Nel contesto competitivo attuale, la vera innovazione parte dalla capacità delle aziende di esercitare framing e reframing: non solo trovare soluzioni, ma saper definire e ridefinire i problemi in modo creativo. Come insegna il Design Thinking, spesso la creatività viene limitata alla fase della risposta, mentre è proprio il modo in cui un’azienda incornicia le proprie sfide – e le sa reinterpretare – a determinare le opportunità di cambiamento.
In questo articolo, grazie alle analisi dell’Osservatorio Design Thinking for Business della School of Management del Politecnico di Milano, scopriremo cosa si intende per framing e reframing, come funzionano, perché sono leve essenziali per l’innovazione aziendale e quale ruolo può avere l’Intelligenza Artificiale in questi processi trasformativi.
Cos’è il framing: definire la cornice del problema
Per comprendere il valore strategico del framing e del reframing, partiamo dalla base.
Il framing, in inglese “incorniciatura”, rappresenta quel processo mentale e metodologico attraverso cui interpretiamo una situazione, ne delimitiamo i confini e decidiamo quali aspetti considerare prioritari o trascurabili. Definire il problema, infatti, non è mai una semplice constatazione oggettiva, ma implica una scelta di prospettiva e di linguaggio che orienta inevitabilmente tutta la ricerca delle soluzioni. Se il framing è limitato o influenzato da convenzioni e pregiudizi, anche la creatività rischia di essere ingabbiata e portare a risultati prevedibili o poco incisivi.
Cos’è il reframing: cambiare la cornice per scoprire opportunità inaspettate
Il reframing, ovvero la ridefinizione della cornice, è la capacità di mettere in discussione il modo in cui il problema è stato inizialmente formulato: significa uscire dai binari tracciati, esplorare nuove prospettive, ampliare o restringere lo sguardo, provando a “ricomporre” la questione con una logica diversa. Il reframing permette di evidenziare opportunità nascoste, di liberare il potenziale creativo delle persone e di individuare soluzioni radicalmente innovative, spesso impossibili da immaginare nella cornice precedente. Per le aziende, questa abilità è fondamentale per adattarsi a scenari mutevoli, evitare errori strategici e generare valore – non solo migliorando gli output, ma ripensando dall’origine il percorso del pensiero.
Come funziona il framing
In termini operativi, il framing si sviluppa in questi passaggi:
osservazione della realtà: si raccoglie un insieme di dati, segnali, stimoli che indicano un problema;
prima interpretazione: il team filtra e seleziona le informazioni giudicate più rilevanti;
formulazione della domanda: si definisce il focus con una domanda guida che delimita il perimetro del problema.
Esempio pratico: un’azienda nota un calo nelle vendite dell’eCommerce. Il reparto commerciale inquadra subito il problema nella cornice: “Non stiamo facendo abbastanza campagne di Marketing”. Si inizia allora a discutere solo di azioni promozionali. Tuttavia, il framing avrebbe potuto essere diverso: si poteva interpretare la situazione come “Gli utenti non trovano abbastanza valore nella nostra offerta”, o ancora “Il processo di acquisto sul sito è complicato”. Ogni cornice porta a soluzioni e priorità differenti.
Il framing è potente perché orienta – spesso in modo inconsapevole – tutte le decisioni successive e può essere influenzato da abitudini, bias cognitivi, routine organizzative.
Come funziona il reframing
Il reframing è il processo con cui si smette di accettare la definizione iniziale del problema e si esplorano nuove modalità di interpretazione. Implica il distacco dal punto di vista dominante, la ricerca di altre prospettive e l’accettazione di mettere in discussione pregiudizi e automatismi.
Il reframing si articola generalmente in queste fasi:
messa in discussione del framing attuale: ci si chiede “cosa succede se cambiamo la prospettiva?” o “stiamo davvero affrontando la domanda giusta?”;
ricerca di alternative: attraverso brainstorming, ascolto degli stakeholder, analisi dei dati o strumenti creativi (come la domanda “e se…”), vengono generate nuove formulazioni possibili del problema;
selezione della nuova prospettiva: si sceglie la definizione che apre scenari di valore e porta a ipotesi inedite di soluzione.
