Il turismo è l’insieme di attività delle persone che viaggiano e consumano servizi in luoghi diversi da quelli abituali. I cambiamenti che hanno interessato questo settore negli ultimi anni sono numerosi. Il digitale, a partire dal consolidamento dell’eCommerce, delle prenotazioni e delle recensioni online, ha mutato sostanzialmente il modo di fare turismo. Anche la pandemia ha trasformato profondamente il settore turistico: inizialmente con restrizioni e crisi, poi stimolando tendenze come il turismo sostenibile, di prossimità e lo Smart Working in località di vacanza.

Oggi, nonostante il settore affronti nuove sfide – dalla complessa situazione geopolitica alle crescenti crisi climatiche che rendono sempre più frequenti calamità naturali – assistiamo a una “commoditizzazione” dell’esperienza turistica: viaggiare è diventato una parte imprescindibile della vita delle persone, a cui difficilmente si rinuncia, persino in periodi di incertezza economica.

Fare ordine in questo quadro così in fermento non è facile. Ci proveremo in questa guida, con l’aiuto dell’Osservatorio Travel Innovation e dell’Osservatorio Business Travel della POLIMI School of Management, che da anni si pongono l’obiettivo di analizzare le opportunità della digitalizzazione nel settore.

Che cosa si intende per Turismo

Possiamo comprendere cos’è il turismo prendendo in considerazione due punti di vista: uno esclusivamente terminologico e uno economico.

Definizione terminologica di Turismo

Il turismo, da un punto di vista terminologico, indica l’insieme delle attività delle persone che viaggiano e alloggiano in luoghi diversi dall’ambiente frequentato abitualmente, per non più di un anno consecutivo (o almeno entro un certo limite oltre il quale il turista diventerebbe un residente del luogo visitato) e per motivi di vacanze, affari e altro. Da questa definizione emergono almeno tre componenti fondamentali che concorrono a dare pieno significato al Turismo: il luogo, la durata e il motivo dello spostamento.

Basandoci su questa definizione, possiamo quindi definire il turista come colui che si reca in un luogo diverso da quello in cui si risiede o si possiede una seconda casa e trascorre almeno una notte nel luogo visitato.

Sebbene le idee di viaggio e spostamento siano parte integrante della storia dell’uomo, il concetto di turismo è in realtà abbastanza “giovane”. L’espressione è stata utilizzata per la prima volta soltanto nel 1947 dall’ONU (allora Società delle Nazioni) per distinguere i viaggi come noi oggi li conosciamo da trasferimenti di altro tipo, ad esempio migratori o militari.

Definizione economica di Turismo

In termini economici, il turismo si definisce sulla base dei flussi turistici o meglio dell’acquisto di beni e servizi a cui tali flussi danno luogo.

In base alla modalità dei flussi distinguiamo quindi tre ulteriori tipologie fondamentali di turismo:

  • turismo domestico, che indica i flussi originati dai movimenti dei residenti di un determinato Paese all’interno dello stesso;
  • turismo incoming, ossia il turismo di provenienza straniera in un determinato Paese;
  • turismo outgoing, vale a dire il turismo originato in un determinato Paese con destinazione all’estero.

Sommando queste tre componenti di flusso si giunge a due diverse definizioni aggregate di turismo: turismo interno (incoming + domestico), per tutti quegli spostamenti che hanno come destinazione di arrivo il Paese di interesse, e turismo nazionale (domestico + outgoing) che descrive i flussi turistici generati dai residenti in un Paese, indipendentemente dalla località di destinazione.

I principali attori del Turismo

Al suo interno il turismo è composto da diversi attori, sempre più influenzati dall’impiego delle tecnologie digitali, sia nella gestione della relazione con il turista, sia nell’organizzazione interna dei servizi offerti. Vediamo dunque di seguito i principali protagonisti della filiera.

Ospitalità e Strutture ricettive

Il primo player del mercato del turismo è rappresentato dalla componente ricettiva. Rientrano in questo ambito:

  • strutture alberghiere, come hotel indipendenti, hotel affiliati a catene, motel e pensioni;
  • strutture extra-alberghiere, quali agriturismi, bed & breakfast, case vacanze, affittacamere, ostelli, rifugi escursionistici, ecc.;
  • strutture open air, come ad esempio villaggi turistici e campeggi.

