Quando il nostro computer inizia a rallentare inspiegabilmente, compaiono pop-up invasivi o riceviamo e-mail sospette, potremmo essere di fronte a una minaccia tanto comune quanto insidiosa: i malware. Questi software malevoli, circolanti fin dai primi anni ’90, rappresentano oggi una delle principali sfide per la sicurezza informatica di aziende e cittadini.

La digitalizzazione crescente e l’accesso sempre più esteso a informazioni sensibili hanno trasformato il panorama del Cybercrime, rendendo gli attacchi hacker sempre più frequenti e sofisticati. I malware si sono evoluti da semplici virus a complesse minacce orchestrate da vere e proprie organizzazioni criminali e nel 2024, secondo il rapporto Clusit, sono responsabili di oltre un terzo degli incidenti informatici.

Attraverso le ricerche dell’Osservatorio Cyber Security & Data Protection della POLIMI School of Management, questo articolo esplora il mondo dei malware, fornendo gli strumenti necessari per riconoscerli, comprenderli e difendersene efficacemente.

Cos’è un malware: definizione e caratteristiche

Con il termine malware (che nasce dall’unione delle parole inglesi “malicious”, malevolo, e “software”) si indica un programma o codice scritto con l’obiettivo di attaccare e danneggiare un sistema o una rete internet altrui per scopi illeciti. L’obiettivo dei cybercriminali, ottenuto attraverso il furto di dati, è nella maggior parte dei casi quella di ottenere un profitto a danno del malcapitato.

Il sintomo più comune di un’infezione da malware è la perdita di controllo del dispositivo, che si manifesta attraverso rallentamenti significativi, comportamenti anomali del sistema, blocchi improvvisi o modifiche non autorizzate alle impostazioni. Questa perdita di controllo può avere conseguenze devastanti, soprattutto per le organizzazioni che gestiscono dati sensibili o sistemi critici.

I cybercriminali possono monetizzare un attacco malware in diversi modi: vendendo i dati rubati sul Dark Web, richiedendo pagamenti per il ripristino dei sistemi compromessi (come nel caso dei ransomware), utilizzando le risorse informatiche delle vittime per attività illegali, o sfruttando le informazioni ottenute per ulteriori attacchi mirati. Le grosse organizzazioni sono disposte a pagare ingenti capitali pur di ripristinare le funzionalità del loro sistema informativo e delle reti aziendali.

Come si diffondono i malware: vettori di attacco comuni

La creazione di un malware inizia con la scrittura di un codice sorgente malevolo, processo simile allo sviluppo di qualsiasi software, ma finalizzato a scopi illeciti. Una volta sviluppato, il malware deve essere distribuito e installato sui dispositivi delle vittime, processo che richiede l’utilizzo di vettori di attacco specifici.

Il metodo di diffusione più comune sfrutta le tecniche di social engineering, in particolare l’invio di e-mail contenenti link malevoli o allegati infetti (phishing). Questi messaggi sono spesso camuffati da comunicazioni legittime provenienti da banche, corrieri, enti governativi o aziende conosciute, inducendo le vittime a cliccare su contenuti pericolosi.

Tuttavia, i malware possono diffondersi anche attraverso canali apparentemente innocui: download di software da siti non sicuri, visite a pagine web compromesse, reti peer-to-peer infette, pubblicità online dannose (malvertising) e persino dispositivi di archiviazione USB infetti. La capacità di alcuni malware di propagarsi automaticamente attraverso reti locali o internet rende particolarmente pericolose le infezioni in ambito aziendale.

L’evoluzione tecnologica ha inoltre permesso ai cybercriminali di sfruttare l’Intelligenza Artificiale per creare malware sempre più sofisticati, capaci di adattarsi ai sistemi di sicurezza, modificare il proprio comportamento per evitare la rilevazione e personalizzare gli attacchi in base alle caratteristiche specifiche del bersaglio.

Riconoscere un’infezione malware: i segnali d’allarme

Identificare tempestivamente la presenza di malware è fondamentale per limitare i danni e avviare le procedure di rimozione. I segnali più comuni includono rallentamenti significativi delle prestazioni del sistema, frequenti blocchi o riavvii improvvisi, comparsa di finestre pop-up indesiderate, modifiche non autorizzate alla homepage del browser o ai motori di ricerca predefiniti.

