L’interesse da parte delle aziende verso le startup dell’Internet of Things cresce in maniera esponenziale. A livello mondiale continuano ad aumentare i finanziamenti verso le nuove iniziative imprenditoriali nei diversi ambiti IoT (Smart Car, Smart Home, Smart City, Smart Agriculture…), e anche in Italia c’è grande fermento. Ma quante sono realmente le startup IoT del nostro Paese che ricevano finanziamenti? E quali sono gli esempi di maggiore spicco?
Le startup dell’Internet of Things in numeri
Secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things c’è sempre più fermento attorno alle nuove iniziative imprenditoriali in ambito IoT: nel corso della Ricerca sono state analizzate 1148 startup IoT operanti in Italia e all’estero. L’80% di queste realtà ha ricevuto finanziamenti da parte di investitori istituzionali, per un totale di 52,8 miliardi di dollari, ovvero 57,3 milioni di dollari a startup.
Se si guarda al finanziamento medio annuo si può comprendere l’effettiva portata del fenomeno: negli ultimi quattro anni, questo parametro ha fatto registrare un +140% tra 2016 e 2017 (12 vs 28,8 milioni di dollari), un +49% tra 2017 e 2018 (28,8 vs 42,9 milioni di dollari) e un +26,4% nell’ultimo anno.
Le startup IoT più virtuose nel mondo
Un esempio interessante di startup IoT che ha contribuito a tale crescita è la statunitense Convoy che, proprio nel 2019, ha ricevuto ben 400 milioni di dollari per la sua piattaforma di logistica in grado di fornire dati in tempo reale e visibilità sullo stato della spedizione.
Sempre negli ultimi dodici mesi anche la startup tedesca Infarm è riuscita a raccogliere un ingente finanziamento (100 milioni di dollari): attiva in ambito Smart Agriculture, ha creato degli spazi smart per la coltivazione in ambienti chiusi in grado di raccogliere e trasmettere informazioni sui livelli di umidità, illuminazione e concentrazione di nutrienti nel terreno.
Esempi più datati, ma egualmente significativi, sono la startup statunitense View, un’azienda che commercializza vetro dinamico, che nel 2017 aveva ricevuto ben 200 milioni di dollari; nonché la statunitense Lime, che propone flotte di smart bike integrate con sistemi GPS, tecnologie wireless e serrature antifurto smart in varie città del mondo, che nel solo 2018 ha racollto 400 milioni di finanziamenti.
Le startup italiane dell’Internet of Things
Se ci si concentra sul nostro Paese, il finanziamento medio delle startup italiane è pari a 1,1 milioni di dollari, valore che risulta ben più basso della media europea e della media globale, ma in crescita rispetto allo scorso anno.
Nello specifico, 22 startup italiane (il 27% del campione analizzato) hanno ottenuto complessivamente almeno 1 milione di dollari dalla loro fondazione, 39 startup (49%) hanno ottenuto finanziamenti tra 100.000 dollari e 1 milione, mentre 19 startup (24%) hanno ricevuto meno di 100.000 dollari.
La startup che ha ricevuto i finanziamenti più consistenti è Zehus, con i suoi 9,1 milioni di dollari raccolti. Si tratta di una startup che opera in ambito B2b e si occupa di efficientamento energetico per biciclette e scooter: attraverso un innovativo sistema d’immagazzinamento energetico, la bicicletta non ha bisogno di ricarica.
Internet of Things e Open Innovation
Se da un lato quindi si conferma nel tempo la fiducia degli investitori in queste nuove imprese, allo stesso modo si mantiene elevata l’attenzione da parte delle grandi aziende che si dotano sempre più di divisioni interne e figure manageriali dedicate all’IoT e manifestano un crescente interesse verso queste nuove iniziative imprenditoriali, in ottica Open Innovation.
Alcuni esempi sono state le acquisizioni di Ring – che ha realizzato un campanello smart per vedere chi sta suonando dal proprio smartphone e aprire la porta di casa – da parte di Amazon per 1 miliardo di dollari, di Argo AI – che ha sviluppato algoritmi di Intelligenza Artificiale con particolare focus sulla guida autonoma – da parte di Ford sempre per una cifra analoga, e di Silver Spring Networks – in grado di fornire soluzioni e piattaforme IoT per reti elettriche intelligenti – passata nelle mani di Itron per 830 milioni di dollari.
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