Con la diffusione di strumenti digitali per la gestione delle prenotazioni e di innovativi sistemi di pagamento, il mercato di queste strutture è molto cambiato. Oggi l’evoluzione spinge in varie direzioni: digitalizzazione (anche attraverso l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche, come l’Intelligenza Artificiale), sostenibilità, accessibilità, flessibilità e offerta di servizi esperienziali.

Trasporti e Servizi per la Mobilità

Il settore della mobilità e dei trasporti è caratterizzato da diverse, che negli anni hanno cambiato il turismo. Segnaliamo in particolare:

  • mobilità urbana, come autobus, metro e tram per il trasporto pubblico locale, sharing mobility, micromobilità e taxi;
  • servizi per gli spostamenti di medio-lungo raggio, che includono ad esempio trasporti ferroviari o su gomma, traghetti, aerei, autonoleggio;
  • trasporti privati, in particolare modo pedaggio autostradale, ZTL e soste.

In questo ricco mosaico spiccano come principali aree di innovazione le prenotazioni digitali, gli strumenti di pagamento innovativi e la sostenibilità.

Agenzie di viaggio e Tour operator

Gli operatori del cosiddetto “turismo organizzato” – quali Tour Operator, consulenti di viaggio, Online Travel Agencies (cosiddetti canali OTA) e Global Distribution Systems (GDS) – sono gli attori che più di tutti sono alle prese con le nuove sfide imposte dall’Innovazione Digitale. Nonostante le numerose difficoltà, non manca lo spirito innovativo, sia lato produzione sia lato distribuzione.

La quasi totalità delle agenzie di viaggio sta lavorando per un rafforzamento delle competenze e un cambio nei modelli di gestione.

Servizi esperienziali: tour, attività e attrazioni

Le esperienze – che comprendono tour, attività, attrazioni ed eventi – costituiscono un mercato molto variegato, e non certo meno rilevante. In molti casi, infatti, sono proprio le esperienze a determinare la scelta della destinazione di viaggio. Quelle all’aria aperta, in particolare, hanno registrato un notevole aumento di interesse, tanto che oggi il solo mercato italiano di tour e attività outdoor sfiora il miliardo di euro.

Tuttavia, il mercato open air rappresenta in realtà solo un quinto del mercato complessivo delle esperienze, che include anche quelle indoor, come le visite ai musei o alle attrazioni e i tour nelle città d’arte.

Entrambe le tipologie di esperienze – in particolare le attività all’aria aperta – aprono numerose opportunità di sviluppo a livello locale, favorendo le imprese e il know-how del territorio.

Destinazioni

Le destinazioni giocano un ruolo sempre più rilevante, soprattutto a seguito della crescente importanza della sostenibilità economica, sociale e ambientale. Per i principali protagonisti del settore, muoversi in questo scenario in continuo cambiamento è sempre più complesso. Non è un caso, infatti, che negli ultimi anni è cresciuto il numero di DMO (acronimo di Destination Management Organisation), ossia “entità organizzative – che possono comprendere diverse autorità, stakeholder e professionisti – che promuovono una visione condivisa della destinazione, al fine di facilitare il coordinamento del settore turistico e la creazione di partnership di valore sul territorio.” (UNWTO, Glossary of Tourism Terms).

In aumento è anche il fenomeno delle Smart Destination, che si avvalgono di tecnologie ICT all’avanguardia e adottano un approccio data-driven nei propri processi. Sistemi di iper-connettività, come quelli basati su tecnologia IoT, consentono di monitorare il traffico e i flussi di persone. In questo modo consentono una gestione migliore della mobilità dei turisti e dei residenti. Attraverso lo studio e l’analisi dei dati è dunque possibile coordinare i diversi stakeholder e favorire uno sviluppo sostenibile di lungo periodo del territorio.

Business Travel

Il Business Travel (“Viaggi d’Affari” in italiano) rappresenta tutti gli spostamenti e i soggiorni effettuati da professionisti e dipendenti per ragioni lavorative, gestiti secondo policy e budget aziendali. I protagonisti principali di quest’ambito sono le stesse aziende e, in generale, tutti gli attori che offrono servizi a supporto della gestione dei Viaggi d’Affari. È il caso, ad esempio, delle TMC (Travel Management Companies).

