Dai filtri anti-spam ai consigli per gli acquisti degli eCommerce, passando per il riconoscimento vocale e i motori di ricerca: il Machine Learning (o apprendimento automatico) è già ampiamente presente nella nostra vita quotidiana. Sono soprattutto i giganti del web a utilizzarlo diffusamente all’interno delle loro piattaforme, implementandolo grazie all’Intelligenza Artificiale. Ma come funziona esattamente questa tecnologia e quali benefici può portare alla tua azienda? Scopriamolo insieme in questo articolo a cura dell’Osservatorio Artificial Intelligence della POLIMI School of Management.
Cosa si intende con il termine Machine Learning?
Per la maggior parte delle organizzazioni, in particolare quelle più piccole, le applicazioni del Machine Learning si traducono in progetti in via sperimentale, che coinvolgono pochi attori nella funzione ricerca e sviluppo. In altri casi, addirittura, il termine rimane oscuro, e non si conoscono significato e applicazioni.
Facciamo allora un po’ di ordine, in quest’articolo, per comprendere al meglio significato e valore del Machine Learning, attraverso esempi, applicazioni e le varie metodologie di utilizzo.
“Si dice che un programma apprende dall’esperienza E con riferimento a alcune classi di compiti T e con misurazione della performance P, se le sue performance nel compito T, come misurato da P, migliorano con l’esperienza E.” – questa la più citata definizione di Machine Learning, dell’americano Tom M. Mitchell. Queste parole risalgono al 1997, ma il termine è stato coniato ben prima – ossia al 1959 – dallo scienziato americano Arthur Lee Samuel.
La traduzione italiana di Machine Learning (o learning machine) è apprendimento automatico. Ci si riferisce quindi a sistemi in grado di apprendere dall’esperienza, con un meccanismo simile (almeno in apparenza) a ciò che un essere umano fa dalla nascita.
Qual è la differenza tra Machine Learning e Artificial Intelligence?
Il Machine Learning rappresenta una strada per l’applicazione dell’Artificial Intelligence, un più ampio campo di ricerca che studia lo sviluppo di sistemi Hardware e Software dotati di capacità tipiche dell’essere umano
Dal punto di vista informatico, cambia radicalmente l’approccio del programmatore: se prima era necessario scrivere dettagliate righe di codice per istruire la macchina su cosa fare situazione per situazione, oggi è l’algoritmo stesso a sviluppare una sua logica e conseguentemente a compiere determinate azioni, a seconda del set di dati a disposizione.
Perché si parla solo oggi dell’apprendimento automatico? Se, come detto, il Machine Learning è stato teorizzato nel lontano 1959, perché finora è rimasto argomento poco discusso? Perché solo oggi ha la possibilità di diventare concreto, grazie alla maggiore disponibilità di due principali elementi abilitanti: grandi volumi di dati e capacità di calcolo.
Quali sono i principali metodi di apprendimento automatico
Tra le principali modalità di apprendimento utilizzate in ambito Machine Learning troviamo due tipologie:
apprendimento supervisionato;
apprendimento non supervisionato.
Approfondiamone caratteristiche e differenze.
Apprendimento supervisionato
In questo approccio, gli algoritmi predittivi vengono addestrati con dati già etichettati (esempi di input di cui si conoscono già gli output corretti) al fine di descrivere al meglio la relazione tra dati in ingresso e dati in uscita.
Con l’apprendimento supervisionato si possono eseguire importanti compiti come:
classificazione: categorizzare elementi in gruppi predefiniti (es. classificare i clienti in base al loro comportamento d’acquisto);
regressione: prevedere valori numerici continui (es. individuare la relazione tra l’età di un utente e il suo interesse potenziale verso una determinata campagna pubblicitaria).
Un esempio concreto: un sistema di riconoscimento di immagini mediche che impara a identificare patologie specifiche dopo essere stato addestrato su migliaia di immagini già classificate da medici esperti.
Apprendimento non supervisionato
A questa modalità si contrappone l’apprendimento non supervisionato, applicato su dati senza etichetta o non strutturati, in cui l’algoritmo deve analizzare autonomamente i dati al fine di individuare relazioni nascoste e trovare schemi ricorrenti.
Le tecniche più comuni includono:
clustering: raggruppare automaticamente gli utenti con caratteristiche simili per proporre offerte mirate;
rilevamento di anomalie: identificare eventi o osservazioni insolite che potrebbero indicare problemi (come frodi o guasti);
Oltre a questi due approcci principali, esistono altri metodi come:
apprendimento per rinforzo: l’algoritmo impara a prendere decisioni attraverso un sistema di ricompense, come quando un’intelligenza artificiale impara a giocare a scacchi;
Transfer learning: si utilizza la conoscenza acquisita risolvendo un problema per affrontarne uno nuovo ma correlato;
apprendimento semi-supervisionato: combina dati etichettati e non etichettati durante l’addestramento.
