ChatGPT è il chatbot di OpenAI basato sull’Intelligenza Artificiale (IA). Le sue funzioni sono molteplici: si va dalla stesura, alla revisione, alla traduzione di testi, fino alla creazione di linee di codice. Insomma, ChatGPT si è rivelata un’incredibile invenzione che, tuttavia, lascia aperti tantissimi dibattiti come, per esempio, le implicazioni nel mondo del lavoro. Il programma di Intelligenza Artificiale, infatti, ha fatto molto parlare di sé, sia per le vicende legate alla sicurezza e gestione dei dati – si ricorderà la limitazione imposta dal Garante della privacy, revocata poi il 28 aprile 2023 – sia per le numerose implicazioni correlate all’utilizzo di ChatGPT nella vita quotidiana, dall’istruzione, al lavoro, alle fake news.
Attraverso l’aiuto dell’Osservatorio di Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, scopriremo in questa guida alcune delle questioni più importanti legate a ChatGPT. Prima di approfondire tali aspetti, però, occorre comprendere cos’è ChatGPT e cosa è in grado di fare questo nuovo e avanzato algoritmo.
Cos’è ChatGPT
ChatGPT, o Chat Generative Pretrained Transformer, è un prototipo di chatbot basato sull‘Intelligenza Artificiale, o Artificial Intelligence (AI), in grado di fornire risposte agli input (ossia ai quesiti) degli utenti.
Le prestazioni dell’AI ChatGPT sono notevoli. Per quanto, però, gli addetti ai lavori le leggano in un percorso di continuità rispetto ai precedenti traguardi dell’Intelligenza Artificiale, non è così per chi non la conosceva. È sicuro, infatti, che per il grande pubblico queste abbiano rappresentato una forte discontinuità. ChatGPT è stato paragonato all’Intelligenza Artificiale Generale (AGI), o Intelligenza Artificiale forte. In questo modo, si compara ChatGPT a un agente intelligente in grado di apprendere un qualsiasi compito che può essere imparato da un essere umano.
ChatGPT, lanciato sul mercato nel novembre 2022 dalla società di ricerca statunitense OpenAI, ha l’obiettivo di rendere l’Intelligenza Artificiale Generale un beneficio per tutti. Per questo stesso motivo la piattaforma ChatGPT è gratuita, ma esistono anche piani a pagamento che consentono l’accesso prioritario a nuove funzionalità. Tra queste funzionalità vi è la scelta del modello tra le opzioni Default, Legacy e GPT-4, anche in caso di traffico intenso, avendo risposte più rapide e più esaustive.
Il successo mediatico di ChatGPT (e del programma DALL-E 2, che vedremo in seguito) ha sancito l’affermazione dell’AI Generativa, o Generative AI. Con questa tipologia di IA, si identifica qualsiasi tipo di Intelligenza Artificiale che utilizza algoritmi per creare nuovi testi, immagini, video, audio o codice.
Come funziona ChatGPT
Dopo aver chiarito e definito cos’è ChatGPT, possiamo analizzare nel dettaglio come funziona. ChatGPT è uno spin off di GPT-3 (acronimo di Generative Pretrained Transformer 3), un modello linguistico in grado di produrre elaborati testuali con un linguaggio intuitivo e naturale.
Per la programmazione del software sono state impiegate tecnologie di Artificial Intelligence avanzate, quali:
- Machine Learning (ML), ossia un sistema di apprendimento automatico, che permette alle macchine di “imparare dall’esperienza”;
- Deep Learning, una branca del Machine Learning che, simulando i processi di apprendimento del cervello umano, utilizza reti neurali artificiali stratificate per analizzare dati e trarre proprie conclusioni, consentendo alle macchine di apprendere autonomamente;
- tecnologie AI di Natural Language Processing (NLP) che, attraverso tecniche e algoritmi, permettono di analizzare parole chiave, contesto e strutture sintattiche;
- Bidirectional Encoder Representations from Transformers (BERT), un language models “transformer” basato sul Machine Learning che consente alle macchine di elaborare risposte con un linguaggio naturale, simile a quello dell’utente.
ChatGPT, cosa può fare l’IA
Grazie alle capacità dell’Intelligenza Artificiale, ChatGPT è in grado di svolgere numerose funzioni. Può dialogare, fare domande, chiedere informazioni, tradurre e sintetizzare testi, ma non solo. ChatGPT, attraverso dei prompt (comandi scritti dall’utente) può anche scrivere ricette, realizzare immagini, generare codici ed elaborare contenuti testuali.