Oltre alla digitalizzazione, il settore dei Viaggi d’Affare si caratterizza per una particolare attenzione verso la sostenibilità, comprensiva del benessere organizzativo per i dipendenti. Da una Ricerca dell’Osservatorio emerge che il 69% delle aziende seleziona fornitori attenti alla sostenibilità, mentre il 43% partecipa a programmi di compensazione

MICE

Strettamente connesso al Business Travel troviamo il segmento MICE (acronimo di Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions), un comparto specializzato dell’industria turistica dedicato all’organizzazione di eventi professionali. Questi spaziano dai piccoli meeting aziendali alle grandi fiere internazionali, includendo anche i viaggi premio per dipendenti e stakeholder. La gestione di questi eventi complessi richiede competenze specialistiche e un network consolidato di fornitori, caratteristiche che hanno favorito la nascita di agenzie dedicate esclusivamente a questo ambito.

Dal punto di vista economico, il MICE genera un indotto significativo per le destinazioni ospitanti, con una spesa media per viaggiatore notevolmente superiore rispetto al turismo leisure. Infatti, le aziende investono in questi eventi non solo per finalità formative o commerciali, ma anche per rafforzare il proprio brand, consolidare relazioni strategiche e motivare il personale.

Le tipologie più rilevanti di Turismo leisure

Il turismo si articola oggi in un panorama estremamente variegato, che riflette l’evoluzione delle esigenze dei viaggiatori e dei contesti socioeconomici globali. In questo quadro si distinguono diverse tipologie principali, che non costituiscono categorie rigidamente separate, bensì ambiti che frequentemente si intersecano e coesistono. A titolo esemplificativo, si possono citare le seguenti tipologie.

Per obiettivo/motivazione

  • turismo culturale: focalizzato sull’esperienza e l’apprendimento della cultura locale, comprendendo l’arte, il patrimonio storico, la gastronomia e le tradizioni;
  • turismo religioso: consiste in viaggi verso luoghi di significato religioso e spirituale, ad esempio per scopi di pellegrinaggio;
  • turismo enogastronomico: una forma di viaggio in cui la scoperta dei vini, dei prodotti tipici e delle tradizioni culinarie locali rappresenta la principale motivazione dell’esperienza turistica;
  • turismo sportivo: lo sport è la motivazione del viaggio, sia nel caso di partecipazione attiva ad attività o eventi sportivi, sia da spettatore;
  • Bleisure: occasione di turismo originata da motivi di lavoro, che consiste nel dedicare del tempo allo svago nella destinazione di un viaggio d’affari.

Per località/ambiente

  • turismo balneare: incentrato sulle vacanze in località costiere e marittime;
  • turismo rurale: orientato alla scoperta delle aree agricole e delle tradizioni contadine;
  • turismo montano: focalizzato sulle esperienze nelle aree di montagna;
  • turismo naturalistico/Outdoor: prevede lo svolgimento di attività all’aria aperta e a contatto con la natura, in luoghi autentici lontani dai grandi centri turistici;
  • turismo urbano: orientato alla scoperta delle città attraverso il patrimonio culturale, architettonico, gastronomico e l’offerta di intrattenimento.

Per modalità/approccio

  • turismo sostenibile: considera l’impatto ambientale, sociale ed economico, promuovendo pratiche etiche e sostenibili;
  • turismo sociale: capace di promuovere l’inclusione e l’accessibilità, offrendo opportunità di viaggio a gruppi socialmente o economicamente più svantaggiati;
  • turismo esperienziale: si concentra sulla partecipazione attiva e coinvolgente dei visitatori nelle attività locali (come laboratori artigianali, degustazioni, corsi);
  • turismo di prossimità: caratterizzato dalla pratica di visitare luoghi vicini alla propria abitazione, che spesso favorisce la scoperta di destinazioni meno conosciute;
  • turismo lento (o “turismo slow”): inteso come un vero e proprio approccio al viaggio che predilige la sostenibilità, la lentezza degli spostamenti e il contatto con l’autenticità delle destinazioni visitate.

Il Turismo come settore economico in Italia

Il turismo, nella sua accezione economica, è tra le industrie più rilevanti al mondo. Questo discorso vale in modo evidente per l’Italia. Secondo l’ISTAT il valore del turismo in Italia prima della crisi sanitaria il incideva per il 13,2% del Prodotto Interno Lordo nazionale (pari a oltre 232 miliardi di euro).

