I Non Fungible Token (NFT) rappresentano una delle innovazioni più significative dell’ecosistema Blockchain, trasformando radicalmente il modo in cui concepiamo la proprietà digitale e la certificazione di autenticità. Nati nel 2017 con il celebre gioco CryptoKitties, gli NFT hanno rapidamente evoluto il loro ruolo da semplici collectibles digitali a strumenti versatili per la rappresentazione di asset (un “bene” economico) sia digitali che fisici. Questa tecnologia assicura che ogni bene sia unico e ne garantisce unicità, autenticità e possesso.

In questo articolo, con la guida dell’Osservatorio Blockchain e Web3 della POLIMI School of Management, si scoprirà cosa sono e come funzionano i Non-Fungible Tokens, come nascono, su quali tecnologie si basano e quali sono le loro applicazioni.

Cosa sono gli NFT

Gli NFT, acronimo di Non Fungible Token, sono certificati digitali di proprietà e autenticità registrati su Blockchain che attestano l’unicità e la proprietà di un asset specifico.

Per capire al meglio il significato di NFT, esaminiamo la definizione fornitaci dall’Osservatorio:

Gli NFT sono particolare tipologia di crypto-asset (cioè un “bene digitale” che usa un codice crittografico) presente su varie piattaforme Blockchain. I token di questo tipo (che in tal contesto sono un “oggetto digitale”) si contraddistinguono per la presenza di codici di identificazione e metadati univoci che permettono di differenziarli l’uno dall’altro. La tecnologia Blockchain garantisce che ogni Non Fungible Token sia davvero unico e non replicabile. Creando così una scarsità digitale e rendendoli, inoltre, facilmente trasferibili e scambiabili da chiunque, anche in assenza di fiducia tra le parti.

Gli NFT possono rappresentare un qualsiasi tipo di asset. La loro caratteristica principale è la capacità di fungere da “certificati di proprietà digitale“, validi per il mondo virtuale e anche per quello reale:

  • asset digitali: gli artisti e i creatori possono creare e vendere opere d’arte digitali, come ad esempio un’immagine o un video, e gli acquirenti possono dimostrare di possedere l’originale dell’opera attraverso l’acquisto del corrispondente NFT;
  • asset fisici: un NFT può agire anche come prova di proprietà di un immobile, un’auto di lusso o persino un’opera d’arte fisica (per esempio, un’azienda può emettere un token non fungibile che rappresenta un biglietto per un concerto o un diritto d’autore su un brano musicale, rendendo facile e verificabile la sua autenticità e la sua storia di proprietà).

Da opere d’arte digitale a obbligazioni, l’estrema sicurezza e flessibilità di questa tecnologia rende i Non-Fungible Tokens potenzialmente adatti a rappresentare la proprietà di qualsiasi oggetto o diritto. Ogni NFT contiene infatti metadati specifici che descrivono le caratteristiche del bene che rappresenta, la sua provenienza e la cronologia di tutte le transazioni. Questo elimina la necessità di intermediari tradizionali, come banche o notai, perché la Blockchain garantisce la fiducia e la sicurezza della transazione.

Differenza tra NFT e token fungibili

Per capire gli NFT dobbiamo prima di tutto sapere cosa sono i token. Un token, in italiano chiamato gettone, è un oggetto digitale che può essere utilizzato negli scambi, in particolare si può distinguere tra token fungibili e token non fungibili.

Per dare una definizione ancora più netta, i token sono uno strumento utilizzato per la gestione di asset digitali non nativi all’interno di una piattaforma Blockchain. I token possono essere utilizzati come rappresentazioni di altri beni digitali o fisici o di un diritto, come la proprietà di un asset o l’accesso a un servizio.

I token fungibili

Si definiscono fungibili quei token che sono divisibili e uguali tra di loro. Ad esempio, tutte le monete dello stesso taglio, indipendentemente dall’anno e dalla regione in cui sono state coniate, hanno lo stesso valore: una moneta da 1€ vale esattamente quanto un’altra moneta da 1€. I token fungibili elevano ulteriormente il concetto di fungibilità, poiché non hanno edizioni di conio diverse e sono, quindi, identici tra loro. Un’altra caratteristica dei token fungibili è la loro frazionabilità in unità più piccole: ad esempio, un bitcoin può essere diviso in cento milioni di unità chiamate Satoshi (Sats).

