Lo Smart Working, o Lavoro Agile, è un moderno approccio lavorativo che si fonda su flessibilità e autonomia nella gestione degli orari, degli spazi e degli strumenti di lavoro, richiedendo al tempo stesso una maggiore responsabilizzazione sui risultati
I vantaggi dello Smart Working, secondo l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, comprendono benefici in termini di produttività e risparmio economico per le aziende, risparmio economico e di tempo per i lavoratori, oltre a una significativa riduzione delle emissioni di CO2
Tra le criticità principali si rileva un senso di isolamento, technostress e difficoltà a disconnettersi
In quest’articolo si intende esplorare i principali pro e contro dello Smart Working, per valutare se rappresenti un reale beneficio per aziende e dipendenti dal punto di vista della qualità della vita lavorativa. Per approfondire questa tematica, ci baseremo sulla Ricerca dell’Osservatorio Smart Working, una realtà di riferimento nell’analisi dei nuovi modelli organizzativi.
Quali sono i vantaggi dello Smart Working
Secondo la Ricerca dell’Osservatorio, i benefici ottenibili dall’introduzione dello Smart Working sono numerosi, sia per le aziende e per i lavoratori, sia per l’ambiente.
Quali sono i vantaggi dello Smart Working per le aziende
I vantaggi dello Smart Working per le aziende si possono misurare in termini di:
miglioramento della produttività,
riduzione dei costi per gli spazi fisici e per i consumi energetici.
Di seguito esaminiamo più nel dettaglio questi aspetti.
Miglioramento della produttività: in una sua Ricerca, l’Osservatorio ha rilevato che iniziative di Smart Working hanno portato a un incremento della produttività del 15-20% per lavoratore.I valori variano a seconda che il modello di Lavoro Agile adottato sia “maturo” nelle sue quattro dimensioni. Queste ultime, tra loro complementari, riguardando policy organizzative, tecnologie, riorganizzazione degli spazi e competenze e stili di leadership.
Riduzione dei costi per gli spazi fisici e per i consumi energetici: secondo la Ricerca 2024, adottare una logica di Smart Working per due giorni a settimana potrebbe consentire di ottimizzare l’utilizzo degli spazi e ridurre i consumi per un totale di circa 200 euro all’anno per postazione lavorativa. Per ottenere simili risparmi, però, è necessario rivedere il modo di gestire e utilizzare i propri spazi di lavoro, attraverso importanti sforzi organizzativi. Se a questi cambiamenti si associasse la decisione di ridurre gli spazi della sede lavorativa (ad esempio di circa un terzo del totale) il risparmio complessivo potrebbe aumentare fino a circa 2.500 euro all’anno per lavoratore.
Quali sono i vantaggi dello Smart Working per i lavoratori
I benefici concreti di cui godono le persone che lavorano in media circa due giorni a settimana a distanza sono:
riduzione dei tempi e costi di trasferimento;
miglioramento del work-life balance;
aumento del benessere e dell’engagement
Analizziamo più da vicino tutti questi vantaggi:
Riduzione dei tempi e costi di trasferimento: nonostante l’incremento delle spese relative ai consumi domestici di energia, il risparmio dovuto a una diminuzione dei costi di commuting (ossia di pendolarismo) è di circa 900 euro nel 2024 per ogni Smart Worker. Nel complesso, quindi, si può stimare che lo Smart Working porti una generale riduzione dei costi per i lavoratori (e, come abbiamo visto, anche per le aziende che lo adottano).
Miglioramento del work-life balance: un maggiore equilibrio tra la propria vita privata e quella professionale è un altro dei principali vantaggi del Lavoro Agile. Considerando che ciascun Smart Worker faccia anche solo due giornate a settimana di lavoro da remoto il tempo risparmiato in un anno è dell’ordine di 80 ore per Smart Worker. Si tratta di un piccolo tesoro di tempo e vita che permette di bilanciare maggiormente esigenze personali e professionali.