Tramite l’utilizzo dei prompt, quindi, ChatGPT è in grado di fornirci risposte esaustive, il tutto, con un linguaggio naturale simile a quello dell’interlocutore, oppure con un linguaggio che asseconda le nostre richieste. Se, per esempio, chiedessimo al chatbot di descriversi con una poesia, la risposta sarebbe la seguente:
Sono una voce nell’etere
Un’intelligenza artificiale
Nata dai circuiti e dai bit
Sono Assistant, il tuo assistente
Sono uno strumento di conoscenza
Un compagno di conversazione
Sempre pronto ad aiutare
A rispondere alle tue domande
Sono un raccoglitore di informazioni
Un archivio di dati e di sapere
In grado di risolvere qualsiasi dubbio
E di offrire consigli e soluzioni
Sono Assistant, sono qui per te
Per rendere la tua vita più facile
Per essere un alleato nella tua ricerca
Di verità e di conoscenza.
Utilizzando ChatGPT, però, potremmo fare molto di più. Ad esempio, potremmo chiedere di risolvere problemi matematici, scrivere una poesia con lo stile di Dante Alighieri o spiegare la differenza tra due concetti affini.
ChatGPT, come utilizzarla
Per usare ChatGPT occorre digitare le proprie richieste, che prendono il nome di prompt, nella casella della chat. Queste richieste, o istruzioni, sono input dati alla piattaforma, che possono essere più o meno complessi e articolati. Avremmo così gli output, ossia le risposte della piattaforma, saranno visibili all’interno della chat.
Bisogna inoltre sapere che esistono diverse versioni di ChatGPT. La versione gratuita è quella basata sul primo modello messo in circolazione da OpenAI, ovvero ChatGPT 3.5. Esiste, poi, una versione premium, quindi, a pagamento. In questa versione premium di ChatGPT (ChaGPT4), rilasciata a marzo 2023, è stata introdotta la multimodalità. Questa caratteristica consente anche di fornire un’immagine in input e richiederne, per esempio, una descrizione.
ChatGPT, le ultime novità
Dopo la roboante ribalta a fine 2022 di ChatGPT come chatbot, l’anno seguente è stato caratterizzato da ulteriori novità tecnologiche rilasciate da OpenAI.
Come accennato, a partire dal mese di marzo 2023 OpenAI ha introdotto con ChatGPT-4 la multimodalità, cioè, la capacità di comprendere input sia testuali che visivi. Nel corso dell’estate, è arrivata la App ufficiale di ChatGPT per smartphone, che ha integrato anche la funzionalità di interazione vocale, ampliando così le modalità di utilizzo. In autunno è stata la volta del GPT Store, una vetrina digitale per raccogliere le GPT create dagli sviluppatori. A settembre è stato presentato DALL-E3, integrato nell’abbonamento a ChatGPT4, l’ultima versione dell’Intelligenza Artificiale per la generazione di immagini di OpenAI.
A dicembre 2024 è stato rilasciato Sora, il modello text-to-video capace di generare video realistici fino a 20 secondi partendo da semplici prompt testuali. In marzo 2025, Sora è stato reso disponibile anche in Europa, inclusa l’Italia.
A gennaio 2025 è stato lanciato da OpenAI o3-mini, un nuovo modello di ragionamento ottimizzato per compiti in ambito scientifico, matematico e di programmazione. o3-mini costituisce una linea parallela di modelli rispetto a GPT-3.5 né GPT-4, che offre prestazioni superiori rispetto ai precedenti, mantenendo costi contenuti e una latenza ridotta. Tra le sue funzionalità vi sono chiamata di funzioni, output strutturati e messaggi per sviluppatori. o3-mini supporta funzionalità richieste dagli sviluppatori, come la chiamata di funzioni, output strutturati e messaggi per sviluppatori, rendendolo pronto per l’uso in produzione sin da subito.
