Il Lifelong Learning è il processo di apprendimento continuo che dura per tutta la vita, comprendendo formazione formale, sul posto di lavoro e auto-apprendimento
Secondo i dati della Ricerca dell’Osservatorio HR Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, il 10% dei lavoratori deve essere riqualificato perché le competenze per svolgere il proprio lavoro non sono adeguate o sono a rischio obsolescenza entro 3-5 anni
Il 32% dei lavoratori è preoccupato che le proprie competenze diventino obsolete nel breve futuro
L’apprendimento permanente è fondamentale per acquisire nuove competenze, aggiornare quelle esistenti e adattarsi alle sfide del futuro
In questo articolo, realizzato proprio dall’Osservatorio HR Innovation, esploreremo cosa significa esattamente Lifelong Learning e perché è così cruciale, approfondendo le competenze chiave e alcuni esempi pratici di come l’apprendimento permanente stia trasformando il modo di lavorare.
Cos’è il Lifelong Learning
Il termine Lifelong Learning si riferisce al processo di apprendimento continuo che dura per tutta la vita. Non si tratta solo di acquisire nuove competenze attraverso l’istruzione formale, come scuole o università, ma comprende anche l’apprendimento mediante formazione sul posto di lavoro e/o auto-apprendimento.
L’apprendimento non è più dunque un’attività che si concentra solo nei primi anni della vita, ma diventa un impegno costante che arricchisce le esperienze professionali, favorendo la crescita continua e l’adattamento ai nuovi scenari.
Questo approccio è cruciale per rispondere ai rapidi cambiamenti del mondo del lavoro, dove le competenze sono in continua evoluzione e spesso non adeguate alla richiesta del business. Il gap di competenze emerge chiaramente dai dati: il 78% delle organizzazioni fatica ad assumere, e la difficoltà principale è quella di trovare candidati con competenze tecniche adeguate.
Quando è nato il Lifelong Learning e come
Il concetto di apprendimento permanente ha radici profonde, ma è diventato particolarmente rilevante a partire dalla seconda metà del XX secolo. Negli anni ‘60 e ‘70, con l’espansione dell’istruzione superiore e l’emergere della società della conoscenza, si è cominciato a riconoscere che le persone avrebbero avuto bisogno di aggiornare le proprie competenze per tutta la vita, non solo durante l’istruzione formale.
L’idea si è consolidata ulteriormente negli anni ’90, quando le politiche educative internazionali hanno cominciato a sottolineare la necessità di formare cittadini in grado di apprendere in modo continuo e autonomo. Un punto di riferimento importante è stato la Dichiarazione di Sorbonne (1998) che ha posto le basi per l’idea di una formazione che non si limitasse ai primi anni di vita, ma che accompagnasse l’individuo durante tutto il suo percorso professionale e personale.
Nel 2000, l’Unione Europea ha ulteriormente formalizzato il concetto con il Programma di Apprendimento Permanente (2007-2013), riconoscendo l’apprendimento continuo come un diritto fondamentale e come un elemento chiave per la competitività e la coesione sociale all’interno dei Paesi membri.
Quali sono le competenze chiave dell’apprendimento permanente secondo l’UE
L’Unione Europea, nel contesto dell’apprendimento permanente, ha definito un insieme di competenze chiave che sono fondamentali per il successo in un mondo in rapida evoluzione. Queste competenze non solo riguardano l’abilità di acquisire nuove conoscenze, ma anche la capacità di adattarsi ai cambiamenti, comunicare efficacemente e risolvere problemi complessi. Le competenze chiave identificate dall’UE sono:
alfabetizzazione numerica e matematica: la capacità di comprendere e usare i numeri nella vita quotidiana e nel lavoro;
competenze digitali: la capacità di utilizzare tecnologie digitali in modo efficace, inclusa la sicurezza online;
competenze in comunicazione in lingue straniere: la capacità di comunicare con persone di diverse lingue e culture;
competenze sociali e civiche: la capacità di lavorare in gruppo, risolvere conflitti e agire come cittadino responsabile;
senso di iniziativa e spirito imprenditoriale: la capacità di sviluppare idee e trasformarle in azioni;
consapevolezza e espressione culturale: la capacità di comprendere e apprezzare la diversità culturale e partecipare a progetti creativi.