I Non Fungible Token

Gli NFT sono non fungibili: ogni token risulta univocamente identificabile e quindi unico. Questo non significa, però, che non possano esistere due Non Fungible Token uguali. L’introduzione dello standard ERC-1155 su Ethereum permette, infatti, di creare più “copie” di uno stesso NFT, senza, però, comprometterne l’unicità. Per comprendere meglio il concetto si pensi a una edizione limitata di un particolare tipo di orologio di cui esistono più copie, in cui, però, ognuna ha un numero di serie. Gli orologi saranno totalmente identici tra loro, ma univocamente identificabili. Questo concetto è alla base degli NFT e di tutti i collectibles digitali, ovvero quegli oggetti unici o rari che hanno un valore particolare per i collezionisti.

Oltre a essere unici, i Non Fungible Token si distinguono anche in quanto non frazionabili, un NFT non può infatti essere diviso in sottounità, anche se è possibile suddividere la proprietà tra più persone tramite l’utilizzo di uno smart contract. Importante è, però, tenere a mente come tale pratica non divida il token in più parti, ma abiliti solamente la possibilità di dividere la proprietà del token, come nel mondo reale può avvenire per una macchina o un immobile.

Quando sono nati gli NFT

I primi Non Fungible Token hanno iniziato a diffondersi nel 2017, quando il team di Dapper Labs ha lanciato il primo gioco, Cryptokitties. Basato sulla Blockchain di Ethereum, il gioco permetteva agli utenti di acquistare, collezionare e scambiare gattini virtuali, ognuno dei quali era un NFT unico.

Nel tempo, l’utilizzo di questa tecnologia si è enormemente ampliata e così gli NFT hanno guadagnato molta popolarità e attenzione, grazie anche ad alcune vendite di opere d’arte digitali a prezzi molto elevati, come il celebre NFT Everydays: The First 5000 Days” dell’artista digitale Beeple. Oltre all’esplosione della popolarità delle opere d’arte digitali, questi token hanno iniziato a mostrare il proprio potenziale in diversi ambiti, come ad esempio nello sport e nel gaming, ma anche in diverse supply chain.

Come funzionano gli NFT

Per capire meglio il mondo dei Non Fungible Token e il loro funzionamento, è fondamentale conoscere la tecnologia Blockchain sottostante.

Cos’è la Blockchain?

La Blockchain è una piattaforma Distributed Ledger (a registro distribuito) che funziona come una catena di blocchi. Ogni blocco contiene una serie di transazioni. Una volta che un blocco è pieno, viene aggiunto alla fine della catena e non può più essere modificato. Questo processo è reso sicuro da un meccanismo di consenso che verifica e approva le transazioni, assicurando che tutti i partecipanti alla rete siano d’accordo sulle informazioni contenute nel registro. La peculiarità di questa tecnologia è la sua trasparenza: chiunque può verificare la validità delle transazioni, rendendo il sistema affidabile senza bisogno di un’autorità centrale.

Gli NFT e gli standard tecnici

Gli NFT sono creati utilizzando la tecnologia Bockchain seguendo specifiche regole chiamate standard tecnici. Questi standard sono cruciali perché permettono ai token non fungibili di essere compatibili e di “dialogare” con diverse piattaforme e applicazioni. Sulla piattaforma Ethereum, che è una delle più usate, ci sono due standard principali:

  • ERC-721: è lo standard più diffuso per gli NFT, in cui ogni token creato è unico e non può essere scambiato con un altro (proprio come un quadro originale: è unico e non può essere scambiato con un altro quadro, anche se dello stesso artista, perché ciascuno ha un suo valore);
  • ERC-1155: è uno standard versatile e permette di creare sia token unici che token fungibili (intercambiabili) all’interno dello stesso smart contract (è utile, per esempio, per i videogiochi, dove un’arma rara potrebbe essere un token non fungibile, mentre una moneta di gioco potrebbe essere un token fungibile, entrambi gestiti dallo stesso contratto).

Il ruolo degli Smart Contract

Gli smart contract (letteralmente “contratti intelligenti”) sono programmi informatici che si auto-eseguono e che gestiscono la creazione e il trasferimento degli NFT. Non sono semplici contratti legali, ma veri e propri codici che contengono le regole del gioco. Per esempio, uno smart contract può stabilire:

  • le regole di trasferimento degli NFT, definendo chi può possederli e come possono essere scambiati;
  • l royalty per i creatori, assicurando che ricevano automaticamente una percentuale ogni volta che il loro NFT viene rivenduto;
  • i metadati, ovvero tutte le informazioni aggiuntive sul token (descrizione, immagine, condizioni d’uso, ecc.).