Aumento del benessere e dell’engagement: l’Osservatorio Smart Working ha esaminato il benessere dei lavoratori secondo le tre dimensioni stabilite con la Costituzione dell’OMS, quali benessere psicologico, benessere relazionale, e benessere fisico. Dai risultati della Ricerca 2024 emerge che gli Smart Worker hanno livelli di benessere più elevati rispetto agli altri lavoratori. Il 23% dei lavoratori dichiara di “stare bene” su tutte le dimensioni del benessere, più del doppio di chi lavora solo da remoto e del triplo dei lavoratori in presenza. Gli Smart Worker sono inoltre la categoria di lavoratori che riporta le medie più elevate di engagement, seguita dai lavoratori remote non smart e dai lavoratori on-site che hanno livelli di engagement simili.
I benefici dello Smart Working variano anche in base all’approccio adottato nell’organizzazione delle giornate da remoto. La Ricerca 2025 dell’Osservatorio ha evidenziato tre modalità principali:
l’approccio individualista (36%), in cui il lavoratore sceglie autonomamente i giorni di presenza;
l’approccio centralizzato (32%), in cui decide l’organizzazione;
l’approccio collaborativo (32%), in cui la scelta avviene a livello di team bilanciando esigenze individuali e organizzative.
Tra i tre approcci, l’ultimo risulta essere il più efficace. Chi lo utilizza registra un engagement di 6,65 (su scala 1-10) rispetto a 6,14-6,05 degli altri approcci, prestazioni “ottime” più frequenti nelle attività lavorative, e il 40% dichiara unelevato senso di appartenenza all’organizzazione, contro il 35-36% degli altri approcci.
I vantaggi dello Smart Working per l’ambiente
Tra i vantaggi dello Smart Working non possiamo non considerare l’impatto sull’ambiente.
Riduzione del trafficoedelle emissioni di CO2. Considerando la riduzione degli spostamenti casa-lavoro e la possibilità per le organizzazioni di ridurre gli spazi aziendali, lavorando da remoto due giorni a settimana, al netto dei consumi domestici si potrebbe ottenere un risparmio in termini di emissioni per persona pari a 460 kg CO2 all’anno. A livello di sistema Paese, considerando gli Smart Worker attuali, si eviterebbe l’emissione di ben 1.500.000 tonnellate di CO2.
Gli svantaggi dello Smart Working
In questo contesto, non bisogna dimenticare che all’interno del Lavoro Agile possono comunque presentarsi dei risvolti negativi, in particolare per i lavoratori.
Quali sono le criticità dello Smart Working per i lavoratori
Tra le principali conseguenze negative del Lavoro Agile emerse dalla Ricerca, spiccano in particolare:
senso di isolamento e distacco dall’organizzazione;
technostress;
overworking:
Vediamoli più nel dettaglio.
Senso di isolamento e distacco dall’organizzazione: la mancanza di contatto fisico quotidiano con i colleghi e l’organizzazione può generare nei lavoratori una sensazione di solitudine e di progressivo distacco dalla realtà aziendale. Questo isolamento può compromettere il senso di appartenenza al team e all’azienda, riducendo la motivazione e l’engagement.
Technostress: l‘uso intensivo e continuativo di strumenti digitali può generare forme di stress legate alla tecnologia. Il technostress si manifesta attraverso affaticamento mentale, difficoltà di concentrazione, ansia legata alla gestione di molteplici piattaforme e strumenti, e la sensazione di essere sempre “connessi” senza mai riuscire a staccare completamente. La necessità di padroneggiare continuamente nuovi tool e l’overload informativo contribuiscono ad accrescere questo disagio.
Overworking: consiste nella tendenza a lavorare oltre l’orario di lavoro e/o con eccessiva energia.La difficoltà a “disconnettersi” si conferma essere una particolare criticità per chi fa Smart Working: tra i white collar, il 40% degli smart worker soffre di overworking rispetto al 30% di coloro che lavorano sempre in sede e il 32% di chi lavoro da remoto senza alcuna forma di flessibilità. La mancanza di confini fisici tra spazio lavorativo e domestico rende difficile separare i tempi del lavoro da quelli della vita privata, portando molti lavoratori a prolungare la giornata lavorativa ben oltre gli orari stabiliti, con conseguenze negative sul benessere psicofisico.