Queste competenze sono essenziali non solo per migliorare l’employability (ossia l’impiegabilità futura delle persone), facilitando l’integrazione e l’adattamento dei lavoratori ai cambiamenti del mercato.
Perché il Lifelong Learning è importante in ambito lavorativo
In ambito lavorativo, il Lifelong Learning è fondamentale per mantenere la competitività e l’adattabilità in un mercato del lavoro in continua evoluzione. Le tecnologie cambiano rapidamente, nuovi strumenti emergono e le esigenze delle aziende si modificano costantemente. Per affrontare queste sfide, i lavoratori devono essere in grado di aggiornare continuamente le loro competenze, apprendere nuovi concetti e acquisire nuove abilità. L’apprendimento permanente non riguarda solo l’acquisizione di conoscenze tecniche, ma anche lo sviluppo di competenze trasversali, come la capacità di adattamento, la gestione del cambiamento e la collaborazione. Investire nel Lifelong Learning significa creare una forza lavoro agile e resiliente, pronta a rispondere a nuove sfide e a cogliere opportunità.
Le aziende e le Direzioni HR che promuovono l’apprendimento continuo non solo migliorano la produttività e l’innovazione, ma favoriscono anche un ambiente di lavoro più motivante e coinvolgente. I collaboratori che hanno accesso a programmi di reskilling e upskilling sono più soddisfatti e motivati, poiché vedono il loro sviluppo come una priorità per l’organizzazione. I dati dell’Osservatorio dimostrano l’impatto concreto di questo approccio:
“Nelle organizzazioni skill-based, dove le scelte di crescita e allocazione delle responsabilità si basano sulle competenze delle persone anziché su fattori tradizionali come la posizione gerarchica o l’anzianità, la percentuale di lavoratori pienamente coinvolti e motivati balza dal 17% al 42%. Non solo: anche il benessere generale migliora, con la percentuale di chi “sta bene” che sale dal 10% al 18%, mentre la somma di coloro che desiderano lasciare l’organizzazione e che si sono già dimessi passa dal 41% al 36%.”
Queste aziende sono più preparate ad affrontare le trasformazioni tecnologiche e a mantenere un vantaggio competitivo nel lungo periodo. In sostanza, il Lifelong Learning è un investimento cruciale per il successo sia dell’individuo che dell’organizzazione.
In quali ambiti lavorativi è maggiormente diffuso l’apprendimento continuo
Il Lifelong Learning sta trovando applicazione in diversi settori, in particolare quelli più dinamici e in rapido cambiamento. Vediamone alcuni.
Tecnologia e IT: con l’evoluzione rapida della tecnologia, i professionisti IT devono costantemente aggiornare le proprie competenze per rimanere competitivi (basti pensare che circa 1 nuova posizione su 4 riguarda profili digitali, soprattutto specializzati in AI, Big Data Management & Data Analytics e Cybersecurity& Data Protection).
Sanità: gli operatori sanitari devono mantenere costantemente aggiornate le proprie competenze, non solo in relazione a nuove tecnologie mediche, ma anche in ambito di procedure sanitarie e regolamentazioni: corsi di aggiornamento e formazione continua sono essenziali per garantire un’assistenza sanitaria di qualità.
Educazione: gli insegnanti e gli educatori devono aggiornare continuamente le proprie metodologie di insegnamento, imparare a utilizzare nuove tecnologie in aula e affrontare le sfide educative legate a una società sempre più diversificata.
Marketing e comunicazione: l’industria del Marketing, soprattutto digitale, è in continua evoluzione: i professionisti di quest’ambito devono apprendere continuamente nuove tecniche, come l’uso dei social media, SEO, e strategie di Content Marketing.
Settore finanziario: in un ambiente che cambia rapidamente, gli esperti di finanza devono aggiornare costantemente le proprie competenze per rimanere al passo con le normative, i cambiamenti economici e le tecnologie finanziarie emergenti.