L’uso degli smart contract è una delle caratteristiche più rivoluzionarie della blockchain, perché rende possibile la disintermediazione. Ciò significa che non servono più intermediari come banche, avvocati o piattaforme centralizzate per gestire transazioni o accordi. Gli smart contract eseguono automaticamente i termini del contratto, rendendo le interazioni tra gli utenti più efficienti e sicure.

Come si crea un NFT

Creare un NFT è un’operazione che non richiede competenze di programmazione. Puoi personalizzare il codice del token o crearne uno più semplice senza funzionalità aggiuntive.

La creazione di un NFT può essere fatta attraverso servizi e piattaforme che permettono di personalizzare e lanciare il token senza scrivere una riga di codice. Una volta che il contratto del token è pronto, il costo principale per la sua creazione è legato alle commissioni di rete (o “gas fee”). Queste variano significativamente a seconda della Blockchain che si usa:

  • Ethereum: i costi possono essere alti (tra i 50 e i 500 dollari) a causa della congestione della rete;
  • Blockchain alternative: piattaforme come Polygon, Solana o Binance Smart Chain offrono costi molto più bassi, spesso inferiori ai 10 dollari per transazione.

Una volta creato l’NFT, ci sono diverse modalità per distribuirlo al pubblico. Ecco le principali:

  • Minting: questo termine, che deriva dall’inglese “to mint” (coniare), si riferisce al processo di creazione del token sulla blockchain attraverso l’interazione con il contratto; il minting può essere avviato dal creatore o da utenti terzi, a seconda delle regole stabilite, e può avere un costo (il prezzo del minting) stabilito dal creatore;
  • Airdrop: è un metodo di distribuzione in cui i token non fungibili vengono inviati o resi disponibili per il riscatto solo a utenti che soddisfano determinati requisiti (un esempio comune sono gli NFT che funzionano come “proof-of-attendance” e possono essere riscattati solo dai partecipanti a un evento, ad esempio scannerizzando un codice QR);
  • vendita diretta: il creatore mette direttamente in vendita l’NFT a un prezzo fisso su un marketplace o su un proprio sito web, permettendo a chiunque di acquistarlo immediatamente.

Quanto costano gli NFT

Il mercato dei Non Fungible Token presenta una variabilità di prezzo estrema che riflette la diversità dei settori e delle applicazioni. All’estremità inferiore, NFT semplici o di progetti emergenti possono essere acquistati per cifre che vanno da 0,01 ETH (circa 20-30 dollari) fino a poche centinaia di dollari. Questi includono collectibles di massa, fotografie digitali o opere di artisti agli esordi nel settore.

La fascia media del mercato, quella più consolidata, vede transazioni che oscillano tra 0,5 e 10 ETH (circa 1.000-20.000 dollari). In questa categoria troviamo opere d’arte digitale di qualità, NFT di progetti affermati come i floor price di CryptoPunks o Bored Ape Yacht Club, e collectibles con utilità specifiche nei giochi o nelle community. All’apice del mercato, invece, i Non Fungible Token possono raggiungere milioni di dollari: “Everydays: The First 5000 Days” di Beeple è stato venduto per 69,3 milioni di dollari, mentre alcuni CryptoPunk rari hanno superato i 20 milioni di dollari.

I fattori che determinano il prezzo includono la rarità dell’asset, la reputazione del creatore, l’utilità pratica dell’NFT e le dinamiche di mercato, con una volatilità che può raggiungere fluttuazioni del 90% in base ai trend generali del settore crypto.

Investire in NFT: marketplace e funzionamento

Per investire in questo ambito esistono diverse strategie. Gli investitori possono acquistare NFT esistenti sui marketplace, partecipare a drop esclusivi di nuovi progetti, o investire in token da collezione. I fattori da considerare includono l’utilità del progetto, la reputazione del team, la rarità dell’asset e il potenziale di crescita della community.

I marketplace NFT rappresentano l’ecosistema commerciale di questa tecnologia. OpenSea, il più grande marketplace, offre una vasta selezione di categorie: arte, musica, domini, mondi virtuali e collectibles. Foundation si focalizza su arte digitale di alta qualità con un sistema di invito per gli artisti. Rarible permette la creazione diretta di NFT sulla piattaforma, mentre SuperRare è curato specificamente per arte digitale d’autore.