È indubbio che pandemia abbia inflitto al turismo gravi danni e ferite. Nel 2020 le presenze turistiche straniere diminuirono di oltre il 54% rispetto al 2019 secondo le stime ISTAT e il Valore Aggiunto Turistico (VAT), misura economica che rappresenta il contributo del settore turistico all’economia del Paese, crollò del 48,5%.

Il settore ha però retto il colpo con una resilienza per certi versi inaspettata, tanto che a partire dal 2023 possiamo affermare la definitiva ripresa del settore. Secondo i dati dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, nel 2023 la spesa turistica ha raggiunto i 155 miliardi di euro e il valore aggiunto generato è stato di 368 miliardi di euro, corrisponde a circa il 18% del PIL. Il turismo sembra dunque essere tornato una delle industrie trainanti dell’intera economia italiana.

E se il 2023 ha segnato l’anno della piena ripresa del turismo, il 2024 rappresenta invece un anno di stabilizzazione su valori di crescita.

Secondo la Ricerca dell’Osservatorio Travel Innovation, la crescita dell’ospitalità nel 2024 è stata del 5%, raggiungendo quota 37,8 miliardi di euro.

La domanda è stata trainata soprattutto dalla domanda internazionale, mentre l’elevata inflazione ha invece inciso sul potere d’acquisto degli italiani, determinando un calo di flussi domestici.

Per i trasporti, invece, il mercato ha registrato un aumento del 10%, e il comparto ha raggiunto un totale di 26,3 miliardi di euro.

Si tratta di un dato positivo che riflette una crescita reale, principalmente dovuta all’aumento del volume dei passeggeri, in particolare nel segmento aerei. Diversamente, i prezzi hanno mostrato una decisa frenata a partire dai primi mesi estivi.

Turismo e PNRR, cosa prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Vista l’importanza del turismo per l’economia italiana, il settore anche è al centro di un importante piano di riforme all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (o PNRR). In particolare, la Missione 1 del piano, intitolata non a caso “Digitalizzazione, competitività, cultura e turismo”, ha stabilito l’assegnazione di 2,4 miliardi di euro in favore di una strategia di sostegno e rilancio del turismo fondata sulla valorizzazione del patrimonio culturale e turistico e sulla digitalizzazione di agenzie di viaggio e tour operator. Tra gli interventi previsti nel quinquennio 2021-2026, è compresa una serie di fondi integrati per incentivare la competitività delle imprese. A febbraio 2024 è stato ufficialmente aperto l’accreditamento, gratuito per le imprese del settore, all’hub digitale del turismo.

Grazie a un finanziamento di 19 milioni di euro previsto dal PNRR, a fine 2022 le aziende del turismo organizzato hanno avuto la possibilità di presentare domanda per l’accesso al credito d’imposta per la digitalizzazione. Secondo un’analisi dell’Osservatorio Travel Innovation, questa opportunità è stata sfruttata da circa un’agenzia su quattro, principalmente per innovare soluzioni hardware (81%) e software (67%). Le restanti agenzie hanno dichiarato di non aver usufruito del finanziamento principalmente per via delle procedure troppo complesse; mentre alcune non ne erano a conoscenza.

L’importanza dell’eCommerce nel settore del Turismo

La risposta alla crisi del turismo dovuta alla pandemia è passata anche, e soprattutto, dal digitale. Entriamo quindi nel dettaglio dell’eCommerce del turismo italiano, vale a dire il transato derivante dagli acquisti online da parte di utenti finali su siti operanti in Italia e che offrono il servizio anche in lingua italiana.

Rispetto al 2019 i canali di acquisto online hanno visto aumentare significativamente la propria incidenza in diversi comparti, specie quelli dell’eCommerce dell’ospitalità e dei trasporti.

Nel 2024 l’eCommerce dell’Ospitalità ha raggiunto i 21,2 miliardi di euro (più della metà del mercato totale dell’Ospitalità, online e offline). Va detto che per la prima volta dopo un decennio di crescita doppia, l’eCommerce si muove in linea col mercato (+5%), possibile segno del raggiungimento di maturità di questo canale. A differenza dell’Ospitalità, l’eCommerce dei trasporti è cresciuto più del mercato (+12%), evidenziando una tendenza all’acquisto online da parte dei viaggiatori. Il suo valore ha raggiunto complessivamente 18,4 miliardi di euro, dimostrando ancora una volta la tendenza dell’acquisto online da parte dei viaggiatori.

