Il turista open air è digitale e attento alla sostenibilità
Negli ultimi anni l’interesse dei viaggiatori nei confronti di vacanze open air è esploso, sebbene già da qualche tempo si stesse assistendo a una crescente ricerca di attività ed esperienze all’aria aperta.
Ma quali sono gli elementi che qualificano un viaggio come “open air”? E quale è il comportamento dei viaggiatori che svolgono questo tipo di vacanza?
L’Osservatorio Travel Innovation ha delineato una proposta di classificazione del turista open air secondo tre dimensioni: il tipo di destinazione scelta, di alloggio selezionato e di attività svolte.
Tali dimensioni sono state analizzate mediante un’indagine ai turisti digitali italiani da cui emerge che il 50% ha scelto una destinazione afferente al mondo dell’open air (mare, campagna, montagna, laghi e fiumi); il 58% ha svolto attività sportive e all’aria aperta e il 19% ha deciso di alloggiare in un campeggio, un villaggio turistico o un agriturismo.
Nel complesso, quindi, il 77% dei turisti ha operato delle scelte che ricadono nell’ambito dell’open air; una quota tutt’altro che irrilevante, specie se consideriamo che questi numeri mostrano la dimensione dei soli turisti open air italiani.
Con specifico riferimento al 19% del campione che ha selezionato un alloggio open air, si è deciso di approfondire anche il comportamento nell’organizzazione del viaggio. I risultati mostrano in maniera evidente come il turista open air non si discosti dal viaggiatore tradizionale e prediliga dunque il ricorso agli strumenti digitali lungo le diverse fasi del journey.
Durante la fase di ispirazione e ricerca delle informazioni predomina l’utilizzo esclusivo di strumenti digitali (53%): dai classici motori di ricerca ai siti di recensione, i social network o le pagine web delle destinazioni. Un 11% si rivolge anche alle agenzie di viaggio, presumibilmente per l’organizzazione di vacanze più articolate.
Soffermandoci sulla prenotazione dell’alloggio, predomina la prenotazione diretta sia online (tramite sito o app), a cui ricorre il 40% del campione, sia tramite mail, telefono o di persona, modalità utilizzata dal 29% dei viaggiatori.
I viaggiatori open air si affidano di più alle recensioni nella scelta dell’alloggio rispetto alla media, soprattutto se si recano presso un campeggio o glamping.
Spesso, inoltre, una vacanza open air è arricchita da esperienze vissute all’aria aperta con la propria famiglia – il 70% dei viaggiatori, infatti, si sposta con il partner, mentre il 42% con figli e nipoti – come attività sportive e outdoor (svolte dal 21% del campione) o l’accesso a parchi tematici o parchi avventura (16%). Anche per le attività prevale il ricorso a canali diretti per la prenotazione che avviene soprattutto di persona alla biglietteria del fornitore della specifica attività (31% per entrambe quelle citate).
Infine, se l’interesse verso la sostenibilità non è ancora pervasivo rispetto ai turisti italiani in generale, il turista open air è più attento alle tematiche ambientali: il 24% ricerca informazioni sulla sostenibilità dei fornitori dei servizi di alloggio, trasporto e esperienze prima di prenotare e utilizza tali comportamenti sostenibili come criterio di selezione.
A cura di
Eleonora Lorenzini
Travel & Business Travel, CulturaDirettore degli Osservatori Travel Innovation, Business Travel e Innovazione Digitale per la Cultura.
Federica Russo
Business Travel, Travel InnovationRicercatore Osservatorio Business Travel e Travel Innovation
Francesca Cruciani
Travel Innovation, Business Travel, Innovazione Digitale per la CulturaRicercatrice Osservatorio Travel Innovation, Business Travel e Innovazione Digitale per la Cultura
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