Pagamenti digitali, l’Italia consolida: 236 miliardi di euro transati con carta nel primo semestre (+6%)
Nel primo semestre 2025 gli italiani hanno pagato con carta (in negozio od online) 236 miliardi di euro, in crescita del +6% rispetto al primo semestre del 2024. Volano gli innovative payments in negozio (+46%).
Nel primo semestre 2025 il valore dei pagamenti digitali con carta in Italia ha raggiunto 236 miliardi di euro, in crescita del +6% rispetto all’anno precedente, una traiettoria che li porterà a raggiungere a fine anno un valore tra i 495 e i 505 miliardi di euro (con una crescita tra il +5% e il +7%). Un ritmo più contenuto rispetto al passato, che segna tuttavia l’ingresso in una fase di consolidamento: i pagamenti elettronici sono ormai parte integrante delle abitudini quotidiane dei consumatori italiani.

Le transazioni crescono a un ritmo quasi doppio (+11,5%), con scontrino medio in calo, a conferma di un uso sempre più diffuso anche per spese di piccolo importo. Pur restando quart’ultima nel 2024 in Europa per numero di transazioni con carta pro capite, davanti solo a Germania, Romania e Bulgaria, l’Italia mostra un tasso di crescita superiore alla media europea, segnale di un mercato ancora dinamico e in rapida evoluzione. La sfida, ora, non è più solo quella di colmare il divario, ma di trasformare questa accelerazione in un vantaggio competitivo, puntando su infrastrutture più integrate, competenze diffuse e servizi a valore aggiunto.
Sono alcuni dei risultati emersi dalla Ricerca dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano*, presentata oggi al Salone dei Pagamenti durante il convegno “I pagamenti digitali in Italia nel 2025”. Uno degli oltre 50 differenti filoni di ricerca degli Osservatori Digital Innovation della POLIMI School of Management (www.osservatori.net) che affrontano tutti i temi chiave dell’Innovazione Digitale nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.
I pagamenti digitali nei negozi: oltre un decimo arriva da carte estere

Nel primo semestre 2025, il valore totale incassato dai punti vendita fisici tramite strumenti di pagamento digitali ha raggiunto 188 miliardi di euro, in crescita del +4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Di questi, 174 miliardi derivano da spese effettuate da consumatori italiani, mentre 14 miliardi arrivano da visitatori stranieri, pari a più di un decimo della spesa complessiva in negozio. Il dato conferma la rilevanza strategica dei pagamenti digitali per il turismo e per la competitività complessiva del sistema Paese.
Guardando ai prossimi mesi, gli effetti positivi della stagione estiva appena conclusa, che ha registrato un aumento delle presenze turistiche e del turismo di prossimità, lasciano prevedere un ulteriore incremento del valore incassato dai negozi italiani nella seconda metà dell’anno.
Il consolidamento dei pagamenti digitali nel turismo, infatti, rappresenta non solo un indicatore della modernità dell’offerta commerciale italiana, ma anche un fattore abilitante per la trasparenza e la competitività del sistema Paese. L’adozione di strumenti digitali consente ai commercianti di intercettare meglio la domanda internazionale, di offrire esperienze d’acquisto più sicure e di integrare servizi che rafforzano la relazione con i clienti, italiani e stranieri.
“L’Italia si sta avvicinando a una fase di equilibrio: i pagamenti digitali non crescono più per effetto di spinte esterne o di obblighi normativi, ma perché si radicano nelle abitudini quotidiane delle persone” dichiara Ivano Asaro, Direttore dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano. “La crescita del 6% nel valore e dell’11,5% nelle transazioni mostra un uso sempre più naturale delle carte, soprattutto per i piccoli acquisti, e segna un passaggio da una fase espansiva a una di maturità sostenibile.” “Tuttavia,” aggiunge Matteo Risi, Ricercatore Senior dell’Osservatorio Innovative Payments “restiamo ancora indietro rispetto all’Europa: serve lavorare su nuovi driver per spingere ulteriormente l’adozione di questi strumenti. Per raggiungere nuovi utenti e aumentare la frequenza di utilizzo dei pagamenti digitali, serve concentrarsi sulla sicurezza senza perdere di vista l’esperienza d’uso, integrare i pagamenti digitali in servizi più ampi di valore per il cliente e lavorare su una comunicazione ancora più efficace. Il turismo dimostra che i benefici sono concreti: oltre il 10% della spesa nei negozi italiani è generato da carte estere, un risultato che rafforza la connessione tra innovazione dei pagamenti e attrattività del Paese.”
Innovative payments: smartphone e wearable spingono la crescita