Le sfide più significative del settore

Come dichiarato dal Direttore dell’Osservatorio Travel Innovation, Filippo Renga, “Il 2024 ha rappresentato l’anno del definitivo recupero per il mercato del turismo internazionale, con la spesa per viaggi che ha superato i livelli del pre-pandemia e un numero di viaggiatori che si sta avvicinando ai valori del 2019”. Alla luce di questa ripresa, è altrettanto importante guardare al futuro. Secondo il WTM Global Travel Report 2024, entro il 2030 si stima che gli arrivi turistici internazionali supereranno i 2 miliardi, segnando un traguardo storico per il settore. Questa prospettiva, se da un lato evidenzia il dinamismo e il potenziale economico del comparto, dall’altro impone una riflessione profonda sulle sfide che attendono istituzioni, imprese e territori.

La gestione sostenibile dei flussi turistici, l’equilibrio tra sviluppo e tutela dei luoghi, l’innovazione nei modelli di accoglienza e la riduzione degli impatti ambientali saranno temi centrali per garantire un’evoluzione equilibrata del settore. Di fronte a una domanda in costante trasformazione, il turismo è chiamato a ripensarsi in chiave inclusiva, digitale e resiliente.

Urgenza di sostenibilità

Gli operatori del settore sono sempre più spinti a ripensare al proprio modello gestionale e di business, virando su opzioni più sostenibili. Nel comparto aereo, proseguono gli investimenti nei carburanti sostenibili (SAF), anche se oggi rappresentano solo una minima parte del totale utilizzato a causa della scarsa disponibilità, ma si stima che la produzione di carburante sostenibile potrebbe accelerare dopo il 2030. In Europa, il trasporto ferroviario sta acquisendo un ruolo strategico come modalità di viaggio a basso impatto ambientale, anche grazie alla costruzione di una rete più integrata e accessibile. Nel frattempo, anche gli operatori dell’ospitalità stanno adottando pratiche più sostenibili, ma resta fondamentale un impegno concreto nella misurazione e nella trasparenza dei risultati raggiunti.

Turismo di massa e overtourism

L’aumento esponenziale dei flussi turistici pone una questione urgente: la gestione del turismo di massa. Il fenomeno dell’overtourism, ovvero l’eccessiva concentrazione di visitatori in specifiche destinazioni, rischia di compromettere l’equilibrio economico, sociale e ambientale dei territori.

In molte città, l’accumulo incontrollato di presenze ha generato malcontento tra i residenti, dando origine a un vero e proprio sentimento di “guerra al turismo”, con manifestazioni di protesta e misure restrittive. Termini come “clone town” – che descrive la perdita di identità dei centri urbani a causa dell’omologazione commerciale – o “turistificazione”, che indica la trasformazione dei luoghi in spazi esclusivamente a uso turistico, evidenziano l’impatto culturale e sociale del fenomeno. A tutto questo si aggiunge l’effetto “Disneyland”, che trasforma intere città in attrazioni artificiali, svuotate della loro autenticità.

Di fronte a questi scenari, è indispensabile adottare modelli di gestione più sostenibili e distribuiti, capaci di valorizzare le comunità locali e preservare l’essenza delle destinazioni. L’obiettivo principale è sviluppare strategie di gestione che permettano al turismo di continuare a rappresentare una risorsa economica importante, mantenendo al contempo l’equilibrio con le esigenze delle comunità locali e la preservazione del patrimonio culturale e ambientale.

Le principali aree di intervento includono:

  • gestione temporale dei flussi: implementare strategie per distribuire le visite durante tutto l’anno, riducendo la pressione nei periodi di alta stagione
  • distribuzione geografica: indirizzare parte dei visitatori verso aree meno conosciute del territorio, favorendo uno sviluppo turistico più ampio e diffuso

Le tecnologie digitali offrono strumenti utili per affrontare queste sfide. L’analisi dei Big Data permette di monitorare in tempo reale i movimenti turistici e di comprendere meglio i comportamenti dei visitatori. Queste informazioni possono guidare decisioni più consapevoli nella pianificazione turistica. L’Intelligenza Artificiale, inoltre, consente di personalizzare l’offerta turistica, suggerendo a ciascun visitatore destinazioni e attività in linea con i propri interessi, contribuendo così a una migliore distribuzione dei flussi sul territorio.