Quali sono i metodi di apprendimento del Lifelong Learning
Il Lifelong Learning si realizza attraverso una varietà di metodi e strumenti, che si sono evoluti significativamente negli ultimi anni grazie alla digitalizzazione. Le modalità di apprendimento possono essere classificate in due categorie principali, ossia apprendimento formale e informale.
Apprendimento formale: si sviluppa all’interno di contesti strutturati e istituzionalizzati, quali istituzioni scolastiche, università o ambienti lavorativi organizzati. Questo tipo di formazione è caratterizzato da programmi definiti, obiettivi chiari e, solitamente, da una certificazione finale.
Apprendimento informale: si collega alle esperienze e alle attività che caratterizzano la vita quotidiana. Questa tipologia di apprendimento può nascere dall’esperienza diretta, o in modo spontaneo e non intenzionale attraverso situazioni casuali della vita quotidiana.
Quali sono le metodologie innovative per l’apprendimento continuo
Tra gli approcci emergenti più significativi, alcuni si stanno affermando per la loro capacità di rispondere alle esigenze di flessibilità e coinvolgimento degli apprendenti moderni. Vediamone di seguito alcuni.
Microlearning: è un approccio didattico basato su contenuti brevi e focalizzati (solitamente 3-10 minuti) che permettono di apprendere concetti specifici in modo rapido ed efficace. Questo metodo è particolarmente efficace nel contesto lavorativo, dove il tempo è limitato. I formati tipici includono video pillole, quiz interattivi, infografiche e podcast brevi.
Gamification: implica l’uso di elementi ludici come punteggi, classifiche, badge e premi che aumentano il coinvolgimento e la motivazione nell’apprendimento sia in presenza che online.
Mobile learning: consiste nell’utilizzo di app di apprendimento mobile che consentono di studiare ovunque e in qualsiasi momento, anche offline, rendendo la formazione più accessibile e flessibile.
Social Learning: si tratta di piattaforme che integrano funzionalità social, permettendo agli studenti di condividere conoscenze, porre domande, partecipare a forum di discussione e apprendere dai colleghi in modo collaborativo.
Questi approcci non sono alternativi tra loro: al contrario, spesso le progettualità più efficaci sono quelle che sanno integrarli strategicamente, combinandoli in modo sinergico per definire un’esperienza di apprendimento su misura per il target di riferimento e i suoi specifici bisogni formativi.
Case study: Gamification per aumentare l’engagement nella formazione aziendale
Allianz, uno dei principali assicuratori italiani, ha sviluppato una piattaforma gamificata per aumentare le ore di formazione pro capite da 21 a 45 ore annue, coinvolgendo oltre il 92% dei 5.000 dipendenti. Il progetto, dal nome “4ALL 2023 – Learn to win”, integra obiettivi di apprendimento continuo, sostenibilità ambientale e miglioramento dei processi interni attraverso meccaniche di gioco, quiz quotidiani sulla sostenibilità e co-creazione di piani d’azione con la partecipazione di 87 “EngAgent”. I risultati hanno mostrato 88.000 ore di formazione accumulate, una riduzione di oltre 300.000 stampe e miglioramenti significativi negli indici di clima aziendale, con aumenti di 3-4 punti negli indicatori di formazione, sviluppo e benessere.
Quali sono le piattaforme per il Lifelong Learning
Il Lifelong Learning si avvale oggi di diverse tipologie di piattaforme digitali che rendono la formazione continua accessibile, flessibile e personalizzabile. Tra le principali soluzioni tecnologiche si distinguono i Learning Management System (LMS), le App mobile dedicate all’apprendimento e i corsi MOOC (Massive Open Online Courses), ciascuna con caratteristiche specifiche che rispondono a diverse esigenze formative.