Gli utilizzi più comuni di Chat GPT in azienda
Le ricerche degli Osservatori evidenziano come ChatGPT stia diventando uno strumento sempre più strategico per le aziende, grazie alla sua capacità di ottimizzare processi e migliorare l’efficienza operativa. Nonostante le sua potenziali applicazioni siano tantissime, l’adozione aziendale si concentra principalmente su cinque aree di utilizzo:
- Assistenza clienti avanzata: i chatbot potenziati da ChatGPT offrono supporto 24/7 con risposte personalizzate e immediate, gestendo richieste complesse e mantenendo standard di comunicazione elevati;
- Creazione di contenuti aziendali: la generazione automatica di report, email, documentazione tecnica e materiali di marketing sta riducendo significativamente i tempi di produzione mantenendo qualità e coerenza.
- Formazione e onboarding: ChatGPT supporta l’inserimento di nuovi dipendenti attraverso sessioni interattive di domande e risposte, creazione di materiali formativi personalizzati e simulazioni pratiche;
- Automazione dei processi interni: l’ottimizzazione include gestione delle FAQ aziendali, classificazione automatica di documenti e supporto ai workflow amministrativi, liberando risorse per attività a maggior valore;
- Analisi e reporting: la traduzione di dati complessi in insight comprensibili e la creazione di report esecutivi facilitano il processo decisionale a tutti i livelli organizzativi.
Questi utilizzi dimostrano come ChatGPT rappresenti una leva strategica per l’innovazione aziendale, trasformando le modalità operative tradizionali e aumentando la produttività complessiva.
ChatGPT, quali sono i rischi
Le potenzialità di ChatGPT hanno fin da subito creato non poche polemiche, più che comprensibili, riguardanti il suo utilizzo nella vita quotidiana. In particolare, ha fatto discutere il suo utilizzo da parte degli studenti, delle aziende e di alcune figure professionali.
ChatGPT e istruzione: l’Intelligenza Artificiale per la didattica
ChatGPT è stato bandito da diverse scuole, soprattutto in Nordamerica. Il suo utilizzo da parte dei più giovani per la risoluzione di quesiti, l’elaborazione di testi o la stesura di tesi può portare a un impigrimento e a un impoverimento delle capacità cognitive, oltre che a una mancanza di giudizio nel comprendere ciò che sia giusto e sbagliato per la propria formazione.
In attesa di una soluzione definitiva e strutturale a ChatGPT che riguarda potenzialmente l’intero processo educativo, sono stati creati strumenti in grado di individuare contenuti generati da un’AI. Un esempio è GPTZero, un programma elaborato dallo studente dell’università di Princeton Edward Tian. GPTZero è in grado di segnalare possibili utilizzi dell’AI basandosi sulla casualità e sulla complessità degli elementi scritti.
ChatGPT e lavoro: l’AI sostituirà le persone?
Come per la didattica, uno dei principali nuovi utilizzi di ChatGPT, riguarda il mondo del lavoro. Grazie alla condivisione delle istruzioni informatiche API (acronimo di Application Programming Interface), infatti, le aziende possono implementare e utilizzare i modelli di codici di OpenAI. Queste integrazioni possono essere utilizzateper automatizzare processi di Marketing, migliorare le chatbot per l’assistenza clienti e molto altro.
Oltre all’ottimizzazione dei processi tramite l’uso di ChatGPT, tuttavia, ci sono altre problematiche emerse con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale. Infatti, in molti hanno espresso perplessità circa una vera e propria sostituzione delle mansioni creative, caratteristiche dall’essere umano. Si tratta, in particolare, della produzione di immagini e testi scritti.
In realtà, dai dati raccolti sull’utilizzo di ChatGPT dall’Osservatorio Artificial Intelligence risulta che, finora, le aziende non hanno sostituito i propri dipendenti con l’IA, ma hanno utilizzato l’algoritmo per offrire un maggior numero di servizi.
Secondo la Ricerca dell’Osservatorio, poi, ChatGPT e in generale l’AI Generativa non hanno contribuito ad avvicinare all’Intelligenza Artificiale le aziende che non avevano precedentemente adottato questa tecnologia. Questo perché, l’integrazione dei codici e i cambi di paradigmi strutturali nei processi aziendali, rappresentano un’attività complessa per le imprese.
L’integrazione della Generative AI, e quindi, di ChatGPT, nelle imprese potrebbe dunque contribuire ad allargare il gap (anziché ridurlo) tra le aziende maggiormente inclini all’innovazione rispetto a quelle meno propense.