Come funziona il Machine Learning?
All’atto pratico, un algoritmo di Machine Learning esplora i dati (a partire da un set di addestramento già etichettato o in maniera autonoma, come si vedrà nel prossimo paragrafo) per ricavarne correlazioni, pattern e quindi modelli predittivi. La logica è prettamente induttiva: la macchina osserva un determinato campione di dati e ne ricava delle regole, successivamente va a osservare altri dati e a modificare di conseguenza le proprie conoscenze.
Il processo di sviluppo di un sistema di Machine Learning generalmente segue questi passaggi:
raccolta dati: acquisizione di dataset significativi e rappresentativi;
preparazione dei dati: pulizia, normalizzazione e trasformazione dei dati grezzi;
selezione del modello: scelta dell’algoritmo più adatto al problema da risolvere;
addestramento: fase in cui l’algoritmo apprende dai dati di training;
valutazione: test del modello su dati mai visti prima per misurarne l’accuratezza;
ottimizzazione: affinamento dei parametri per migliorare le prestazioni;
implementazione: messa in produzione del modello addestrato.
È chiaro che più sono i dati disponibili e, soprattutto, maggiore è il numero delle fonti dati che si è in grado di integrare, maggiore sarà la capacità dell’algoritmo di fare delle previsioni esatte. Inoltre, il valore del Machine Learning si esprime ancor di più in presenza di dati destrutturati, quali immagini, testi o video, che era estremamente oneroso e poco efficace analizzare con metodologie tradizionali.
Machine Learning e Big Data
Se da un lato i Big Data sono quindi un elemento fortemente abilitante per questo tipo di progettualità, dall’altro è proprio la gestione dei Big Data a rimanere la parte più complessa del processo.
Raccogliere grandi quantità di dati, integrarli e prepararli per sviluppare progettualità innovative che non rimangano nei laboratori di Ricerca e Sviluppo ma siano scalabili ed entrino con prepotenza nei processi di business, rimane la principale sfida per il futuro e questa la condizione essenziale all’effettiva estrazione di valore da progettualità di Machine Learning.
Il potenziale che deriva dall’intreccio di questi due elementi è davvero enorme. Big Data e Machine Learning, se integrati correttamente, si potenziano a vicenda e permettono, ad esempio, di ottenere insight e previsioni future. I dati, come già detto, sono infatti la materia prima che alimenta gli algoritmi. Successivamente, grazie a analisi predittive o processi di data mining, è possibile trasformare questi dati in informazioni preziose per le aziende, utili a guidare il processo decisionale e strategico.
Quali sono le tipologie di Machine Learning?
In base alle tecniche di apprendimento è, poi, possibile suddividere il Machine Learning in diverse aree: la più nota tra queste è sicuramente il Deep Learning, ma i volti del Machine Learning sono assai più sfaccettati. In questa parte della guida analizziamo sei metodologie principali.
Deep Learning
Il Deep Learning è l’ambito più importante del Machine Learning. Esso racchiude un insieme di tecniche che simulano i processi di apprendimento del cervello attraverso reti neurali artificiali stratificate: il risultato è la capacità di risolvere problemi di apprendimento automatico molto complessi senza la necessità di introdurre un pre-processamento dei dati, elemento solitamente indispensabile con le tradizionali tecniche di Machine Learning.
Da un punto di vista più pratico, le reti neurali profonde sono particolarmente efficaci nel riconoscimento di immagini e oggetti, nell’elaborazione del linguaggio naturale e nella traduzione e generazione di contenuti.
Online Learning
L’Online Learning – detto anche Real Time Machine Learning o Apprendimento automatico in tempo reale – è un ramo di Machine Learning che studia tecniche per problemi in cui i dati diventano disponibili uno dopo l’altro e le decisioni devono essere prese man mano che un dato diventa disponibile.
Date queste caratteristiche, si presuppone una sorta di processo a catena: all’aumentare dei dati aumenta anche l’accuratezza delle decisioni, che a loro volta influenzeranno l’acquisizione dei dati e le decisioni successive fino a raggiungerle un livello ottimale.
Model Prediction
La Model Prediction, o Modellazione Predittiva, include una varietà di metodologie e tecniche capaci di estrarre conoscenza da dati precedentemente acquisiti per fare previsioni su dati o eventi nel futuro.
Il cuore delle tecniche di Model Prediction risiede nella capacità di apprendere modelli partendo dai dati a disposizione. Tali modelli saranno poi in grado di operare su nuovi dati fornendo predizioni su comportamenti o risultati futuri (come fare previsioni sugli ordini d’acquisto da parte dei clienti in base agli acquisti già effettuati).