Learning Management System (LMS): rappresentano l’infrastruttura tecnologica per la gestione centralizzata della formazione aziendale e istituzionale, che permette di creare, distribuire e monitorare contenuti formativi multimediali (video, PDF, SCORM, xAPI, H5P), tracciare progressi e performance degli utenti, rilasciare certificazioni automatiche, integrarsi con altri sistemi aziendali (CRM, HRIS), offrire analytics avanzati per misurare l’efficacia formativa e personalizzare i percorsi di apprendimento attraverso l’Intelligenza Artificiale, con supporto per il mobile learning tramite app native.
App mobile per l’apprendimento: sono soluzioni dedicate all’apprendimento on-the-go che sfruttano le potenzialità dei dispositivi mobili per offrire esperienze formative brevi, coinvolgenti e facilmente integrabili nella routine quotidiana. Queste app utilizzano metodologie di microlearning con lezioni di pochi minuti, tecniche di gamification per aumentare la motivazione, notifiche push per stimolare la pratica costante, apprendimento adattivo basato sulle performance individuali e modalità offline per studiare senza connessione.
Corsi MOOC (Massive Open Online Courses): piattaforme che democratizzano l’accesso alla formazione di qualità offrendo corsi online aperti e scalabili, spesso sviluppati in collaborazione con università prestigiose e aziende leader di settore. I MOOC forniscono contenuti video strutturati, materiali didattici scaricabili, quiz e verifiche automatizzate, progetti pratici e peer review, forum di discussione per l’interazione tra studenti, e certificati riconosciuti a livello internazionale. Consentono di acquisire competenze specifiche, ottenere micro-credenziali e completare programmi di specializzazione o master online, con la flessibilità di studiare secondo i propri ritmi e la possibilità di accedere gratuitamente a molti contenuti.
Anche in questo caso, non è necessario scegliere una singola piattaforma. Gli strumenti sopraelencati possono essere integrati per creare ecosistemi formativi più completi. È sempre più frequente, infatti, osservare progettualità che sfruttano in modo combinato diversi tool e canali a disposizione, realizzando così esperienze di apprendimento più ricche e personalizzate, capaci di rispondere efficacemente ai bisogni diversificati dei discenti.
Case study: LMS per l’apprendimento linguistico
Lamborghini, famoso brand del panorama automobilistico, ha lanciato il progetto di formazione linguistica “Race your language skills”. L’iniziativa coinvolge tutti i 2.300 collaboratori, estendendo l’apprendimento a tre lingue (inglese, tedesco e italiano) attraverso una piattaforma integrata con il proprio LMS. L’iniziativa risponde alla crescente internazionalizzazione dell’azienda e alla necessità di competenze linguistiche per tutta la popolazione, inclusi gli operai che devono interpretare macchinari ad alta tecnologia. Tra settembre e dicembre 2023, sono stati attivati 1.020 percorsi formativi con oltre 2.300 ore erogate, offrendo autoapprendimento, lezioni individuali con coach, workshop di gruppo e la possibilità di estendere l’accesso anche ai familiari dei dipendenti.
Quali sono le tecnologie di frontiera per il Lifelong Learning
L’evoluzione tecnologica sta trasformando radicalmente il modo in cui le persone apprendono e sviluppano competenze lungo tutto l’arco della vita professionale. Due tecnologie in particolare stanno emergendo come strumenti chiave per il lifelong learning: l’Intelligenza Artificiale e la Realtà Virtuale.
Intelligenza Artificiale: questa tecnologia tra rivoluzionandoil Lifelong Learning attraverso la capacità di adattare dinamicamente i percorsi formativi ai bisogni di ogni individuo. Le principali applicazioni includono raccomandazioni personalizzate di corsi basate su competenze e obiettivi di carriera, ChatBot formativi che offrono supporto immediato, analisi predittiva per identificare gap di competenze prima che diventino critici, e feedback automatizzati che forniscono indicazioni specifiche per il miglioramento.