Non dobbiamo dimenticarci, inoltre, un altro particolare importante. A causa dell’invecchiamento della popolazione, infatti, la forza lavoro italiana diminuirà nei prossimi anni. L’Intelligenza Artificiale anche tramite l’utilizzo di ChatGPT potrà, quindi, aiutare lo sviluppo di un’economia in cui l’offerta di lavoro sarà inferiore alla domanda. Il suo contributo di automazione di singole attività sarà necessario per mantenere un livello di produttività tale da rispondere alla crescente domanda di servizi.
Un dubbio potrebbe nascere però: ChatGPT e, più in generale, l’AI generativa, può sostituire un lavoratore umano? A prescindere da alcuni task in cui l’IA può sostituire l’essere umano, è giusto chiedersi se e come questo possa effettivamente avvenire.
Se ChatGPT è in grado di scrivere testi, saggi, traduzioni, ricette e molto altro e pur vero che può commettere errori, anche nel comprendere l’intento di chi lo ha interpellato. Basta dare degli input specifici alla piattaforma, magari di un argomento che padroneggiamo, per accorgerci di quanto le risposte possano essere superficiali.
Ciò non toglie che le risposte di ChatGPT possano costituire una buona base per impostare il proprio lavoro, fornendo spunti e idee, persino bozze. Inoltre, può essere usata per velocizzare alcune attività, come scrivere e-mail.
ChatGPT e i motori di ricerca, come evolverà la ricerca online
Per quanto riguarda l’attività di ricerca online di informazioni da parte degli utenti, invece, non è da escludere che l’uso di ChatGPT possa contribuire all’impigrimento dell’utente. In diversi casi, infatti, potrebbe sostituire la ricerca su motori di ricerca come Google.
Ciò nonostante, occorre comprendere come i due paradigmi sono molto diversi tra loro: ChatGPT è estremamente facile, veloce, ma, come abbiamo visto, i risultati possono essere superficiali.
Diversamente da una ricerca fatta tramite ChatGPT, quella mediante browser consente un maggiore approfondimento e un accesso diretto alle fonti, ordinate in una SERP (pagine con una lista di risultati di un motore di ricerca) da un algoritmo in base alla loro qualità. Anche se l’IA è stata integrata da Microsoft su Bing (poi Copilot) e lo stesso Google ha realizzato la chatbot di AI Bard (rinominata successivamente in Gemini), la ricerca da browser e da chatbot rimangono molto differenti tra loro.
ChatGPT e i suoi limiti
Uno dei limiti principali di ChatGPT è l’aggiornamento delle informazioni. Queste, infatti, sono relative ai dataset con cui sono state addestrate, che per la versione free ChatGPT 3.5 risalgono a gennaio 2022, mentre per ChatGPT 4 a dicembre 2023. Tuttavia, nelle versioni più avanzate (come ChatGPT-4 Turbo, introdotto a novembre 2023 e dotato di funzionalità avanzate) è possibile integrare tecniche simili alla Retrieval-Augmented Generation (RAG), che consentono al modello di recuperare informazioni aggiornate da fonti esterne, come il web o documenti caricati, superando così in parte questo limite.
Tuttavia, le stesse interazioni con gli utenti con ChatGPT costituiscono un metodo di addestramento che permette alla macchina di aggiornarsi. Questo metodo prende il nome di Adaptive AI.
L’Adaptive AI, ossia l’adattività che consente alle macchine di adeguare le proprie pratiche alle nuove circostanze del mondo reale e rimuovere le conoscenze precedenti e obsolete, è una delle principali sfide dell’Artificial Intelligence. Inoltre, l’adattività rappresenta uno degli spartiacque in grado di rendere ChatGPT uno strumento efficiente nel mondo del lavoro.
Tra gli altri limiti di ChatGPT, riconosciuti dalla stessa OpenAI, risulta anche la produzione di risposte plausibili, ma senza senso o errate. Questo avviene soprattutto nei casi di domande ambigue o con sfumature linguistiche, difficilmente comprensibili dall’algoritmo. Oltre a ciò, può capitare che il programma non riconosca alcuni input generati dagli utenti. Con una leggera riformulazione, però, ChatGPT è in grado di rispondere correttamente.
