I fondi UE e la scommessa sui Droni

Introduzione
La Commissione Europea con la presentazione a fine 2022 della “Drone Strategy 2.0 for a Smart and Sustainable Unmanned Aircraft Eco-System in Europe” ha annunciato a gran voce la sua volontà di puntare in modo deciso sullo sviluppo dell’industria dei droni per i prossimi anni.
Questo settore industriale sta vivendo una fase di rapida crescita in Europa, catalizzata dall’interesse e dagli investimenti significativi da parte di investitori privati e dall’azione della stessa Unione Europea (UE). Secondo il 77% dei rispondenti alla survey dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata, i fondi messi a disposizione dall’UE rappresentano una fonte importante di finanziamento per lo sviluppo del settore. In questo articolo, esploreremo questo tema con particolare attenzione ai progetti finanziati con i programmi quadro FP, Horizon 2020 e Horizon Europe.

L’UE ha dimostrato un impegno costante nello sviluppo dell’industria dei droni attraverso programmi di finanziamento e strategie specifiche. Dal 2003, la Commissione Europea ha finanziato oltre 360 progetti di ricerca e innovazione legati ai droni, con un notevole aumento durante il periodo di Horizon 2020, che  ha assegnato oltre 40 milioni di euro a progetti focalizzati sull’industria dei droni, promuovendo la collaborazione tra università, istituti di ricerca, imprese e organizzazioni pubbliche.
In tal senso, l’Italia si conferma il Paese europeo, solo dopo la Spagna, più coinvolto nel ruolo di coordinatore di bandi assegnati dalla Commissione Europea, a testimonianza del ruolo chiave che il nostro Paese intende ricoprire nello sviluppo di questa tecnologia..

La classificazione dei progetti UE
Nel corso degli anni la UE ha erogato 1,1 miliardi di € per finanziare progetti in ambito Droni.
A livello di numerico, l’offerta innovativa della maggioranza delle progettualità riguarda lo sviluppo di prodotti di natura hardware e/o software volti a risolvere gli attuali limiti prestazionali e operativi delle soluzioni ad oggi in commercio. A seguire, troviamo progettualità legate allo sviluppo di servizi innovativi (26%) destinati a rivoluzionare e potenziare l’attuale modus operandi di specifiche attività, i.e. la ricerca e soccorso di dispersi/feriti oppure il monitoraggio delle colture agricole. Infine, progetti legati ad altre aree (29%), dal trend emergente legato allo sviluppo di aeromobili e servizi di Advanced Air Mobility (AAM) ai sistemi avanzati di UTM, fino a soluzioni legate alla ricerca/formazione e allo sviluppo di piattaforme collaborative in grado di favorire l’incontro fra i diversi attori dell’ecosistema per la conduzione di operazioni.

Tra le soluzioni hardware, grande attenzione è rivolta verso lo sviluppo di piattaforme (46%), con un’innovazione da una parte legata al superamento dei limiti prestazionali (autonomia, flessibilità), e dall’altra parte legata allo sviluppo di configurazioni alternative, in particolare aeromobili VTOL, capaci di combinare i punti di forza delle precedenti soluzioni. A seguire rilevante l’attenzione allo sviluppo di payload capaci di raccogliere dati più rapidamente e con una qualità più elevata. Di seguito alcuni esempi di progetti finanziati dall’UE:

  • Il primo caso riguarda WingtraOne, un drone VTOL completamente autonomo per mappature aeree sviluppato da un’azienda svizzera omonima. Dopo aver effettuato il decollo in verticale, il drone è in grado di posizionarsi rapidamente in orizzontale per volare come un aeroplano, coprendo 14 volte il raggio d’azione dei droni multirotori classici, consentendo importanti benefici in termini di riduzione nei tempi delle operazioni. Inoltre, la soluzione grazie alla tecnologia PPK (Post Processed Kinematic, ovvero cinematica in post-elaborazione), consente un’accuratezza notevole dei dati raccolti.
  • Il secondo caso riguarda Dronamics, che ha ottenuto finanziamenti per lo sviluppo del proprio drone chiamato Black Swan, progettato per le consegne di merci a medio raggio. Una soluzione in grado di trasportare un carico utile di 350 kg entro un raggio di volo di 2.500 km, richiedendo solo 400 m di pista per l’atterraggio e il decollo. Un costo per la consegna stimato dal 50 al 90% in meno con un risparmio in termini di emissioni di CO2 pari al 40-70% rispetto alle alternative tradizionali.