Facciamo un esempio pratico restando sempre nel mondo eCommerce: invece di domandarsi “come incrementare la visibilità degli annunci online?”, il team fa reframing e ridefinisce il focus su “come possiamo rendere l’esperienza di acquisto più coinvolgente e memorabile affinché i clienti tornino più spesso?”. Si aprono così possibilità come la personalizzazione del percorso, la gamification, il rinforzo della community, e non solo semplici investimenti in pubblicità.
Perché il framing e il reframing sono importanti per un’azienda
Molte realtà si bloccano nella ricerca di soluzioni innovative perché partono da un’analisi superficiale del problema o si affidano a interpretazioni consolidate e poco discusse. Quando un’azienda “incornicia” male la questione, rischia di investire tempo, risorse e creatività in iniziative poco allineate con i bisogni reali del mercato o degli stakeholder. Per questo motivo, saper adottare prospettive diverse e ridefinire costantemente la cornice del problema è una competenza strategica su cui puntare per ottenere vantaggi competitivi e generare vero valore.
Per comprendere meglio l’impatto pratico di questi approcci, la tabella seguente mette a confronto alcune situazioni tipiche, il framing originale più frequente, i possibili reframing creativi e le soluzioni generate dal cambio di prospettiva:
INSIGHTS
Framing Originale
Reframing Creativo
Soluzioni Generate
Prodotto poco usato
“Non abbiamo comunicato abbastanza”
“Quale reale valore offre ai clienti?”
Co-design prodotto, indagini su bisogni latenti
Calo vendite retail
“Dobbiamo abbassare i prezzi”
“Come arricchire l’esperienza in-store?”
Eventi, servizi di consulenza, demo dei prodotti
Customer care lento
“Serve più personale”
“Come rendere i clienti più autonomi?”
AI Agent (come FAQ interattive, chatbot, app self-service basate su AI)
Produttività bassa
“I dipendenti sono poco motivati”
“Come facilitare la collaborazione?”
Digital collaboration tools, ambienti open space
Questi esempi mostrano chiaramente come il cambiamento della cornice mentale possa portare non solo a soluzioni più efficaci, ma anche ad approcci inediti e creativi che altrimenti verrebbero trascurati.
I vantaggi del framing e del reframing
Adottare una cultura del framing e, soprattutto, del reframing in azienda comporta diversi vantaggi concreti:
favorire un’innovazione reale: solo attraverso nuovi punti di vista possono emergere soluzioni radicali, e non semplici miglioramenti incrementali;
ottimizzare gli investimenti: una definizione più accurata del problema permette di prevenire sprechi di tempo e risorse, riducendo il rischio di avviare iniziative poco efficaci o addirittura dannose;
aumentare il coinvolgimento: includere stakeholder interni ed esterni nella ridefinizione delle sfide rafforza la partecipazione e genera una maggiore condivisione delle soluzioni sviluppate;
diffondere la creatività in modo sistemico: il reframing non è un colpo di genio isolato, ma si trasforma in un approccio stabile, applicabile a tutti i livelli organizzativi e adattabile alle diverse situazioni aziendali;
rendere l’organizzazione più flessibile e resiliente: la capacità di ridefinire attivamente le proprie sfide rende l’impresa più pronta a cogliere i cambiamenti del mercato e a rispondere con rapidità a nuove esigenze.
Investire su framing e reframing significa, in sintesi, gettare le basi di un’innovazione continua e consapevole, in cui il vero vantaggio competitivo nasce dalla capacità di porsi – e porre al team – le domande più giuste.
Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel framing e reframing
Oggi, l’Intelligenza Artificiale rivoluziona questi processi, amplificando la capacità di raccogliere dati, analizzare pattern e stimolare prospettive alternative. Nello specifico l’AI può:
analizzare dati e pattern emergenti: l’AI può scovare correlazioni e insight nascosti nei dati di utilizzo, nei feedback dei clienti, o nelle interazioni social, offrendo elementi per cambiare la cornice del problema;
generare domande: i modelli AI (come ChatGPT) possono suggerire nuove formulazioni di domande (“E se il vero ostacolo fosse un altro? Che alternative possiamo immaginare?”), stimolando il reframing;
co-creare e prototipare: sistemi di AI generativa consentono di simulare rapidamente scenari alternativi o creare prototipi di soluzioni per “testare” diverse interpretazioni del problema;
automatizzare il processo di brainstorming: le piattaforme abilitate dall’AI favoriscono sessioni di brainstorming più ricche, incrociando suggerimenti generati automaticamente a quelli dei team umani.
Per comprendere meglio come l’AI possa abilitare il reframing, immaginiamo il caso di una compagnia energetica che utilizza piattaforme di Intelligenza Artificiale per analizzare le conversazioni online e le richieste di assistenza provenienti dai clienti. Originariamente, il problema veniva inquadrato come una necessità di ridurre i tempi di risposta del call center.
Tuttavia, l’analisi dei dati condotta dall’AI rivela che la maggior parte delle richieste riguarda la comprensione delle tariffe e delle modalità di pagamento. Questo nuovo insight consente all’azienda di riformulare il problema: invece di concentrare gli sforzi esclusivamente sull’efficienza del customer care, decide di sviluppare contenuti interattivi e digital assistant che aiutano gli utenti a gestire autonomamente le proprie pratiche. Il risultato è un miglioramento significativo della soddisfazione dei clienti e una riduzione dei costi operativi.
Framing, reframing e creatività: una risorsa permanente
Imparare a ridefinire i problemi prima di pensare alle soluzioni è forse la forma più sottile e potente di creatività d’impresa. In azienda, questo processo non deve restare circoscritto ai momenti “straordinari” di innovazione, ma entrare a far parte della cultura quotidiana, a tutti i livelli gerarchici e in tutti i reparti.
Lavorare sul framing e sul reframing, potenziati oggi dalle applicazioni AI, consente di valorizzare al massimo la creatività e di adattarsi con agilità ai cambiamenti di mercato. Fare innovazione non significa solo trovare soluzioni brillanti, ma anche imparare a guardare i problemi (e sé stessi) da nuove prospettive, giorno dopo giorno.
Tramite il nostro Cookie Center, l'utente ha la possibilià di selezionare/deselezionare le singole categorie di cookie che sono utilizzate sui siti web.
Per ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, è comunque possibile visitare la nostra COOKIE POLICY
Cookie tecnici (strettamente necessari)
I cookie tecnici sono necessari al funzionamento del sito web perché abilitano funzioni per facilitare la navigazione dell'utente, che per esempio potrà accedere al proprio profilo senza dover eseguire ogni volta il login oppure potrà selezionare la lingua con cui desidera navigare il sito senza doverla impostare ogni volta.
Cookie analitici
I cookie analitici, che possono essere di prima o di terza parte, sono installati per collezionare informazioni sull'uso del sito web. In particolare, sono utili per analizzare statisticamente gli accessi o le visite al sito stesso e per consentire al titolare di migliorarne la struttura, le logiche di navigazione e i contenuti
Cookie di profilazione e social plugin
I cookie di profilazione e i social plugin, che possono essere di prima o di terza parte, servono a tracciare la navigazione dell'utente, analizzare il suo comportamento ai fini marketing e creare profili in merito ai suoi gusti, abitudini, scelte, etc. In questo modo è possibile ad esempio trasemettere messaggi pubblicitari mirati in relazione agli interessi dell'utente ed in linea con le preferenze da questi manifestate nella navigazione online.