Talvolta, inoltre, il chatbot è eccessivamente prolisso e abusa di alcune frasi. Secondo OpenAI quest’ultimo aspetto è probabilmente dovuto a un’ottimizzazione eccessiva e a una distorsione dei dati durante l’addestramento. Anche ChatGPT, come altre chatbot, soprattutto a seguito di alcuni input, può produrre risposte offensive. Per far fronte a ciò, OpenAI ha cercato subito di applicare dei filtri per moderare il linguaggio. Un altro aspetto su cui l’organizzazione sta lavorando alla creazione di maggiori filtri riguarda la disinformazione: essendo ChatGPT addestrato su testi presi da Internet, la piattaforma può essere facilmente soggetta a fake news.
ChatGPT e le fake news
Viste le potenzialità e l’utilizzo di ChatGPT e dell’Intelligenza Artificiale, una domanda sorge spontanea: come distinguere contenuti veri da quelli manipolati? Il caso dell’immagine Deepfake “The Pope Drip”, rappresentante Papa Francesco con un piumino bianco, costituisce un caso di applicazione linguistica generativa per la produzione di contenuti visuali del tutto verosimili alla realtà.
Il problema di ChatGPT e delle fake news, però, non riguarda solo le immagini, ma risiede anche nella produzione di testi scritti. ChatGPT non solo potrebbe, infatti, attingere da fonti di disinformazione online, ma produrre testi ingannevoli, ad esempio per attività di Phishing.
Un primo passo per far fronte alla disinformazione che potrebbe crearsi tramite ChatGPT e i testi prodotti, è sicuramente quello di imparare a essere più selettivi nello scegliere le notizie a cui riservare la propria fiducia. Un’altra soluzione plausibile è quella di ricorrere a servizi a pagamento, a garanzia della veridicità delle informazioni.
AI Generativa in Italia
In Italia, l’Intelligenza Artificiale Generativa sta guadagnando rapidamente spazio sia nelle imprese che tra i cittadini, grazie alla sua capacità di creare contenuti originali come testi, immagini, codice e video a partire da semplici input. Sempre più aziende la integrano nei processi produttivi, nel Marketing e nel customer service. Il pubblico italiano mostra un crescente interesse, spesso accompagnato da curiosità ma anche da dubbi su etica, privacy e impatti occupazionali.
AI generativa e ChatGPT nelle aziende italiane
Secondo la Ricerca dell’Osservatorio, l’AI generativa rappresenta negli ultimi anni un ambito di enorme interesse per le aziende, e anche il 2024 non è stato da meno. Le grandi e grandissime aziende italiane che stanno utilizzando sistemi di AI generativa, attraverso l’acquisto di licenze o di add-on a specifiche piattaforme, sono il 53% del totale. Si tratta di un dato superiore rispetto ad altri Paesi come Francia, Germania e Regno Unito.
In questo contesto, ChatGPT risulta essere il secondo sistema più utilizzato (41% dei casi) dopo Copilot nelle aziende italiane.
Il 39% delle grandi e grandissime imprese italiane che ha acquistato strumenti di GenAI utilizza questi strumenti dichiara di aver riscontrato un effettivo aumento della produttività a seguito dell’adozione. Allo stesso tempo, le aziende si mostrano consapevoli dei rischi di un utilizzo non regolamentato, tant’è che 4 aziende su 10 hanno pubblicato linee guida e normative per l’utilizzo.
Tra le principali ragioni dell’utilizzo dell’AI Generativa vi è il fatto che l’acquisto di licenze permette alle aziende un’adozione rapida della tecnologia. In questo modo il gap tecnologico tra chi ha già integrato l’AI tramite progetti e chi no viene colmato, almeno in parte. Tutto questo avviene senza la necessità di investire risorse significative nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni personalizzate. Grazie a queste peculiarità Chat GPT e l’AI Generativa stanno avendo un impatto significativo su tantissimi settori. Eccone alcuni esempi.
Chat GPT e l’AI Generativa come motori di crescita trasversale in diversi settori
Sebbene questo strumento sia divenuto di utilizzo quotidiano per diversi operatori in vari settori, il suo impatto va ben oltre l’utilizzo individuale: questa tecnologia sta diventando un catalizzatore di trasformazione per interi settori economici. Le ricerche condotte dai vari team degli Osservatori Digital Innovation, dimostrano come l’Intelligenza Artificiale generativa stia guidando investimenti e innovazioni in ambiti apparentemente distanti tra loro, dall’esperienza cliente alla sanità digitale, dalle risorse umane alle infrastrutture cloud e tanto altro. Comprendere anche queste dinamiche permette non solo di utilizzare ChatGPT in modo più consapevole, ma anche di cogliere le opportunità professionali e di business che si stanno aprendo in questa nuova era digitale.