Come affrontare le criticità dello Smart Working
Secondo l’Osservatorio ci sono diversi possibili accorgimenti che lavoratori e organizzazione possono adottare.
Per il senso di isolamento: lavorare in luoghi diversi dalla propria abitazione, ma comunque vicino a casa (come ad esempio spazi di coworking) potrebbe affievolire questo disagio e favorire occasioni di socializzazione. Importante anche programmare momenti di presenza in sede dedicati al team building e alla condivisione informale.
Per iltecnhostress: uno dei modi più efficaci per limitare questa forma di disagio è fare in modo che le organizzazioni lavorino sullo sviluppo di Digital Soft Skill che favoriscano un utilizzo più consapevole degli strumenti di lavoro. Fondamentale anche fornire formazione continua sugli strumenti digitali e razionalizzare il numero di piattaforme utilizzate.
Per l’overworking: le aziende devono prevedere contromisure attraverso azioni di sensibilizzazione e accompagnamento nei confronti dei lavoratori. Oltre a queste iniziative, il monitoraggio rappresenta uno strumento fondamentale per far fronte al “lavoro in eccesso”. Consapevoli del problema, il 49% delle grandi organizzazioni private adotta misure, nella 43% dei casi con fasce orarie per cui i dipendenti non sono contattabili. In ambitopubblico, il 78% delle PA che hanno iniziative di Lavoro Agile adotta misure per tutelare il diritto alla disconnessione.Un’ulteriore soluzione, infine, è stata adottata da Alfamation. L’azienda, che consente ai propri Smart Worker di gestire il proprio orario di lavoro in modo flessibile, ha introdotto una fascia oraria di non reperibilità dalle 20:00 alle 8:00 per prevenire il rischio di overworking.
Quali sono possibili impatti dello Smart Working sulla società
Al netto dei vantaggi e degli svantaggi per il mondo del lavoro e per l’ambiente, lo Smart Working può avere un impatto anche sulla società nel suo complesso. L’applicazione sempre più diffusa del Lavoro Agile ha implicazioni, ad esempio, sull’
Attrattività dei luoghi e sul futuro delle città
Scelte abitative delle persone
Proviamo a comprendere questi aspetti più da vicino.
Attrattività dei luoghi e sul futuro delle città. Lavorare al di fuori della sede aziendale permette alle persone di vivere di più i luoghi del proprio paese o della propria città, come esercizi commerciali e palestre.
Scelte abitative. Lo Smart Working incide inoltre sulle scelte delle località di domicilio delle persone. Nel 2023 l’Osservatorio ha rilevato che 1 lavoratore da remoto su 7 aveva cambiato casa oppure aveva intenzione di farlo in futuro, spostandosi in una seconda abitazione di proprietà. Si tratta dunque di scelte che, su larga scala, possono avere un impatto sul mercato immobiliare di tipo residenziale in termini di costi, tipologia e localizzazione delle abitazioni più desiderate. Benché approssimate e puramente indicative queste stime aiutano a comprendere le enormi potenzialità economico-sociali del Lavoro Agile.
Il futuro dello Smart Working
Lo Smart Working in Italia rappresenta oggi una realtà consolidata che continua a crescere. I dati della Ricerca dell’Osservatorio dimostrano che, quando implementato correttamente, porta vantaggi significativi sia per le aziende sia per i lavoratori.
Tuttavia, per sfruttare appieno le potenzialità dello Smart Working è necessario affrontare con consapevolezza le criticità emerse. Le organizzazioni più mature hanno già adottato soluzioni concrete, ottenendo risultati migliori soprattutto quando viene favorito un approccio collaborativo alla pianificazione delle giornate da remoto.
Il futuro del lavoro in Italia passa necessariamente attraverso modelli ibridi sempre più evoluti, capaci di coniugare flessibilità, produttività e benessere delle persone.
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