Altri indicatori possono essere l’aumento anomalo del traffico di rete, l’attivazione automatica di programmi sconosciuti, la presenza di file o cartelle non riconosciuti, errori di sistema frequenti e l’impossibilità di accedere a determinati file o programmi. In ambito aziendale, particolare attenzione deve essere prestata a accessi non autorizzati agli account, modifiche ai privilegi utente e attività sospette nei log di sistema.

È importante notare che alcuni malware sono progettati per rimanere nascosti il più a lungo possibile, operando silenziosamente in background senza dare segni evidenti della loro presenza. Questi malware “stealth” possono raccogliere dati per mesi prima di essere scoperti, rendendo ancora più importante l’adozione di misure preventive efficaci.

Tipologie principali di malware

Il panorama dei malware è estremamente variegato, con diverse tipologie che si distinguono per modalità di diffusione, obiettivi e meccanismi di funzionamento. La classificazione tradizionale divide i malware a diffusione (o infettivi), i malware strumentali e i malware per il controllo e l’attacco. A loro volta, questi si dividono in ulteriori sottocategorie, esposte più nel dettaglio di seguito.

Malware a diffusione (o infettivi)

Questa categoria comprende i malware progettati per replicarsi e diffondersi il più rapidamente possibile attraverso file, reti e dispositivi. La loro caratteristica principale è la capacità di riprodursi autonomamente, moltiplicando la loro presenza e aumentando esponenzialmente il numero di sistemi compromessi. I malware a diffusione comprendono Virus e Worm.

Virus

I virus rappresentano la forma più tradizionale di malware, caratterizzati dalla capacità di replicarsi autonomamente ogni volta che viene eseguito il file infetto. Questi programmi si diffondono attraverso file, documenti o programmi compromessi, causando rallentamenti del sistema, danneggiamento dei dati e instabilità generale del dispositivo.

Worm

I worm sono simili ai virus ma con una differenza fondamentale: non necessitano di un file ospite per diffondersi e possono propagarsi automaticamente attraverso reti locali o internet. La loro capacità di diffusione autonoma li rende particolarmente pericolosi in ambienti aziendali, dove possono compromettere rapidamente interi sistemi informatici.

Malware strumentali

I malware strumentali fungono da “facilitatori” per altri tipi di attacchi informatici. Il loro obiettivo primario non è causare danni diretti o diffondersi autonomamente, ma piuttosto creare le condizioni ideali per l’installazione di malware più pericolosi o per facilitare l’accesso non autorizzato ai sistemi delle vittime. Questi malware – che si dividono in trojan, backdorr e spyware – operano spesso in modalità stealth, nascondendo la loro presenza per lunghi periodi mentre preparano il terreno per attacchi più devastanti.

Trojan

I trojan si mascherano da software legittimi per ingannare gli utenti e ottenere l’accesso ai loro sistemi. Una volta installati, fungono da “cavallo di Troia” per l’installazione di altri malware più dannosi, come backdoor o spyware. La loro caratteristica principale è l’inganno: appaiono utili ma nascondono intenti malevoli.

Backdoor

Le backdoor creano accessi nascosti ai sistemi compromessi, permettendo ai cybercriminali di entrare e uscire dai dispositivi delle vittime senza essere rilevati. Spesso si installano tramite trojan e rimangono dormienti fino a quando i criminali non decidono di utilizzarle per rubare dati o lanciare ulteriori attacchi.

Spyware

Gli spyware sono progettati per spiare e registrare le attività degli utenti, raccogliendo informazioni sensibili come password, dati bancari, cronologie di navigazione e comunicazioni private. Questi dati vengono poi trasmessi ai cybercriminali che possono utilizzarli per furti di identità, frodi finanziarie o ricatti.

Malware per il controllo e l’attacco

Questa categoria rappresenta l’evoluzione più sofisticata e pericolosa dei malware moderni. I programmi sono progettati per ottenere il controllo completo dei sistemi compromessi e sfruttarli per scopi specifici, dal furto di informazioni sensibili alla generazione di profitti illegali. Spesso sviluppati da organizzazioni criminali strutturate, combinano tecniche avanzate di evasione, persistenza e monetizzazione, rappresentando la minaccia più concreta per aziende e istituzioni.