Non solo Overtourism: verso il concetto di Unbalanced Tourism

Gli squilibri turistici non riguardano solo il sovraffollamento, ma anche territori con potenziale sottosviluppato che potrebbero beneficiare di un incremento controllato delle visite. Il concetto di squilibrio, infatti, può interessare diversi aspetti: visitatori (esperienze insoddisfacenti), sistema dell’offerta (strutture inadeguate), popolazione residente (disagi o mancanza di benefici) ed enti pubblici (difficoltà di gestione).

Per questo è utile ragionare in termini di “turismo squilibrato” o “Unbalanced Tourism”, identificando squilibri come concentrazione eccessiva in alcune aree, distribuzione irregolare nel tempo, inadeguatezza dell’offerta o mancanza di coordinamento. Anche in questo caso, le tecnologie digitali possono fornire strumenti efficaci per analizzare questi squilibri e sviluppare strategie di intervento mirate per riequilibrare il sistema turistico a livello di destinazione.

Le principali tendenze del Turismo

L’Italia è tradizionalmente meta di turismo culturale – specialmente legato alle città d’arte –, turismo enogastronomico, nonché turismo religioso. Con la ripresa post-pandemica degli ingenti flussi turistici, sia domestici che internazionali, è diventato più che mai importante domandarsi come garantire la sostenibilità delle destinazioni che soffrono gli effetti del turismo di massa.

Il digitale e la sostenibilità sono infatti il minimo comun dominatore dei cambiamenti in atto nell’industria del turismo.

In questo contesto, sono diversi i trend innovativi che promettono di rispondere alle nuove esigenze dei consumatori, promuovendo uno sviluppo sostenibile del settore. I servizi esperienziali, in particolare, trovano nuova linfa nel digitale e rilanciano l’idea di un turismo di prossimità. Questo tipo di turismo, più autentico e unico, è in grado di salvaguardare un patrimonio di piccolissime realtà locali, in gran parte soffocate dalla crescente omogeneità figlia dalla globalizzazione.

Neverending Tourism

Con “Neverending Tourism” si intendono tutti quei servizi offerti dagli operatori turistici per allargare l’esperienza turistica prima e dopo il viaggio. Le soluzioni prevedono ad esempio visite virtuali a musei o città, lezioni di cucina o piattaforme di eCommerce per l’acquisto di prodotti locali.

Holiday Working

Sempre più smart worker lavorano da remoto in una località diversa dalla propria, anche lontana dalle tradizionali mete turistiche, il che favorisce l’equilibrio vita-lavoro e contribuisce alla valorizzazione dei territori anche in bassa stagione. Questo fenomeno, che prende il nome di Holiday Working, o Workation, sta influenzando sempre di più il turismo, specie a seguito dell’emergenza sanitaria.

Bleisure

Nelle organizzazioni sono in aumento anche le iniziative Bleisure (termine che combina le parole business” e “leisure). Queste consistono,ad esempio, nell’aggiunta di giornate extra-lavorative alle trasferte, nell’utilizzo dei punti fedeltà accumulati nei Business Travel anche per viaggi personali e nella possibilità di usare piattaforme di prenotazione aziendali anche per viaggi personali.

Quali sono le tendenze tecnologiche emergenti nel Turismo?

Il settore turistico è ormai inseparabile dall’Innovazione Digitale. La digitalizzazione dei viaggi include tutte le innovazioni di servizio e processo che impattano economicamente e organizzativamente gli operatori turistici, a partire dall’eCommerce.

La competitività del turismo dipende sempre più dalle tecnologie digitali, utilizzate sia per la relazione con i clienti che per la gestione dei servizi. Come in altri settori, diventa centrale la valorizzazione dei dati per raccogliere, gestire e utilizzare informazioni strategicamente e offrire servizi allineati alla domanda. Da questi sviluppi tecnologici si sono generati trend particolarmente significativi che stanno ridefinendo l’esperienza turistica.