Il funzionamento dei marketplace è standardizzato: gli utenti collegano il proprio wallet digitale (come MetaMask), navigano tra le collezioni, fanno offerte o acquistano a prezzo fisso. Le transazioni sono registrate automaticamente sulla Blockchain, trasferendo immediatamente la proprietà all’acquirente. I marketplace applicano commissioni che variano dal 2.5% al 7.5% del valore della transazione.

Alcuni marketplace specializzati servono nicchie specifiche: NBA Top Shot per momenti sportivi, Axie Marketplace per gaming, o Foundation per arte d’autore. La scelta del marketplace influenza visibilità, costi e tipologia di acquirenti raggiunti.

Le applicazioni degli NFT

Come abbiamo accennato, molte sono le applicazioni a oggi dei Non Fungible Token: dall’arte all’uso in ambito aziendale, dall’utilizzo come passaporto digitale fino all’impiego come cessione di proprietà o diritto d’autore.

Vediamo ora nel dettaglio le varie applicazioni degli NFT.

NFT Collectibles: l’arte incontra il digitale

Fin dalla loro nascita i collectibles hanno rivoluzionato il mondo dell’arte, offrendo nuove opportunità ai creativi e agli artisti digitali per monetizzare le loro opere e per avere un controllo maggiore sul loro valore e sulla loro diffusione.

Con gli NFT collectibles, gli artisti possono creare opere d’arte digitali uniche e non replicabili, ma non solo. Questi offrono infatti nuove opportunità di finanziamento per gli artisti offrendo loro la possibilità di creare collezioni limitate, e di poter richiedere royalty sull’utilizzo e la compravendita della propria opera. L’utilizzo di token per tenere traccia e certificare il possesso delle opere introduce inoltre la possibilità di sfruttare nuovi modelli di interazione, abilitando la creazione di community attorno alla singola opera o al singolo autore.

NFT e applicazioni in ambito aziendale

Dopo aver capito come i Non Fungible Token si sono evoluti e come vengano applicati al mondo dell’arte, bisogna sottolineare anche un aspetto lontano da questi due mondi. Seppur utilizzati in ambiti diversi, gli NFT hanno numerose applicazioni anche all’interno di diversi contesti aziendali. Diversi sono gli esempi che possono essere messi in evidenza, troppi per essere inclusi in questo articolo. Tra questi però si possono citare le applicazioni dei Non-Fungible Tokens come passaporto digitale e la rappresentazione dei diritti d’autore.

Gli NFT come passaporto digitale

In ambito Supply Chain, gli NFT sono utilizzati per creare dei digital twin (gemelli digitali, ovvero copie) dei prodotti per tracciarne la storia, dalla produzione, alla manutenzione, alla rivendita. Un esempio in questo ambito è un progetto presentato da alcuni dei grandi marchi della moda: il progetto Aura.

A questo progetto, inizialmente promosso dal gruppo LVMH, partecipano anche grandi marchi del mondo del lusso, come Prada e Cartier. La soluzione introdotta dall’Aura Blockchain Consortium permette all’utente finale di avere accesso diretto alla storia dei prodotti e alla loro garanzia di autenticità.

Un altro esempio arriva dal mondo dell’automotive, si tratta del caso di Alfa Romeo che, per il modello Tonale, ha scelto di associare un Non Fungible Token tramite il quale il cliente potrà accedere a dati storici del veicolo come tagliando, controlli, incidenti e manutenzione generale. Questo esempio di utilizzo potrebbe generare nuovi sviluppi per l’utilizzo di NFT, magari come metodo di accesso alla propria vettura, o come certificato di proprietà.

Il copyright digitale rappresenta una delle applicazioni più promettenti degli NFT. Questi possono incorporare automaticamente informazioni sui diritti d’autore, licenze d’uso e royalty, creando un sistema di gestione integrato che segue l’opera ovunque venga trasferita. Gli artisti possono registrare le proprie creazioni sulla Blockchain, stabilendo una prova temporale incontestabile della paternità dell’opera che può essere utilizzata in eventuali dispute legali.

Un aspetto rivoluzionario riguarda la gestione automatizzata delle royalty. Gli smart contract possono distribuire automaticamente percentuali prestabilite agli aventi diritto ogni volta che un’opera viene rivenduta, utilizzata commercialmente o licenziata. Questo elimina intermediari tradizionali e garantisce pagamenti immediati e trasparenti, risolvendo problemi secolari dell’industria creativa come ritardi nei pagamenti e difficoltà nel tracciare l’uso delle opere.