Ransomware

I ransomware rappresentano attualmente una delle minacce più temute, crittografando i file delle vittime e richiedendo un riscatto per la loro decrittazione. La diffusione delle criptovalute ha reso questo tipo di attacco particolarmente redditizio per i cybercriminali, portando a un’esplosione di casi negli ultimi anni.

Keylogger

I keylogger registrano tutto ciò che viene digitato sulla tastiera, permettendo ai criminali di rubare password, numeri di carta di credito e altre informazioni sensibili. Possono essere implementati sia come software che come dispositivi hardware fisici.

Rootkit

I rootkit si installano a livello profondo nel sistema operativo, ottenendo privilegi amministrativi e permettendo ai cybercriminali di prendere il controllo completo del dispositivo. La loro posizione privilegiata li rende particolarmente difficili da rilevare e rimuovere.

Adware

Gli adware bombardano gli utenti con pubblicità indesiderate, rallentando i sistemi e compromettendo l’esperienza di navigazione. Sebbene considerati meno pericolosi di altri malware, possono comunque raccogliere dati personali e servire come vettore per minacce più gravi.

Botnet

Le botnet sono reti di computer infetti controllati remotamente dai cybercriminali per lanciare attacchi coordinati su larga scala, come attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) o campagne di spam massive.

Come difendersi dai Malware: strategie di protezione

La protezione efficace dai malware richiede un approccio multistrato che combini soluzioni tecnologiche, buone pratiche comportamentali e formazione continua. Le soluzioni antimalware commerciali, pur essendo importanti, non possono garantire una protezione al 100%, rendendo necessaria l’adozione di misure preventive complementari.

L’aggiornamento costante del sistema operativo e di tutte le applicazioni installate rappresenta la prima linea di difesa, poiché molti malware sfruttano vulnerabilità note per le quali sono già disponibili patch di sicurezza. È fondamentale attivare gli aggiornamenti automatici quando possibile e verificare regolarmente la presenza di nuove versioni per software critici.

L’utilizzo di account con privilegi limitati riduce significativamente l’impatto potenziale di un’infezione malware, poiché molti attacchi richiedono privilegi amministrativi per causare danni significativi. Questa pratica è particolarmente importante in ambito aziendale, dove dovrebbe essere implementato un rigoroso controllo degli accessi basato sul principio del “minimo privilegio necessario”.

La navigazione sicura richiede attenzione e discernimento: evitare siti web sospetti, non scaricare software da fonti non verificate, prestare attenzione ai messaggi di avviso del browser riguardo siti potenzialmente pericolosi. È inoltre essenziale sviluppare la capacità di riconoscere e-mail di phishing, verificando sempre l’autenticità dei mittenti prima di cliccare su link o scaricare allegati.

Cosa fare in caso di infezione malware

Quando si sospetta o si conferma la presenza di malware, è fondamentale agire rapidamente seguendo una procedura strutturata. Il primo passo è l’isolamento immediato del dispositivo compromesso, disconnettendolo sia da internet che da eventuali reti aziendali o locali, in modo da impedire la diffusione del malware verso altri dispositivi o server collegati.

Successivamente, è necessario avviare una scansione completa del sistema utilizzando software antimalware aggiornati, preferibilmente da un disco di avvio esterno per evitare che il malware interferisca con la rimozione. In caso di infezioni persistenti, potrebbe essere necessario utilizzare strumenti di rimozione specializzati o rivolgersi a professionisti della Cybersecurity.

Il ripristino dei dati deve avvenire esclusivamente da backup verificati e non compromessi, dopo aver confermato la completa rimozione del malware. È cruciale cambiare tutte le password potenzialmente compromesse e monitorare gli account per attività sospette. Infine, è importante analizzare l’incidente per comprendere come è avvenuta l’infezione e implementare misure aggiuntive per prevenire episodi simili in futuro.