Tra le soluzioni software, si evidenzia un sostanziale equilibrio nello sviluppo delle diverse categorie, con una prevalenza (41%) rivolta verso le soluzioni legate all’analisi dei dati, sempre più automatizzate grazie al supporto dell’IA, al fine di abilitare una condivisione il più tempestivamente possibile delle informazioni di valore per la presa di decisioni.

Tra i servizi, la grande maggioranza dei progetti (64%) è rivolto all’ambito delle ispezioni di diverse tipologie di infrastrutture, dagli edifici fino agli impianti industriali, fino alle stesse colture con il rilevamento di indici di vegetazione e caratteristiche del terreno in ottica di agricoltura di precisione.

Tra i progetti più virtuosi di questa tipologia troviamo Drones4Safety, dove nove partner provenienti da cinque Stati europei (Italia, Danimarca, Germania, Francia, Belgio) si sono prefissati l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza nella rete dei trasporti civili europei attraverso l’implementazione di un sistema coordinato di droni (swarming) per l’ispezione continuativa e autonoma di ponti, ferrovie e altre infrastrutture.

Per ciò che concerne l’AAM, focus del 9% dei progetti che riguardano le altre tipologie di offerta, la UE sta operando attraverso progetti a lungo termine con obiettivi specifici.

Un esempio concreto è il progetto CORUS-XUAM, il cui obiettivo è quello di effettuare una dimostrazione su larga scala della durata di due anni, volta a dimostrare come i servizi e le soluzioni U-Space possano supportare le operazioni di volo Urban Air Mobility (UAM) garantendo un’integrazione sicura dei droni nello spazio aereo tradizionale. Il progetto ha condotto sei campagne dimostrative in diversi Paesi europei, testando missioni come il trasporto passeggeri, la consegna di merci e l’impiego di droni per emergenze e operazioni di sicurezza.

Nel caso del progetto AiRMOUR, l’obiettivo è affrontare una delle applicazioni più critiche legate alla mobilità aerea urbana, ovvero la fornitura di servizi medici di emergenza potenziati grazie all’uso dei droni. Il progetto prevede la convalida di veicoli aerei personali per medici e droni corrieri per forniture mediche urgenti in dimostrazioni reali e simulazioni in diverse città europee. Il progetto intende sviluppare e supportare l’implementazione dei servizi di UAM in collaborazione con attori sia del settore dell’aviazione che dell’urbanistica.

Conclusioni

L’industria dei droni in Europa sta vivendo una crescita dinamica, supportata da un forte impegno finanziario e un’intensa attività di ricerca e sviluppo. Gli investimenti nell’innovazione tecnologica stanno contribuendo alla realizzazione di soluzioni avanzate di hardware e software, oltre che alla promulgazione di una serie di servizi a supporto e/o erogati per mezzo di droni. L’adozione di tali soluzioni apre nuove opportunità in settori critici come l’ispezione di infrastrutture, il monitoraggio del territorio e le operazioni di ricerca e soccorso. Grande importanza viene dato anche all’ambito dell’AAM, che rappresenta sicuramente la scommessa più rilevante in termini di rischio per l’Unione Europea, ma anche quella potenzialmente più impattante e significativa in una logica di lungo termine.

In tal senso è importante che l’Europa mantenga il proprio vantaggio competitivo in questo settore, sostenendo il comparto industriale ancora in fase embrionale e accompagnandolo verso uno sviluppo concreto e stabile.

A cura di

Paola Olivares

Paola Olivares

Digital B2b, Droni, Customer Experience, Invoicing

Direttrice dell’Osservatorio Digital B2b, dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata, dell'Osservatorio International Electronic Invoicing e dell'Osservatorio Customer Experience B2b

AT

Alessandro Tosi

Responsabile gestionale dipartimenti di Meccanica, Politecnico di Milano

Responsabile gestionale dipartimenti di Meccanica del Politecnico di Milano

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