Smart Tourism Destination (STD)

Le Smart Tourism Destination (STD) sono destinazioni turistiche che si avvalgono di tecnologie ICT all’avanguardia e di un approccio data-driven. Il processo di raccolta, analisi, gestione e condivisione dei dati con i propri stakeholder consente ai diversi attori di prendere decisioni in modo più consapevole, di promuovere servizi che rispondano alle esigenze della domanda, di coordinare e sviluppare l’offerta turistica e di favorire uno sviluppo territoriale sostenibile a lungo termine.

Fintech nei pagamenti

Le tecnologie digitali e i nuovi sviluppi legati al Fintech garantiscono ai viaggiatori una sempre maggiore flessibilità nei pagamenti. Un rilevante esempio è il Buy Now Pay Later (BNPL), un servizio che permette la rateizzazione degli acquisti online di viaggi e/o servizi correlati grazie a un finanziamento immediato a breve termine senza interesse. In questo ambito sono sempre più numerose anche le soluzioni di pagamento contactless, come opzioni da mobile (Apple Pay, Google Pay) o da remoto (Pay-by-link).

AI nel Turismo

Sempre più operatori turistici utilizzano l’Intelligenza Artificiale per efficientare i propri processi turistici e gestire la relazione con il cliente, ad esempio per rispondere alle recensioni online e per fornire informazioni tramite chatbot. Inoltre, sempre più innovazioni provenienti dal mercato suggeriscono che l’AI Generativa potrà avere un ruolo chiave nel journey del turista, fin dalla scelta della meta e dalla pianificazione del viaggio.

Identità Digitale e Biometria

Sempre più strutture ricettive e compagnie aeree implementano soluzioni di riconoscimento biometrico come riconoscimento facciale per automatizzare il check-in, l’accesso alle camere e i controlli di sicurezza. Queste soluzioni, supportate dallo strumento di wallet digitali (o portafogli elettronici, che consentono di effettuare pagamenti o verificare l’identità di una persona), non solo migliorano l’efficienza operativa, ma offrono ai viaggiatori un’esperienza più fluida e personalizzata, riducendo i tempi di attesa e aumentando la sicurezza durante tutto il journey turistico.

Data Space

Come anticipato, i dati rappresentano uno degli elementi chiave dello sviluppo e dell’innovazione del settore. Se già da anni questi si stanno affermando come fattore competitivo per le singole aziende, sempre di più si dimostrano centrali anche a livello di destinazioni e di Paesi. La stessa Commissione Europea sta infatti tracciando una chiara linea di investimento per la creazione di dataspace, un’infrastruttura a cui gli stakeholder del settore potranno accedere per condividere dati e modelli di business. A tal proposito, a ottobre 2024 è partito il progetto DEPLOYTOUR, che porterà al lancio del dataspace europeo sul turismo.

Sistemi gestionali nel Turismo

L’organizzazione delle attività turistiche si basa sempre più su sistemi gestionali digitali che ottimizzano i processi operativi e amministrativi degli operatori del settore. L’adozione di soluzioni avanzate permette di automatizzare prenotazioni, fatturazione e comunicazioni, migliorando l’efficienza e riducendo gli errori. Tra i principali sistemi si evidenziano i seguenti.

Software e sistemi gestionali

Questa categoria comprende gli strumenti che permettono di gestire, ottimizzare e/o automatizzare numerose attività turistiche, dalle prenotazioni alla contabilità, passando per la promozione e la vendita dei servizi.

Booking Engine

Il Booking Engine è un software per la gestione delle prenotazioni dirette digitali tramite il sito web della struttura.

Channel Manager

Il Channel Manager è uno strumento di integrazione dei diversi canali di distribuzione online. Consente di mettere in vendita contemporaneamente ciascuna camera di una struttura ricettiva su tutti i canali con cui la struttura è connessa.

Customer Relationship Management (CRM)

Il Customer Relationship Management (CRM) consiste in piattaforme che supportano la raccolta dei contatti e la gestione di tutti i rapporti e le interazioni di un’azienda con i clienti attuali e potenziali.

Marketing Automation

Il Marketing Automation è una soluzione tecnologica che permette di automatizzare attività ripetitive di Marketing online come il tracciamento delle visite sul sito web e l’invio di comunicazioni personalizzate. In questo modo gli operatori del Travel possono rafforzare la relazione con segmenti diversi di clientela.