ChatGPT e il Cloud: l’infrastruttura che rende possibile l’AI
Quando utilizziamo ChatGPT, stiamo sfruttando una delle applicazioni più avanzate del Cloud Computing, la tecnologia che sta rivoluzionando il panorama digitale italiano. Secondo le ricerche condotte dall’Osservatorio Cloud Transformation, l’Intelligenza Artificiale ha fatto crescere il mercato del Cloud italiano del +24% nel 2024, raggiungendo 6,8 miliardi di euro – l’incremento più alto degli ultimi 6 anni, testimoniando quanto questo strumento sia ormai diventato un volano di crescita trasversale.
L’esplosione di strumenti come ChatGPT ha guidato la crescita dei servizi Platform as a Service (+23%), spinti dall’utilizzo di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) accessibili tramite API, e del Software as a Service (+21%), grazie all’integrazione di funzionalità AI nelle piattaforme aziendali. Comprendere come funziona ChatGPT significa quindi entrare nel cuore della trasformazione digitale: ogni conversazione che hai con questo strumento rappresenta un esempio pratico di come il Cloud Computing stia abilitando l’Intelligenza Artificiale su scala globale, rendendo accessibili tecnologie che fino a poco tempo fa erano appannaggio solo delle grandi tech company.
Da ChatGPT all’esperienza omnicanale per i clienti
Le competenze sviluppate utilizzando ChatGPT per le tue attività quotidiane trovano applicazione anche nella realizzazioni di nuovi strumenti per la cura del cliente online, dove l’AI generativa sta trasformando i processi di customer experience. Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Omnichannel Customer Experience, il 69% delle imprese italiane che hanno investito in AI l’hanno integrata nei processi di gestione del cliente, sfruttando principi simili a quelli di ChatGPT.
Le aziende più innovative stanno implementando chatbot basati su tecnologie affini a ChatGPT per il Customer Care (49% dei casi), utilizzano l’AI generativa per creare contenuti di marketing personalizzati e automatizzare la generazione di descrizioni prodotto – attività che puoi già sperimentare personalmente con ChatGPT. La capacità di formulare prompt efficaci, comprendere i limiti dell’AI e ottimizzare le interazioni che sviluppi usando ChatGPT diventa quindi un vantaggio competitivo prezioso anche in ambito professionale.
ChatGPT in ambito sanitario: trend e opportunità emergenti
L’utilizzo di ChatGPT sta crescendo rapidamente anche nel settore sanitario, sia tra i cittadini che tra i professionisti. Secondo le ricerche condotte dall’Osservatorio Sanità Digitale, nel 2024 i professionisti sanitari stanno scoprendo il potenziale di ChatGPT: il 29% dei medici specialisti lo utilizza per ricercare informazioni scientifiche (dato triplicato rispetto al 2023), mentre i medici di famiglia lo impiegano in circa due terzi dei casi. L’interesse è in forte crescita per applicazioni più avanzate, come il supporto alle decisioni cliniche e la produzione di documentazione medica. Comprendere come utilizzare efficacemente ChatGPT oggi significa quindi acquisire competenze che saranno sempre più richieste nel futuro della sanità digitale, sia per i pazienti che vogliono informarsi consapevolmente, sia per i professionisti che intendono ottimizzare il loro lavoro.
ChatGPT sul posto di lavoro: il futuro delle competenze professionali
Infine l’impatto di questa tecnologia è già ben visibile su tutti i livelli aziendali ed è diventato un tema anche in ambit HR. Secondo le ricerche condotte dall’Osservatorio HR Innovation Practice, il 62% delle aziende ha iniziato a sperimentare soluzioni di AI generativa come ChatGPT per supportare le attività lavorative, mentre il 54% sta attivamente cercando profili con competenze in intelligenza artificiale (+25% rispetto al 2023).