Explainable Regression & Classification
L’Explainable Regression & Classification comprende le tecniche di Machine Learning atte a risolvere problemi di regressione (predizione di quantità ordinali) e di classificazione, tali da permettere la spiegazione dei risultati ottenuti. Questo approccio è particolarmente importante in settori regolamentati dove la trasparenza decisionale è fondamentale, come ad esempio nell’ambito finanziario.
Information Retrieval (IR)
L’Information Retrieval è l’insieme delle tecniche utilizzate per gestire la rappresentazione, la memorizzazione, l’organizzazione e l’accesso ad oggetti contenenti informazioni quali documenti, pagine web, cataloghi online e oggetti multimediali. I motori di ricerca moderni si basano ampiamente su queste tecniche avanzate.
Reinforcement Learning
Il Reinforcement Learning, infine, è una tecnica di apprendimento automatico atta a risolvere problemi decisionali sequenziali mediante il conseguimento di determinati obiettivi tramite l’interazione con l’ambiente in cui opera. Particolarmente efficace nella robotica, nei giochi e nei sistemi di raccomandazione, questo approccio si ispira al modo in cui gli esseri umani imparano attraverso tentativi ed errori.
Quali sono i vantaggi del Machine Learning per la tua azienda?
Dopo aver analizzato il funzionamento del Machine Learning e approfondito diverse sue declinazioni, è bene parlarne anche da un punto di vista molto più pratico. L’implementazione di sistemi di Machine Learning può infatti portare numerosi benefici tangibili alla tua organizzazione. Ecco alcuni dei vantaggi più comuni:
Automazione di processi ripetitivi: riduzione del lavoro manuale e maggiore efficienza operativa;
Decisioni basate sui dati: superamento dei bias cognitivi umani con analisi oggettive;
Personalizzazione avanzata: offerte e comunicazioni su misura per ciascun cliente;
Previsioni più accurate: anticipazione di tendenze di mercato e comportamenti dei consumatori;
Rilevamento di pattern nascosti: identificazione di correlazioni non evidenti all’occhio umano;
Scalabilità: capacità di analizzare volumi di dati impossibili da gestire manualmente;
Innovazione continua: miglioramento costante del sistema man mano che raccoglie nuovi dati.
Esempi e applicazioni di Machine Learning
Data la sua versatilità, il Machine Learning vede diverse applicazioni che contribuiscono alla diffusione dell’intelligenza artificiale. Applicazioni che vedono la luce in numerosi settori dove sono disponibili grandi volumi di dati dai quali si possono raccogliere informazioni utili, dai servizi finanziari al marketing, fino alla diagnosi medica o i trasporti, andando ben oltre il classico suggerimento di serie televisive da guardare su Netflix. Ecco alcuni esempi:
riconoscimento e classificazione di immagini;
comprensione ed elaborazione del linguaggio;
prevenzione di frodi (attraverso l’individuazione di clienti con dati incongruenti);
personalizzazione di campagne pubblicitarie (per offrire contenuti in base agli interessi e/o le attività degli utenti);
ottimizzazione di siti web;
manutenzione predittiva (es. per prevenire guasti che possano provocare tempi di fermo macchina);
monitoraggio della qualità dei beni in fase produttiva (es. per evitare difetti di produzione);
gestione magazzino e logistica.
Come implementare il Machine Learning nella tua azienda?
Se stai considerando di introdurre il Machine Learning nella tua organizzazione, ecco alcuni passi fondamentali per iniziare:
identifica problemi specifici da risolvere: concentrati su casi d’uso concreti con potenziale ROI misurabile;
valuta la qualità e quantità dei tuoi dati: verifica se disponi di dati sufficienti e pertinenti per addestrare modelli efficaci;
inizia con progetti pilota: parti da iniziative circoscritte per dimostrare il valore e costruire competenze interne;
considera soluzioni preconfezionate: esistono piattaforme cloud di Machine Learning che non richiedono competenze di programmazione avanzate;
investi nelle competenze: forma il personale esistente o assumi specialisti in data science;
stabilisci metriche di successo chiare: definisci KPI specifici per misurare l’impatto delle tue iniziative;
adotta un approccio iterativo: migliora continuamente i modelli in base ai feedback e ai nuovi dati disponibili.
Le aziende che sapranno integrare efficacemente il Machine Learning nei loro processi non solo otterranno vantaggi competitivi significativi, ma si posizioneranno favorevolmente per prosperare nell’economia digitale del futuro. La chiave del successo risiede non tanto nell’adozione della tecnologia in sé, quanto nella capacità di identificare i problemi aziendali più adatti a essere risolti attraverso l’apprendimento automatico e nell’implementazione di una strategia data-driven coerente.
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