Dynamic Packaging

Il Dynamic Packaging è il metodo utilizzato nelle prenotazioni di pacchetti vacanze. Consente ai viaggiatori di costruire il proprio pacchetto (comprensivo di volo, alloggio e noleggio auto), anziché acquistarne uno predefinito.

Revenue Management System

Il Revenue Management System è un sistema utilizzato per analizzare la domanda dei clienti, al fine di ottimizzare l’inventario e la disponibilità dei prezzi massimizzando la crescita dei ricavi, individuando la migliore strategia tariffaria.

Central Reservation System

Il Central Reservation System è un software per la gestione delle prenotazioni nei diversi canali di distribuzione, che possono essere sia diretti (come il sito web dell’operatore) sia indiretti (come le Online Travel Agencies). Questo sistema è utilizzato per aggiornare e conservare le informazioni relative all’inventario e alle tariffe.

Property Management System

Il Property Management System comprende tutti gli strumenti utilizzati dalle strutture ricettive per gestire il planning delle camere, il check-in e check-out, il personale e la contabilità.

Sistemi di Business Intelligence

I sistemi di Business Intelligence sono strumenti che, avvalendosi di un approccio data-driven, analizzano dati attuali e storici per prendere decisioni migliori e implementare processi aziendali più efficienti.

Open Marketplace B2b

Il Marketplace B2b (Business-to-business) consente alle strutture ricettive di vendere un servizio alle agenzie di viaggio senza ulteriori intermediari o accordi, proprio come avviene ad esempio con i tour operator.

Il Journey dei turisti digitali

Non è solo il turismo a essere diventato digitale, ma lo sono anche e soprattutto i turisti. Dopo l’avvento della pandemia, il journey del turista è diventato ancora più digitale, grazie all’adozione di ulteriori soluzioni innovative. Questo sia perché i player più lungimiranti vogliono cogliere le opportunità della tecnologia, sia perché la domanda fra i consumatori sta cambiando radicalmente. Infatti, sebbene vi siano diversi canali, online e fisici, è soprattutto l’utilizzo di Internet l’elemento preponderante, dal momento dell’ispirazione al rientro a casa.

Per quanto riguarda le fasi vere e proprie, i momenti che caratterizzano il journey dei turisti digitali sono: 

  • ispirazione e ricerca di informazioni, principalmente sui motori di ricerca e sempre più attraverso AI Generativa e chatbot intelligenti che personalizzano i suggerimenti;
  • prenotazione e acquisto dei servizi di alloggio ed eventualmente dei trasporti, tramite piattaforme eCommerce e sistemi di pagamento digitali avanzati;
  • attività e servizi in viaggio, dalle esperienze alla mobilità, supportate da app mobili e servizi di geolocalizzazione;
  • attività effettuate al rientro, come la condivisione dell’esperienza sui Social Media, recensioni online e acquisto di prodotti legati alla località visitata.

Le startup del Turismo

In questo contesto di innovazione nel turismo giocano un ruolo importante le startup. L’ecosistema di startup turistiche in Italia si presenta vivace, anche se caratterizzato da problemi di sostenibilità finanziaria e difficoltà di crescita. Secondo una Ricerca di Phocuswright, a livello mondiale i finanziamenti delle startup del Travel equivalevano a 4,3 miliardi di dollari al terzo quadrimestre del 2024, mentre il risultato annuale complessivo dell’anno precedente aveva raggiunto quota 5,2 (che a sua volta era inferiore rispetto ai 12,6 miliardi del 2022). Nel frattempo, l’Europa si conferma leader negli investimenti nel settore Travel, specialmente nella mobilità e nel Business Travel.

Sebbene si rilevino casi di successo sia fra le startup specializzate in nicchie e target specifici (ad esempio nei viaggi-evento per Millennial e Generazione Z), sia fra quelle che hanno saputo rispondere alla pandemia facendo leva sul digitale (come quelle che offrono soluzioni di Neverending Tourism, quali gamification o piattaforme di eCommerce), il panorama nazionale risulta ancora frammentato e limitato in termini di internazionalizzazione e scalabilità.  Per affrontare tali sfide, il Ministero del Turismo si sta muovendo in questa direzione per implementare iniziative ambiziose.

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