Pagamenti invisibili: fantascienza o realtà? Oltre allo smartphone, dispositivo di pagamento ormai consolidato, si stanno diffondendo sul mercato modalità sempre più innovative mirate a rendere i pagamenti più semplici e immediati. Appunto “invisibili”.
È anche questo il futuro dei pagamenti. Si parla sempre più di Invisible Payment, una tipologia di pagamenti digitali talmente evoluti da non richiedere alcun dispositivo per l’attivazione. Particolare, quest’ultimo, che li rende istantanei, semplici da utilizzare e più sofisticati rispetto ai pagamenti fisici in contanti o con carta.
Che cosa si intende per Invisible Payment?
Gli Invisible Payment appartengono alla categoria dei pagamenti device-free, i quali si basano sulla biometria o implicano che l’importo da pagare venga addebitato senza che l’utente debba compiere alcuna azione. Nello specifico, i pagamenti invisibili consentono di avere un’esperienza di pagamento automatico dove il meccanismo di pagamento diventa, come dice il nome, invisibile.
Poiché non occorrono dispositivi per l’attivazione del pagamento, esso passa in secondo piano, permettendo al cliente di concentrarsi sull’esperienza d’acquisto. Inoltre, questo tipo di pagamento “smaterializzato” può avvenire su qualunque canale abilitato (app, sito o negozio fisico).
Ostacoli alla diffusione dei pagamenti invisibili
Per comprendere la possibilità di diffusione dei pagamenti innovativi, che includono i pagamenti invisibili, occorre considerare alcuni fattori:
Cooperazione e coopetizione – le nuove soluzioni di pagamento coinvolgono gli interessi di diversi attori che devono collaborare se vogliono garantire il successo di tali innovazioni: produttori di device, banche, fornitori di wallet o servizi di pagamento, Big Tech, esercenti e Pubblica Amministrazione;
Nuovi dispositivi e tecnologie – affinché gli Invisible Payment possano essere adottati, i merchant devono costruire una nuova infrastruttura di lettori per il riconoscimento dei clienti o dei prodotti acquistati;
Protezione dei dati sensibili – garantire un adeguato livello di privacy e sicurezza dei dati è alla base dell’affidabilità dei pagamenti invisibili.
I pagamenti device-free in Europa e nel mondo
I pagamenti che non richiedono un dispositivo di attivazione e, ancor di più, i pagamenti invisibili, sono ancora in fase di sperimentazione in Europa, mentre in Paesi come la Cina si individuano casi d’uso già consolidati. Per esempio, Alipay sta incentivando i pagamenti tramite riconoscimento facciale dotando i commercianti aderenti dei dispositivi necessari. Nel caso della Russia, Azbuka Vkusa – un’importante catena di supermercati – offre in partnership con la banca Sberbank un servizio di pagamento tramite impronta digitale: le impronte vengono registrate al momento del checkout in uno dei negozi abilitati grazie agli appositi lettori e devono essere associate ad un conto Visa o Mastercard presso la banca Sberbank. Negli Stati Uniti, invece, Amazon ha aperto le porte a un nuovo modo di fare shopping che permette al consumatore di uscire senza dover scansionare i singoli prodotti e senza fermarsi alla cassa, una tecnologia che lo stesso gigante dell’eCommerce intende ora vendere ad altri retailer.
Per quanto riguarda le iniziative a sostegno della sicurezza dei pagamenti device-free, in Cina si sta lavorando per creare standard nazionali e internazionali per il riconoscimento facciale con un gruppo di lavoro supervisionato dal NITS (National Information Technology Standardization Technichal Committee) che include, fra altri, attori come Xiaomi, Tencent e Ant Financial.
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