La SIAE (Società Italiana degli Autori e Editori) sta utilizzando la piattaforma Blockchain Algorand per rappresentare digitalmente tramite NFT i diritti dei propri assistiti. Questo metodo semplifica molto la gestione dei diritti e delle royalties, ma, ancora una volta, ci sono ancora forti problematiche dal punto di vista legale.

Tokenizzazione immobiliare e asset fisici

Oltre ad essere ottimi mezzi per poter garantire una tracciabilità della storia dei prodotti, i Non Fungible Token sono già riconosciuti come un metodo per gestire immobili e asset fisici, creando nuove opportunità di investimento e gestione patrimoniale.

Un caso emblematico riguarda la modernizzazione dei registri immobiliari: organizzazioni come la HM Land Registry inglese hanno avviato progetti sperimentali in cui gli NFT vengono impiegati per rappresentare i diritti di proprietà su asset immobiliari, facilitando passaggi di proprietà sicuri, verificabili e istantanei fra più utenti. Questo sistema promette di ridurre drasticamente la burocrazia tradizionale, eliminare intermediazioni costose e aumentare la trasparenza nelle transazioni immobiliari.

Un esempio concreto e particolarmente significativo proviene da Dubai, oggi riconosciuta come pioniera nella tokenizzazione immobiliare su scala commerciale. La città ha sviluppato un ecosistema molto dinamico: nel 2025, la piattaforma Prypco Mint ha completato la vendita integrale di una villa tokenizzata del valore di 1,75 milioni di dirham, suddivisa tra 169 investitori in meno di cinque minuti. Tale modalità consente agli investitori di acquistare quote anche molto ridotte, democratizzando l’accesso al mercato immobiliare di lusso e creando liquidità immediata per asset tradizionalmente illiquidi.

Si tratta di un approccio frazionario che rivoluziona l’investimento immobiliare: elimina barriere di ingresso economiche, aumenta la liquidità di asset tradizionalmente illiquidi e permette diversificazione geografica e tipologica degli investimenti. La Blockchain garantisce trasparenza nelle quote di proprietà e automatizza la distribuzione di redditi da locazione attraverso smart contract.

Riconoscimento legale degli NFT: vantaggi e rischi

Il riconoscimento degli NFT presenta un panorama complesso che varia significativamente tra giurisdizioni e contesti applicativi. A livello Blockchain, sono universalmente riconosciuti da tutti i partecipanti della rete: la proprietà è automaticamente verificabile e trasferibile senza necessità di autorità centrali. Questo rappresenta il principale vantaggio della tecnologia: la disintermediazione e la certezza crittografica della proprietà.

Tuttavia, il riconoscimento legale tradizionale è molto più frammentario. I notai e le autorità giudiziarie riconoscono gli NFT principalmente come prove digitali di transazioni, ma non necessariamente come titoli di proprietà legalmente vincolanti su asset fisici. Negli Stati Uniti, alcuni Stati hanno iniziato a riconoscere smart contract per la gestione societaria, mentre l’Unione Europea sta sviluppando il framework MiCA (Markets in Crypto-Assets) per regolamentare il settore.

I vantaggi del riconoscimento Blockchain includono numerosi benefici che stanno trasformando il concetto di proprietà digitale:

  • immutabilità delle transazioni: una volta registrata sulla Blockchain, la proprietà di un NFT non può essere alterata o cancellata, creando un registro permanente e incontestabile;
  • verificabilità istantanea della proprietà: chiunque può verificare in tempo reale chi possiede un determinato NFT senza intermediari o documenti cartacei;
  • riduzione dei costi di intermediazione: eliminazione di notai, banche e altri enti di certificazione per molte tipologie di transazioni;
  • accessibilità globale 24/7: le transazioni possono avvenire in qualsiasi momento senza limitazioni geografiche o orari di ufficio;
  • trasparenza totale: tutta la storia delle transazioni è pubblica e tracciabile sulla Blockchain;
  • automazione tramite smart contract: royalty, commissioni e trasferimenti possono essere automatizzati senza intervento umano;
  • frazionabilità della proprietà: possibilità di dividere la proprietà di asset costosi tra più investitori.

