Il Design Thinking rappresenta un fattore chiave in un mondo sempre più trasformato dalle tecnologie digitali. Impatta non solo sul settore dei prodotti e dei servizi, ma anche sui processi con il quale questi vengono realizzati e distribuiti. Tra i diversi approcci al Design Thinking, l’Innovation of Meaning rappresenta una perfetta sintesi di questa innovativa metodologia, perché aiuta a creare valore sia per il consumatore finale sia per l’organizzazione.
Ma cosa si intende con l’espressione innovation of meaning e come è possibile inquadrarla all’interno del più ampio contesto del Design Thinking? Attraverso la Ricerca dell’Osservatorio Design Thinking for Business del Politecnico di Milano, proveremo a rispondere insieme a questa domanda.
Innovation of Meaning e Design Thinking
L’Innovation of Meaning è l’approccio con il quale le imprese ridefiniscono la visione aziendale, i messaggi e i valori legati ai prodotti e ai servizi che offrono. Si tratta di una interpretazione di Design Thinking che ha come obiettivo quello di individuare direzioni e strategie in grado di apportare valore sia all’organizzazione che le promuove che all’utente finale.
Questo approccio si distacca dalle tipologie di Design Thinking ad oggi più diffuse (Creative Problem Solving e Sprint Execution), ma si avvicina ad un’altra interpretazione meno conosciuta ma in rampa di lancio, che è quella della Creative Confidence. Questo perché è maggiormente orientata alla creazione di una visione piuttosto che di una soluzione.
Riassumendo:
Creative Problem Solving e Sprint Execution sono i modelli più diffusi tra società di consulenza, studi di design, agenzie digital e sviluppatori di tecnologie e fanno leva sulle competenze creative e ideative;
Innovation of Meaning e Creative Confidence, meno diffuse tra le categorie professionali citate fanno leva su attitudini critiche e interpretative.
Innovation of Meaning in numeri
L’approccio Innovation of Meaning ha dunque una diffusione abbastanza limitata, anche perché ancora in una fase embrionale. Allo stesso tempo, però, la diffusione di questa tipologia di Design Thinking è abbastanza rapida, spinta dalla trasformazione digitale in corso. Volendo stilare una classifica, l’Innovation of Meaning è adottato da:
consulenti strategici (46%)
studi di design (41%)
agenzie digitali (33%)
sviluppatori tecnologici (9%)
Una minor diffusione, come logico, corrisponde a un minor impatto sui risultati finanziari: l’Innovation of Meaning vale il 34,7% del fatturato annuale delle imprese che la adottano, concentrato soprattutto nell’ambito Direction (41,7%, di cui il 23,9% business model e il 17,8% brand e vision) e Solution (36,7%), in cui spiccano i servizi col 16,6%, mentre è più marginale la quota che deriva dall’ambito People (21,6%).
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