Pontes e Appia: la strategia della BCE per i pagamenti su DLT in Europa

Il 1° luglio 2025, la Banca Centrale Europea ha approvato una nuova strategia per l’evoluzione del sistema dei pagamenti dell’Eurozona, fondata su due iniziative: Pontes e Appia. Questa decisione rappresenta una tappa cruciale nel percorso dell’Eurosistema verso l’integrazione delle tecnologie a registri distribuiti (DLT) nelle infrastrutture finanziarie pubbliche, con l’obiettivo di favorire l’innovazione, preservando la stabilità e la fiducia nella moneta di banca centrale.

Pontes: l’interoperabilità DLT-TARGET nel breve termine

Pontes, che entrerà in fase pilota nel terzo trimestre del 2026, mira a connettere le piattaforme basate su DLT ai servizi TARGET dell’Eurosistema (T2 e T2S), consentendo il regolamento di transazioni wholesale in moneta di banca centrale direttamente su registri distribuiti. L’iniziativa punta a garantire interoperabilità tra infrastrutture centralizzate e soluzioni decentralizzate, un passaggio essenziale per evitare la frammentazione tecnologica dei mercati finanziari europei. Pontes rappresenta inoltre la sintesi delle sperimentazioni DLT condotte nel 2024 con oltre 60 operatori di mercato, che hanno analizzato gli aspetti tecnici, legali e operativi del regolamento su blockchain. Durante il pilota, tali dimensioni saranno ulteriormente testate per assicurare la piena compatibilità con l’architettura TARGET.

Appia: un sistema di pagamento integrato nel lungo termine

Appia, il secondo pilastro, adotta una prospettiva di più lungo termine, orientata alla creazione di un ecosistema europeo integrato capace di supportare operazioni anche su scala globale. Rispetto a Pontes, Appia presenta una visione di più ampia portata, mirata a favorire l’integrazione tra le diverse piattaforme DLT e l’infrastruttura pubblica dei pagamenti wholesale europei. Tuttavia, le informazioni attualmente disponibili sono limitate e lasciano aperti numerosi interrogativi sulla direzione che la BCE intende intraprendere, in particolare riguardo al possibile ruolo del digital euro retail all’interno di questo quadro.

L’approccio europeo: tra sfide, vantaggi e prospettive future

Pontes e Appia delineano un approccio graduale e regolato all’innovazione, orientato alla mitigazione dei rischi sistemici e alla salvaguardia della fiducia nell’euro. Questa prudenza si inserisce in un contesto globale in rapida trasformazione. Negli Stati Uniti, la diffusione di stablecoin regolamentate e l’espansione di sistemi di pagamento privati stanno accelerando l’integrazione tra finanza tradizionale e blockchain. In Asia, la Cina prosegue nella distribuzione del digital yuan, mentre Singapore e Hong Kong sperimentano modelli di settlement tokenizzato in collaborazione con istituzioni finanziarie private.

La scelta europea di costruire un quadro regolamentato per l’innovazione, anziché adottarla in modo dirompente, solleva una questione strategica la cui analisi delinea due possibili esiti.

Da un lato, vi è il rischio che la gradualità si traduca in un rilevante ritardo strategico. Mentre l’Eurosistema progetta le proprie soluzioni di interconnessione, gli ecosistemi privati, in particolare quelli ancorati al dollaro, progrediscono rapidamente, edificando le infrastrutture che potrebbero diventare dominanti e definendo di fatto gli standard operativi del mercato. Questo approccio graduale potrebbe creare un vuoto di offerta tecnologica nel breve-medio termine, inducendo gli operatori europei a colmarlo con soluzioni non europee o standard proprietari. In tale scenario, la strategia della BCE, concepita per unificare, potrebbe paradossalmente contribuire a consolidare una frammentazione già in atto, assegnando a Pontes e Appia un ruolo complementare in un sistema finanziario globale plasmato da altre forze.

D’altro canto, questa stessa cautela metodica potrebbe costituire un fattore di vantaggio competitivo per l’Europa nel lungo periodo. Il modello statunitense, caratterizzato da un’innovazione privata rapida e meno coordinata, introduce potenziali rischi per la stabilità finanziaria che potrebbero rivelarsi controproducenti. Al contrario, l’approccio dell’Eurosistema, sebbene più misurato nei tempi, delinea un percorso strutturato e prevedibile. Offre alle istituzioni finanziarie e alle imprese una certezza normativa su cui basare strategie di investimento a lungo termine, un elemento di stabilità cruciale rispetto a contesti dove il quadro regolamentare può evolvere in modo più imprevedibile.

In definitiva, la strategia della BCE si fonda sulla convinzione che, nella costruzione delle fondamenta per la finanza digitale, la resilienza e la stabilità si riveleranno fattori più determinanti della mera velocità. La sfida per l’Europa non sarà quindi solo tecnologica, ma consisterà nel dimostrare che un’innovazione regolata può essere non solo più sicura, ma anche sufficientemente competitiva da influenzare gli standard del mercato globale, anziché limitarsi a seguirli.

A cura di

Giacomo Vella

Direttore

Direttore dell'Osservatorio Blockchain & Web3

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