Prosegue la crescita dei pagamenti digitali in negozio tramite smartphone e wearable, che nel primo semestre 2025 raggiungono 29,7 miliardi di euro, con una crescita del +46% sul 2024. Le transazioni aumentano del +52%, superando 1 miliardo di operazioni. Il 95% del valore è transato tramite tecnologia NFC, mentre il restante 5% utilizza app basate su QR code o geolocalizzazione.
“A trainare questa crescita sono soprattutto i pagamenti innovativi, che dimostrano come la digitalizzazione stia ormai entrando nelle abitudini degli italiani“, afferma Valeria Portale, Direttrice dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano. “I pagamenti contactless tramite smartphone e dispositivi indossabili registrano un’accelerazione significativa, confermando che l’innovazione tecnologica sta trasformando concretamente il modo in cui paghiamo. Questo fenomeno si inserisce in una fase di profondo cambiamento dei sistemi di pagamento a livello globale. Tra i principali fattori ci sono il lavoro per il lancio del Digital Euro (previsto nei prossimi anni), la diffusione crescente delle stablecoin – che hanno raggiunto una capitalizzazione di oltre 300 miliardi di dollari – e lo sviluppo di soluzioni europee come Wero per ridurre la frammentazione dei pagamenti in Europa. A questi si aggiunge il ruolo sempre più strategico della geopolitica nell’orientare scelte e priorità tecnologiche, come dimostra l’accelerazione sui progetti di valute digitali da parte di un numero sempre crescente di banche centrali nel mondo. Parallelamente, cresce l’innovazione degli strumenti digitali: le soluzioni di Account-to-Account, gli instant payments e le soluzioni cross-border. Questi elementi stanno ridefinendo le infrastrutture e le logiche sottostanti ai pagamenti, con impatti potenzialmente significativi sia sull’efficienza sia sulla sovranità dei sistemi finanziari europei”.
Pagamenti digitali: una crescita più consapevole
Dopo il sorpasso sul contante nel 2024 e tassi di crescita a doppia cifra negli anni precedenti, il mercato dei pagamenti digitali entra ora in una fase di maturità. L’aumento, seppur più contenuto, si fa più strutturale, trainato in particolare dai pagamenti innovativi che si configurano come il nuovo motore dell’ecosistema.
La sfida dei prossimi anni sarà dare nuova spinta al settore, promuovendo l’innovazione in un comparto che si è sempre dimostrato capace di anticipare e cavalcare le evoluzioni tecnologiche. Un impegno che richiede investimenti in infrastrutture e collaborazione tra tutti gli attori della filiera, per consolidare la posizione dell’Italia e ridurre il divario con i mercati europei più avanzati.
Da oggi è disponibile l’infografica gratuita con i dati chiave della ricerca, condivisibile attraverso questo link.
*L’Edizione 2025/2026 dell’Osservatorio Innovative Payments della POLIMI School of Management è realizzata con il supporto di American Express, Banca Mediolanum, Sella Personal Credit, Bancomat, CRIF, CUSTOM Pay, Enilive, EY, HYPE, Ingenico, Intesa Sanpaolo, Ipsos, Market Pay, Mastercard, Mooney, NEXI, Numia, Orderman, PAX Italia, Pay Reply, PayDo, Postepay, Terrapay, Unicredit, Visa; Accenture, Agos, Argentea (Zucchetti), Banca Cambiano, Banca di Asti, Banca Popolare di Sondrio, Banco BPM, BBVA, BNL BNP Paribas, Buffetti Finance, Cassa Centrale Banca, Deloitte, Deutsche Bank, Gruppo BCC, Gruppo Mediobanca, ING bank, MiPAGO, N&TS GROUP, Opentech, Pay Consulting, PayPal, PwC, Q8, Unipol, Urovo Payments.
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