In un mondo dinamico come quello dei pagamenti digitali, i terminali POS giocano un ruolo sempre più centrale. Negli anni i POS tradizionali si sono evoluti, adeguandosi alle ultime tendenze del mercato e alle esigenze dei consumatori. I Mobile POS, gli Smart POS, in particolare, hanno già parzialmente rimodellato le modalità di pagamento in negozio. Inoltre, si stanno introducendo anche altre soluzioni emergenti, come i Software POS o “Tap on phone“.
In questo articolo approfondiremo le principali caratteristiche e i numeri chiave di questi strumenti di accettazione, attraverso la ricerca dell’Osservatorio Innovative Payments della POLIMI School of Management.
Mobile POS cosa sono e come funzionano
Tra le alternative ai POS tradizionali il più diffuso è il Mobile POS. Vediamo in cosa consiste esattamente: i Mobile POS sono terminali POS (acronimo di Point of Sale) che permettono di accettare pagamenti con carta senza un POS tradizionale, grazie alla connessione dello smartphone. Nello specifico, il terminale si associa allo smartphone dell’esercente via bluetooth o ingresso audio, permettendo la lettura della carta di pagamento e l’inserimento del PIN.
I Mobile POS sono stati introdotti a partire dal 2014 per avvicinare ai pagamenti digitali i commercianti e i professionisti che avevano bisogno di un dispositivo portatile. È dunque una soluzione ideale soprattutto per piccoli negozi, attività a conduzione familiare e artigiani perché permette di risparmiare sui costi fissi scegliendo tra diverse modalità di pagamento del servizio: periodica, variabile, una tantum.
Per quanto riguarda il transato, nel 2024 i Mobile POS hanno raggiunto un valore di 9,6 miliardi di euro, mentre le transazioni sono state in tutto 202 milioni.
La crescita di questi strumenti è stata dunque esponenziale, soprattutto se consideriamo che nel periodo pre-pandemico erano meno di 300.000, e dovuta principalmente a due fattori:
- la maggiore consapevolezza degli esercenti più piccoli e dei liberi professionisti riguardo all’obbligo e alla necessità di dotarsi di un terminale per accettare pagamenti con carta;
- l’azione commerciale e promozionale significativa messo in atto da diversi attori, anche internazionali.
Smart POS oltre il Mobile: i terminali di pagamento intelligenti
Oltre ai Mobile POS, a partire dal 2019 sono emersi tra le componenti più innovative del mondo dei pagamenti digitali anche gli Smart POS (letteralmente “POS intelligenti”). Si tratta di dispositivi dotati di un sistema operativo – principalmente Android – che permette loro di ospitare diverse app per accettare anche i pagamenti più innovativi (ad esempio tramite QR code).
Perché questi terminali sono “intelligenti”? Rispetto a un lettore tradizionale, gli Smart POS sono lettori di carte di credito elettronici, che sfruttano una tecnologia “smart” per elaborare le transazioni, spesso sono dotati di uno schermo touchscreen. Proprio grazie allo schermo questi dispositivi permettono l’accesso a diverse funzioni (come avviene con smartphone e tablet) e in alcuni casi sono anche integrati con componenti hardware come la fotocamera (per la scansione di codici a barre o QR). È chiaro che, trattandosi di dispositivi incentrati sui pagamenti con carta, tutte le funzionalità aggiuntive sono associate a questa esigenza.
Questa soluzione, sebbene meno diffusa dei Mobile POS, cresce esponenzialmente di anno in anno. Nel 2024 il valore del transato è cresciuto del 50%, raggiungendo quasi 53 miliardi di euro, per un totale di 1 miliardo e 200 milioni di transazioni.
SoftPOS o Tap on phone: la tecnologia NFC per i pagamenti
Dopo il Mobile POS e lo Smart POS si aggiunge anche il neonato Soft POS (abbreviazione di Software POS) o Tap on phone, o ancora Tap to phone. Si tratta dell’ultima frontiera dei terminali di accettazione, che permette ai commercianti (senza alcun dispositivo aggiuntivo) di accettare pagamenti contactless direttamente attraverso il proprio smartphone o tablet – se dotato di antenna NFC (Near Field Communication), la quale consente a due device di collegarsi tra loro in modalità wireless per pagamenti con carta o con soluzioni come Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay, etc.
I Soft POS sono, dunque, estremamente facili da trasportare e il porcesso di onboarding è piuttosto semplice. Oltre al proprio dispositivo mobile, basta solo un’app per poter usufruire di questi innovativi sistemi di pagamento, motivo per cui sono particolarmente adatti per microimprese, professionisti ma anche venditori in mobilità (come corrieri). Diverso è il tema dei costi, che variano a seconda della tipologia di esercente e del numero di smartphone o tablet necessari all’attività (dato che il numero potrebbe variare parecchio). Nonostante sia una soluzione di pagamento molto recente, il Soft POS è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, in particolare a partire dal 2020, anno della sua nascita, fino all’ultimo biennio in cui la sua adozione si è diffusa in modo più capillare.
In quell’anno, infatti, sono stati pubblicati gli standard CPoC (Contactless Payments on COTS) da parte del Payment Card Industry Security Standards Council (PCI SSC) per certificare le applicazioni e allinearle alle normative di sicurezza previste per i pagamenti elettronici. Questo primo standard, non prevedendo l’inserimento del PIN, era tuttavia limitante. Per ampliare ulteriormente la gamma di servizi, a novembre 2022 il PCI ha pubblicato un nuovo standard, denominato MPoC (Mobile Payments on COTS), che permette di certificare le soluzioni Soft POS presenti sul mercato anche per il caso in cui il cliente debba inserire il PIN al momento del pagamento, rendendo così l’esperienza utente più completa.
In Italia il fenomeno, anche se è solo agli inizi, ha raggiunto 152.000 unità installate nel 2024, contro le quasi 40.000 del 2023. Il valore del transato è pari a 217,7 milioni di euro, e le transazioni effettuate sono in tutto 4,9 milioni.
Guardando alla legislazione italiana, la legge di bilancio 2025 ha introdotto un obbligo tecnico: il POS deve essere collegato al registratore telematico. Questo collegamento serve per registrare automaticamente le informazioni sui pagamenti elettronici, aiutando così a rispettare meglio le regole fiscali. Inoltre, questa novità potrebbe portare al miglioramento delle funzioni dei sistemi di cassa e a rendere l’esperienza d’uso più semplice, sia per gli esercenti che per i clienti.
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