prompt efficaci, comprendere i limiti dell’AI e ottimizzare le interazioni che sviluppi usando ChatGPT diventa quindi un vantaggio competitivo prezioso anche in ambito professionale.
ChatGPT in ambito sanitario: trend e opportunità emergenti
L’utilizzo di ChatGPT sta crescendo rapidamente anche nel settore sanitario, sia tra i cittadini che tra i professionisti.
Secondo le ricerche condotte dall’Osservatorio Sanità Digitale, nel 2024 i professionisti sanitari stanno scoprendo il potenziale di ChatGPT: il 29% dei medici specialisti lo utilizza per ricercare informazioni scientifiche (dato triplicato rispetto al 2023), mentre i medici di famiglia lo impiegano in circa due terzi dei casi.
L’interesse è in forte crescita per applicazioni più avanzate, come il supporto alle decisioni cliniche e la produzione di documentazione medica. Comprendere come utilizzare efficacemente ChatGPT oggi significa, quindi, acquisire competenze che saranno sempre più richieste nel futuro della sanità digitale, sia per i pazienti che vogliono informarsi consapevolmente, sia per i professionisti che intendono ottimizzare il loro lavoro.
ChatGPT sul posto di lavoro: il futuro delle competenze professionali
L’esperienza che acquisisci utilizzando ChatGPT oggi ti prepara alle trasformazioni che stanno già avvenendo nel mondo del lavoro.
Secondo le ricerche condotte dall’Osservatorio HR Innovation Practice, il 62% delle aziende ha iniziato a sperimentare soluzioni di AI generativa come ChatGPT per supportare le attività lavorative, mentre il 54% sta attivamente cercando profili con competenze in intelligenza artificiale (+25% rispetto al 2023).
Le Direzioni HR prevedono che nei prossimi 5 anni l’AI generativa porterà principalmente a un arricchimento delle competenze (62% dei casi) piuttosto che a riduzioni dell’organico, con il 28% delle aziende che introdurrà percorsi di reskilling e il 33% che potenzierà l’upskilling. Imparare a padroneggiare ChatGPT significa, quindi, sviluppare competenze sempre più richieste: dalla capacità di automatizzare attività ripetitive (43% delle aziende lo prevede) all’utilizzo di strumenti digitali avanzati per compiti complessi (25%). Investire tempo nell’apprendimento di ChatGPT oggi è un investimento strategico per la tua carriera professionale di domani.
Il punto di vista dei cittadini sull’AI
L’opinione pubblica è divisa tra entusiasmo per le opportunità offerte dall’AI generativa e preoccupazione per i suoi potenziali effetti sulla società e sul lavoro.
Dalla Ricerca è emerso che il 59% degli italiani ha un’opinione positiva sull’Intelligenza Artificiale. Si tratta di un dato superiore a quello inglese (47%) e francese (42%), anche se in calo di 8 punti percentuali rispetto al 2023. La decrescita è dovuta soprattutto a preoccupazioni circa la manipolazione delle informazioni, le implicazioni sul mondo del lavoro e la violazione della privacy.
Per quanto riguarda le interazioni con l’AI Generativa da parte dei cittadini, l’Osservatorio ha rilevato che il 31% del campione utilizza piattaforme di GenAI per attività lavorative. Solo il 17% dei lavoratori considera positivamente l’apporto dell’AI per le proprie attività.
Intelligenza Artificiale e linee guida dall’Europa: l’AI Act
L’AI Act (Artificial Intelligence Act), il primo regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale, assume un ruolo centrale anche in Italia, ponendo le basi per un uso sicuro, trasparente e responsabile di queste tecnologie, promuovendo l’innovazione ma con attenzione ai diritti fondamentali.
Grazie per la tua spiegazione ,è sicuramente quella più esaustiva ed inoltre invita ad una riflessione, prima dell’utilizzo di tale intelligenza artificiale. Prima ne avevo sentito parlare soltanto sui gruppi di insegnanti di inglese che invitavano i colleghi al suo utilizzo, ma faticavo a capire di cosa si trattasse effettivamente perciò le tue parole mi sono state molto utili.
Cordiali saluti
Vanessa
2 anni fa
Grazie Vanessa, sono contento abbia trovato l’articolo utile.
1 anno fa
Spiegazione esaustiva e comprensibile anche x i non addetti ai lavori.
Sono d’accordo sul fatto che un “filtro umano” debba essere alla base, per indirizzarne l’uso.
Trovo interessante la possibilità di metterla al nostro servizio come uno strumento, senza avere la fobia che prenderanno il nostro posto. Questo, appunto, sta alla nostra capacità di mantenere la superiorità del nostro essere e di come utilizzeremo le risorse.
Grazie mille
Mi chiedo:
Ma come fa una cosa simile ad innovare la didattica, il lavoro, lo studio e la ricerca se si basa su dati (necessariamente) obsoleti? In altre parole, visto che i dati dell’addestramento sono fermi al 2022, se chiedessi oggi di generare un testo o un riassunto su Israele, il risultato non terrebbe conto,ad esempio, della guerra in corso? Ho capito bene?
A me pare che questa IA sia un’ubriacatura generale, innescata dal marketing e che in realtà non è ancora in grado di fare quasi nulla di ciò che viene prospettato. Insomma, per ora, solo un bel giochetto con cui perdere tempo a scuola e sul lavoro.
Buongiorno Luciano,
la ricerca di informazioni su eventi recenti dipende dalla versione di ChatGPT che si utilizza. Ad esempio, quella a pagamento – ChatGPT4o – è in grado di utilizzare lo strumento di navigazione per cercare aggiornamenti e quindi rispondere a domande su eventi successivi la data di addestramento del modello. Tale strumento ricerca dunque dati recenti su internet per rispondere in modo mirato alle domande poste dall’utente.
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Cordiali saluti
Vanessa
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Sono d’accordo sul fatto che un “filtro umano” debba essere alla base, per indirizzarne l’uso.
Trovo interessante la possibilità di metterla al nostro servizio come uno strumento, senza avere la fobia che prenderanno il nostro posto. Questo, appunto, sta alla nostra capacità di mantenere la superiorità del nostro essere e di come utilizzeremo le risorse.
Grazie mille
Adesso ho capito! Grazie
Informazioni utili
Mi chiedo:
Ma come fa una cosa simile ad innovare la didattica, il lavoro, lo studio e la ricerca se si basa su dati (necessariamente) obsoleti? In altre parole, visto che i dati dell’addestramento sono fermi al 2022, se chiedessi oggi di generare un testo o un riassunto su Israele, il risultato non terrebbe conto,ad esempio, della guerra in corso? Ho capito bene?
A me pare che questa IA sia un’ubriacatura generale, innescata dal marketing e che in realtà non è ancora in grado di fare quasi nulla di ciò che viene prospettato. Insomma, per ora, solo un bel giochetto con cui perdere tempo a scuola e sul lavoro.
Buongiorno Luciano,
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