Realtà Virtuale e Realtà Mista: creano esperienze di apprendimento immersive che simulano contesti reali in ambienti sicuri e controllati. Queste tecnologie sono particolarmente efficaci per la formazione su competenze pratiche e attività ad alto rischio. I principali vantaggi includono simulazioni realistiche di ambienti lavorativi senza rischi per persone e attrezzature, formazione illimitata e ripetibile che supera i vincoli della formazione tradizionale, riduzione significativa dei costi eliminando sprechi di materiali e logistica, ambienti multilingua personalizzabili, feedback immediati tramite realtà aumentata, e preparazione a situazioni di emergenza difficilmente simulabili con metodi tradizionali.
Case Study: AI e Realtà Virtuale nella formazione aziendale
Il gruppo industrialeLeonardo ha implementato una piattaforma di “Digital Role Play”basata su Intelligenza Artificiale per sviluppare le competenze trasversali di oltre 2.400 manager. Il sistema permette di interagire vocalmente con attori virtuali in scenari professionali complessi, ricevendo feedback personalizzati in tempo reale grazie alla realtà aumentata. Con oltre 20.100 sessioni di allenamento e un tasso di adesione dell’80%, la piattaforma ha migliorato significativamente le performance manageriali nella gestione di conversazioni difficili, riducendo drasticamente costi e tempi rispetto alla formazione tradizionale in aula.
Saipem, società leader globale nell’ingegneria e nella costruzione di grandi progetti nei settori dell’energia e delle infrastrutture, ha sviluppato un programma di “People Care & Development through Digital Augmentation” che utilizza Realtà Virtuale, Realtà Mista e Intelligenza Artificiale per formare i propri 30.000 collaboratori in oltre 120 nazionalità. L’azienda ha creato quattro applicazioni VR specifiche per attività ad alto rischio: simulazione di saldatura con macchine orbitali, addestramento all’uso di gru sulle navi da costruzione, operazioni con droni subacquei fino a 3.000 metri di profondità, e tour virtuali a 360° delle navi per l’onboarding. I risultati hanno mostrato maggiore efficacia formativa, significativa riduzione di sprechi e costi logistici, e miglioramento della sicurezza operativa.
Fino a quando può durare il Lifelong Learning
Come suggerisce il termine stesso, il Lifelong Learning è un processo che dura letteralmente per tutta la vita. Non esiste un punto finale o un momento in cui si può affermare di aver completato l’apprendimento permanente.
Ogni fase della vita offre nuove opportunità e sfide che richiedono nuove conoscenze e competenze. In un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici, sociali ed economici, la capacità di continuare ad apprendere diventa una competenza fondamentale per tutta la durata della vita.
La domanda, quindi, non è “fino a quando dura il Lifelong Learning?“, ma piuttosto “come continuare ad apprendere in ogni fase della vita?” La risposta sta nell’adottare una mentalità aperta e proattiva verso l’apprendimento, indipendentemente dall’età o dalla posizione professionale.
Tramite il nostro Cookie Center, l'utente ha la possibilià di selezionare/deselezionare le singole categorie di cookie che sono utilizzate sui siti web.
Per ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, è comunque possibile visitare la nostra COOKIE POLICY
Cookie tecnici (strettamente necessari)
I cookie tecnici sono necessari al funzionamento del sito web perché abilitano funzioni per facilitare la navigazione dell'utente, che per esempio potrà accedere al proprio profilo senza dover eseguire ogni volta il login oppure potrà selezionare la lingua con cui desidera navigare il sito senza doverla impostare ogni volta.
Cookie analitici
I cookie analitici, che possono essere di prima o di terza parte, sono installati per collezionare informazioni sull'uso del sito web. In particolare, sono utili per analizzare statisticamente gli accessi o le visite al sito stesso e per consentire al titolare di migliorarne la struttura, le logiche di navigazione e i contenuti
Cookie di profilazione e social plugin
I cookie di profilazione e i social plugin, che possono essere di prima o di terza parte, servono a tracciare la navigazione dell'utente, analizzare il suo comportamento ai fini marketing e creare profili in merito ai suoi gusti, abitudini, scelte, etc. In questo modo è possibile ad esempio trasemettere messaggi pubblicitari mirati in relazione agli interessi dell'utente ed in linea con le preferenze da questi manifestate nella navigazione online.