Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria

L’AZIENDA

L’Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo ha rilevanza nazionale e svolge un ruolo di presidio di base per i cittadini residenti nel Distretto sanitario di Alessandria e costituisce un punto di riferimento per le attività di 2° e 3° livello nel territorio provinciale.

L’ESIGENZA

L’Azienda ha sviluppato specifiche competenze nel trattamento di patologie ambientali legate all’amianto, tra cui il mesotelioma, neoplasia legata a un’esposizione professionale o ambientale alle fibre di asbesto. Il mesotelioma, infatti, risulta essere frequente nelle aree in cui l’amianto veniva estratto e lavorato: è questo il caso del territorio della provincia di Alessandria, dove ad esempio, a Casale Monferrato, l’incidenza del mesotelioma è di 50 casi su 100.000 nelle donne e 69 casi su 100.000 negli uomini, ben più elevata dell’incidenza su scala nazionale della stessa patologia, che si attesta intorno ai 2 casi su 100.000 abitanti per le donne e ai 4 casi su 100.000 per gli uomini. Data la rarità, la peculiarità e il limitato numero di opzioni terapeutiche disponibili per il mesotelioma, risulta necessaria la collaborazione tra tutti i centri di riferimento europei per raccogliere dati e promuovere la ricerca clinica e traslazionale. A livello europeo, è stato istituito un Data Hub che raccoglie i casi di mesotelioma seguiti presso i centri di riferimento ed è incentivata la standardizzazione delle fonti di dati sanitari. In particolare, il consorzio EHDEN (European Health Data and Evidence Network) incentiva la standardizzazione delle fonti di dati sanitari in Europa al Common Data Model dell’Observational Medical Outcomes Partnership (OMOP CDM) e consente l’analisi sistematica di diversi database osservazionali. L’istituzione di un Data Hub unico, standardizzato e interoperabile con regole condivise a livello europeo, specifico sul mesotelioma, permette all’Azienda di disporre di una base dati incrementale per implementare modelli predittivi a servizio delle sperimentazioni cliniche, della medicina di precisione e della ricerca clinica.

IL PROGETTO E LA SOLUZIONE IMPLEMENTATA

Il progetto ha coinvolto un gruppo di lavoro multiprofessionale: la SSD Mesotelioma, l’Area ICT e il Dipartimento Attività Integrate Ricerca Innovazione dell’Azienda Ospedaliera e inoltre, è stata istituita una collaborazione con alcuni partner tecnologici, tra cui Google Cloud e Reply. Iniziato a maggio 2021, il progetto ha seguito le linee guida per ottenere un dataset codificato OMOP CDM a livello europeo ed è stato articolato in 4 fasi:

  • identificazione e classificazione delle fonti di dati da cui estrarre le basi dati di interesse: sono stati considerati come fonti dati la Cartella Clinica Elettronica (CCE) ospedaliera e ambulatoriale, il sistema RIS-PACS e l’applicativo di Anatomia Patologica. All’interno di tali sistemi sono stati identificati i criteri di estrazione dei dati sanitari dei pazienti affetti da mesotelioma e sono state analizzate le caratterizzazioni delle fonti stesse;
  • progettazione dell’ETL (Extract Transform Load): è stata configurata l’estrazione dei dati tramite la data ingestion, è stato configurato il data lake e poi eseguito il data mapping. Questo processo ha permesso la standardizzazione delle codifiche per le finalità di ri cerca sul mesotelioma e l’avvio di un percorso di “pulizia” delle prestazioni codificate negli applicativi dell’AO che saranno utilizzabili in modo standard per finalità di ricerca e cliniche;
  • implementazione dell’ETL;
  • monitoraggio dell’infrastruttura del Common Data Model (CDM): dopo aver ottenuto una versione stabile del CDM, questo è stato valutato attraverso strumenti di Data Quality Assessment iterando le attività di pulizia dei dati.

I RISULTATI

La standardizzazione della raccolta dei dati provenienti da applicativi differenti (es. CCE, PACS, ecc.) ha permesso la stratificazione della popolazione di una patologia rara, con elevato impatto sulla comunità locale di Alessandria. Il costante aggiornamento del dataset nel tempo, su base automatizzata e periodica, consente poi di poter partecipare in modo rapido e senza ulteriori costi a studi nazionali e internazionali, nel rispetto delle normative di data privacy. Infine, il CDM implementato può accogliere elementi sia amministrativi che clinici, consentendo una riprogettazione e centralizzazione dei sistemi informativi ospedalieri e territoriali.

GLI SVILUPPI FUTURI

Tra le tappe future del progetto si prevede: l’estensione del modello di raccolta dati del database EHDEN per il mesotelioma a tutti i dati clinici contenuti negli applicativi azienda li dell’Azienda; la trasformazione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali con un approccio data-driven, sfruttando l’enorme quantità di dati raccolti con tecnologie innovative quali Machine Learning e Intelligenza Artificiale; uno scambio di dati e informazioni a livello europeo nei centri di expertise European Rare Cancer Network di valore clinico e di valore ambientale, al fine di garantire il pieno impatto della One Health; la valorizzazione del progetto a livello italiano per lo sviluppo di data repository all’interno dell’ecosistema di dati sanitari previsti dalle Linee Guida nazionali del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0.  

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Martina Vertemati

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