I rischi legali comprendono invece diverse criticità che limitano l’adozione mainstream:ù

  • incertezza normativa: le leggi sui NFT variano enormemente tra Paesi e sono in continua evoluzione, creando insicurezza giuridica;
  • dispute sulla proprietà intellettuale: possibili conflitti tra proprietà dell’NFT e diritti d’autore sull’opera rappresentata;
  • mancanza di tutele legali tradizionali: assenza di meccanismi di ricorso in caso di frodi, errori tecnici o perdita delle chiavi private;
  • difficoltà nell’esecuzione forzata di diritti: i tribunali tradizionali potrebbero non riconoscere o non saper eseguire decisioni basate su smart contract;
  • problemi di giurisdizione: difficoltà nel determinare quale legge nazionale si applica in controversie transfrontaliere;
  • rischi tecnologici: vulnerabilità degli smart contract, attacchi hacker e possibili malfunzionamenti della Blockchain;
  • volatilità e speculazione: l’estrema fluttuazione dei prezzi può compromettere il valore reale degli asset rappresentati.

Per asset fisici tokenizzati, rimane essenziale l’integrazione con sistemi legali tradizionali per garantire pieno riconoscimento e tutela giuridica. Questo richiede framework normativi specifici che collegino il mondo digitale con quello legale tradizionale, un processo ancora in evoluzione nella maggior parte delle giurisdizioni globali.

Quale futuro per gli NFT?

Il futuro degli NFT si preannuncia ricco di sviluppi e applicazioni innovative. Nel breve termine, si prevede una maggiore integrazione con il metaverso e la realtà virtuale. Gli NFT diventeranno elementi fondamentali per la proprietà di asset virtuali: terreni, edifici, avatar e oggetti nei mondi digitali. Questo creerà nuove economie virtuali dove la scarsità digitale avrà valore economico reale.

L’identità digitale rappresenta un’altra frontiera cruciale. Gli NFT potrebbero fungere da documenti di identità decentralizzati, certificati di competenze professionali, diplomi accademici e credenziali verificabili. Questo eliminerebbe la necessità di enti centrali di certificazione e ridurrebbe le frodi documentali.

Nel settore finanziario, la tokenizzazione di asset reali attraverso NFT crescerà exponenzialmente. Immobili, opere d’arte, materie prime e persino azioni societarie potrebbero essere rappresentati da NFT frazionabili, aumentando la liquidità di mercati tradizionalmente illiquidi e democratizzando l’accesso agli investimenti.

Le applicazioni industriali si espanderanno verso la gestione di brevetti, licenze software, certificazioni di sostenibilità e tracciabilità di filiera.

Tecnologicamente, l’evoluzione verso Blockchain più sostenibili ed efficienti risolverà le attuali criticità ambientali ed economiche. L’integrazione con l’Intelligenza Artificiale potrebbe creare Non Fungible Token dinamici che evolvono nel tempo basandosi su dati esterni o comportamenti degli utenti.

Le sfide future includono la standardizzazione normativa globale, la risoluzione di questioni legali sulla proprietà intellettuale e lo sviluppo di framework regolamentari che bilancino innovazione e protezione dei consumatori. Tuttavia, il potenziale trasformativo degli NFT nella digitalizzazione dell’economia reale appare ormai consolidato, promettendo un futuro dove la distinzione tra asset fisici e digitali diventerà sempre più sfumata.

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1 anno fa

Bene! Adesso si che non ci ho capito più niente. Io sono un pittore. Dipingo materialmente: tela, pennelli e colori. Perché continuano ad arrivarmi proposte di acquisto con questo sistema NFT???? Cosa venderei io? Il quadro o cosa??? E cosa ci guadagno??

1 anno fa
Reply to  Studio 2003

Buongiorno, gli NFT (token non fungibili) fungono da certificati digitali che possono essere usati per attestare la proprietà e l’autenticità di una versione digitale delle opere d’arte. Quando un NFT viene venduto, viene ceduta una copia digitale unica dell’opera, non l’opera fisica. L’opera fisica può essere venduta insieme all’NFT o trattenuta, in base alla decisione dell’artista, vendendo solo il certificato di proprietà.
I compratori ottengono la proprietà di questa versione digitale, che è unica e registrata sulla blockchain, un registro digitale sicuro e trasparente. Gli artisti guadagnano dalla vendita iniziale dell’NFT e, inoltre, ogni volta che l’NFT viene rivenduto, hanno la possibilità di ricevere una percentuale del prezzo di vendita, denominata royalty.
In questo modo, vendendo NFT, gli artisti non solo potrebbero raggiungono un pubblico più ampio, ma possono anche ottenere benefici economici a lungo termine dalle loro creazioni.