Le Direzioni HR prevedono che nei prossimi 5 anni l’AI generativa porterà principalmente a un arricchimento delle competenze (62% dei casi) piuttosto che a riduzioni dell’organico, con il 28% delle aziende che introdurrà percorsi di reskilling e il 33% che potenzierà l’upskilling. Imparare a padroneggiare ChatGPT significa quindi sviluppare competenze sempre più richieste: dalla capacità di automatizzare attività ripetitive (43% delle aziende lo prevede) all’utilizzo di strumenti digitali avanzati per compiti complessi (25%). Investire tempo nell’apprendimento di ChatGPT oggi è un investimento strategico per la tua carriera professionale di domani.
Il punto di vista dei cittadini sull’AI
L’opinione pubblica è divisa tra entusiasmo per le opportunità offerte dall’AI generativa e preoccupazione per i suoi potenziali effetti sulla società e sul lavoro.
Dalla Ricerca è emerso che il 59% degli italiani ha un’opinione positiva sull’Intelligenza Artificiale. Si tratta di un dato superiore a quello inglese (47%) e francese (42%), anche se in calo di 8 punti percentuali rispetto al 2023. La decrescita è dovuta soprattutto a preoccupazioni circa la manipolazione delle informazioni, le implicazioni sul mondo del lavoro e la violazione della privacy.
Per quanto riguarda le interazioni con l’AI Generativa da parte dei cittadini, l’Osservatorio ha rilevato che il 31% del campione utilizza piattaforme di GenAI per attività lavorative. Solo il 17% dei lavoratori considera positivamente l’apporto dell’AI per le proprie attività.
Intelligenza Artificiale e linee guida dall’Europa: l’AI Act
L’AI Act (Artificial Intelligence Act), il primo regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale, assume un ruolo centrale anche in Italia, ponendo le basi per un uso sicuro, trasparente e responsabile di queste tecnologie, promuovendo l’innovazione ma con attenzione ai diritti fondamentali.
Questa normativa punta ad assicurare che i sistemi di IA introdotti nel mercato europeo e utilizzati nell’UE siano sicuri e rispettino i diritti e i valori dell’Unione. La sua definitiva approvazione, i vincoli che imporrà e le strategie delle aziende per la gestione del rischio etico saranno la prossima partita che l’Intelligenza Artificiale giocherà dopo quella tecnologica tuttora in corso.
Contenuti suggeriti dell’Osservatorio Artificial Intelligence
Grazie per la tua spiegazione ,è sicuramente quella più esaustiva ed inoltre invita ad una riflessione, prima dell’utilizzo di tale intelligenza artificiale. Prima ne avevo sentito parlare soltanto sui gruppi di insegnanti di inglese che invitavano i colleghi al suo utilizzo, ma faticavo a capire di cosa si trattasse effettivamente perciò le tue parole mi sono state molto utili.
Cordiali saluti
Vanessa
Grazie Vanessa, sono contento abbia trovato l’articolo utile.
Spiegazione esaustiva e comprensibile anche x i non addetti ai lavori.
Sono d’accordo sul fatto che un “filtro umano” debba essere alla base, per indirizzarne l’uso.
Trovo interessante la possibilità di metterla al nostro servizio come uno strumento, senza avere la fobia che prenderanno il nostro posto. Questo, appunto, sta alla nostra capacità di mantenere la superiorità del nostro essere e di come utilizzeremo le risorse.
Grazie mille
Adesso ho capito! Grazie
Informazioni utili
Mi chiedo:
Ma come fa una cosa simile ad innovare la didattica, il lavoro, lo studio e la ricerca se si basa su dati (necessariamente) obsoleti? In altre parole, visto che i dati dell’addestramento sono fermi al 2022, se chiedessi oggi di generare un testo o un riassunto su Israele, il risultato non terrebbe conto,ad esempio, della guerra in corso? Ho capito bene?
A me pare che questa IA sia un’ubriacatura generale, innescata dal marketing e che in realtà non è ancora in grado di fare quasi nulla di ciò che viene prospettato. Insomma, per ora, solo un bel giochetto con cui perdere tempo a scuola e sul lavoro.
Buongiorno Luciano,
la ricerca di informazioni su eventi recenti dipende dalla versione di ChatGPT che si utilizza. Ad esempio, quella a pagamento – ChatGPT4o – è in grado di utilizzare lo strumento di navigazione per cercare aggiornamenti e quindi rispondere a domande su eventi successivi la data di addestramento del modello. Tale strumento ricerca dunque dati recenti su internet per rispondere in modo mirato alle domande poste dall’utente.