Lo Smart Working del Gruppo Sagat
L’ORGANIZZAZIONE
ll Gruppo SAGAT opera presso l’Aeroporto di Torino tramite SAGAT S.p.A., che esercita le attività di Gestione dell’infrastruttura e dei servizi aeroportuali, e SAGAT Handling S.p.A., società di assistenza alle operazioni aeroportuali a favore delle compagnie aeree. Complessivamente, il gruppo è composto da 350 lavoratori, di cui circa il 60% svolge attività operative a presidio dell’aeroporto, mentre il restante 40% è rappresentato da profili white collar.
LE ESIGENZE
L’iniziativa di Smart Working nasce con diversi obiettivi: oltre all’intento di soddisfare l’aspettativa di continuità sorta dopo il lavoro da remoto sperimentato durante la pandemia, il Gruppo Sagat ha puntato sul lavoro agile come leva di attraction verso profili geograficamente distanti, per migliorare l’equilibrio vita-lavoro delle persone e per favorire la digitalizzazione di alcune attività, soprattutto in termini di formazione.
LA SOLUZIONE IMPLEMENTATA
Il lavoro da remoto emergenziale sperimentato in fase pandemica rappresenta il punto di origine da cui deriva l’attuale modello di Smart Working del Gruppo Sagat: esso ha permesso di aggirare molte barriere e ostacoli normativi fino a quel momento insuperabili. Il Gruppo ha risposto alle difficoltà imposte dall’emergenza sanitaria elaborando un regolamento emergenziale in grado di definire e supportare le persone nello svolgimento delle attività da remoto, per poi iniziare a siglare diversi accordi individuali. Il regolamento è stato poi rivisto e reso ordinario nel marzo del 2022, arrivando successivamente alla versione attuale e definitiva del 2023, che prevede la possibilità di adesione del singolo dipendente mediante autonoma richiesta e successiva sottoscrizione dell’accordo con l’azienda. L’attivazione dello Smart Working è subordinata alla frequenza di un corso di formazione sulla tematica della sicurezza degli ambienti di lavoro e sul regolamento aziendale.
Secondo le policy aziendali, è possibile usufruire di un monte annuo pari a 65 giorni di lavoro da remoto, con il limite degli 8 giorni su base mensile e 2 giorni su base settimanale. Una volta l’anno è possibile lavorare a distanza per una intera settimana. L’azienda ha inoltre previsto per i lavoratori la possibilità di richiedere ulteriori giorni da remoto extra per far fronte a casistiche particolari (come mutua pediatrica, fatti imprevedibili o impossibilità di raggiungere l’ufficio).
Il lavoro da remoto può essere svolto senza limiti geografici, in luogo pubblico o privato. La prestazione può essere erogata in una fascia con decorrenza flessibile dalle 8 alle 10.30 del mattino, e interruzione intermedia fino a due ore. Chi lavora da remoto è tenuto a rendersi reperibile mediante il trasferimento di chiamata dalla postazione fissa la mobile e attraverso i sistemi di videochiamata
L’azienda ha deciso di rendere queste policy valide per tutti, indipendentemente dal profilo lavorativo ricoperto: anche chi svolge attività operative può accedere all’iniziativa, per esempio svolgendo da remoto attività di pianificazione amministrativa o di formazione, che, a causa di obblighi normativi e policy aziendali, impegna una parte significativa del tempo lavorativo delle persone.
Lo sviluppo dell’iniziativa ha spinto il Gruppo Sagat ad adeguare le tecnologie presenti in azienda e la dotazione tecnologica a disposizione dei lavoratori. L’azienda sta progressivamente mettendo a disposizione dei profili non operativi un pc portatile, uno schermo aggiuntivo e un telefono cellulare. I lavoratori possono utilizzare la connessione dati del telefono come router internet a carico della società. In aggiunta, l’organizzazione ha introdotto una piattaforma server gateway per desktop da remoto e ha previsto la configurazione di VPN per lo svolgimento delle attività da remoto.
Lo sviluppo dell’iniziativa di Smart Working sta spingendo il Gruppo a lavorare anche sugli spazi aziendali. Nonostante le persone lavorino ancora in spazi dedicati e in postazioni individuali, la possibilità di lavorare da remoto ha permesso di risolvere il problema della capienza degli spazi (in precedenza saturi), liberando diverse aree e postazioni. Questa disponibilità ha spinto l’organizzazione a dare avvio a una riprogettazione di alcuni ambienti, che sarà completata entro il 2023, con un duplice obiettivo: creare nuovi spazi condivisi (come open space, spazi adatti per fare videochiamate e aree svago) e avvicinare alcune aree aziendali, secondo un criterio di coerenza organizzativa. Sono state inoltre attivate alcune convenzioni per permettere ai dipendenti di usufruire di alcuni spazi di coworking. L’adozione del modello di Smart Working e del cambiamento delle modalità di lavoro ha incentivato l’implementazione di diverse attività di change management volte a supportare responsabili e lavoratori. A seguito della pubblicazione del Regolamento interno in materia, tutti i dipendenti dell’Azienda (dirigenti, quadri, impiegati e operai) che hanno fatto richiesta di aderire allo Smart Working, hanno partecipato a corsi di formazione sulla normativa e sui rischi legati alla salute e sicurezza in relazione alla mansione svolta in tale modalità. In aggiunta, tutto il management aziendale è stato coinvolto in incontri con la Direzione Risorse Umane al fine di spiegare i contenuti del regolamento interno e di valorizzare l’importante impatto organizzativo in termini di work-life balance dei collaboratori e produttività.
I BENEFICI
Lo Smart Working nel Gruppo Sagat sta riscontrando un buon grado di adesione da parte delle persone: la flessibilità nella scelta lasciata alle diverse aree aziendali ha fatto sì che la percentuale di utilizzo dei giorni di lavoro da remoto nel 2022 si sia attestata attorno al 50%, con grande variabilità tra le diverse aree aziendali (alcune raggiungono anche il 100%). Con l’entrata in vigore del regolamento ordinario, l’adesione allo Smart Working è aumentata del 17%.
L’introduzione del lavoro agile ha garantito benefici di diversa natura: confrontando i dati dei primi quadrimestri del 2023 e del 2019, l’azienda ha registrato un calo del ricorso alla mutua pediatrica del 20% e un calo dell’assenteismo medio dell’8%. A questo si aggiunge la riduzione significativa dei costi operativi e la liberazione di alcuni spazi, grazie alla liberazione del 20% delle postazioni.
Lo Smart Working ha prodotto inoltre grandi vantaggi dal punto di vista ambientale: il Gruppo stima che la riduzione degli spostamenti abbia evitato la produzione di circa 12 mila chilogrammi di CO2 su base annua, prevedendo una riduzione annua dei chilometri percorsi sulle strade del territorio di circa 70 mila chilometri.
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