Malware in ambito aziendale: rischi e contromisure

Le aziende rappresentano bersagli particolarmente attraenti per i cybercriminali a causa del valore dei dati che gestiscono e delle risorse economiche disponibili. Un attacco malware può causare danni economici enormi, non solo per il costo diretto del ripristino dei sistemi, ma anche per la perdita di produttività, danni reputazionali e possibili sanzioni normative.

La protezione aziendale richiede un approccio strutturato che includa policy di sicurezza chiare, formazione continua del personale, sistemi di backup affidabili, segmentazione della rete, monitoraggio continuo delle attività e piani di risposta agli incidenti. È fondamentale implementare soluzioni di sicurezza enterprise che offrano protezione avanzata, gestione centralizzata e capacità di risposta rapida agli incidenti.

La formazione del personale rappresenta un elemento critico, poiché il fattore umano rimane spesso l’anello più debole nella catena di sicurezza. I dipendenti devono essere educati a riconoscere le minacce, seguire le procedure di sicurezza e segnalare tempestivamente attività sospette.

Tendenze future e nuove minacce

Il panorama dei malware continua a evolversi rapidamente, con nuove minacce che emergono costantemente. L’Internet of Things (IoT) ha ampliato significativamente la superficie di attacco, con dispositivi connessi spesso dotati di sicurezza inadeguata che possono essere facilmente compromessi e utilizzati per attacchi su larga scala.

I malware mobile stanno diventando sempre più sofisticati, sfruttando le vulnerabilità dei sistemi operativi mobili e la tendenza degli utenti a installare applicazioni da fonti non verificate. La diffusione del lavoro remoto ha inoltre creato nuove opportunità per i cybercriminali, che sfruttano reti domestiche meno sicure e dispositivi personali per accedere alle risorse aziendali.

Le minacce basate su Cloud rappresentano una frontiera emergente, con attacchi che sfruttano configurazioni errate dei servizi cloud, credenziali compromesse e vulnerabilità nelle applicazioni web. La crescente adozione di servizi Cloud richiede nuove strategie di sicurezza e una maggiore consapevolezza dei rischi specifici di questi ambienti.

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella lotta ai malware

L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando sia lo sviluppo di malware che le tecniche di difesa. Da un lato, i cybercriminali utilizzano l’AI per creare malware più sofisticati, capaci di adattarsi ai sistemi di sicurezza e di personalizzare gli attacchi. Dall’altro, le soluzioni di sicurezza basate su Machine Learning possono rilevare comportamenti anomali e identificare nuove minacce in tempo reale.

Le tecnologie di AI permettono lo sviluppo di sistemi di rilevazione comportamentale che non si basano solo su firme note di malware, ma analizzano il comportamento dei programmi per identificare attività sospette. Questo approccio è particolarmente efficace contro i malware “zero-day”, ovvero quelli completamente nuovi per i quali non esistono ancora firme di rilevazione.

Tuttavia, l’utilizzo dell’AI da parte dei cybercriminali presenta nuove sfide: malware che si modificano automaticamente per evitare la rilevazione, attacchi di Social engineering sempre più convincenti generati automaticamente, e la capacità di lanciare attacchi su scala precedentemente impensabile.

Malware e sicurezza informatica: verso un approccio consapevole

I malware rappresentano una minaccia costante e in continua evoluzione che richiede un approccio proattivo e multidimensionale alla sicurezza informatica. La comprensione delle diverse tipologie, dei loro meccanismi di diffusione e dei segnali di infezione è fondamentale per sviluppare una strategia di difesa efficace.

La protezione dai malware non può limitarsi all’installazione di un antivirus, ma deve includere buone pratiche di sicurezza, formazione continua, aggiornamenti regolari e un’architettura di sicurezza robusta. In un mondo sempre più connesso, la Cybersecurity non è più un problema esclusivamente tecnico, ma una responsabilità condivisa che richiede la collaborazione di tutti gli stakeholder.

L’evoluzione tecnologica continuerà a portare nuove sfide e opportunità nel campo della sicurezza informatica. Solo mantenendo un approccio informato, proattivo e adattivo sarà possibile proteggere efficacemente i nostri dati, i nostri sistemi e la nostra privacy in un panorama digitale in costante cambiamento.