GLI AMBITI APPLICATIVI DEL 5G: IL REMOTE MONITORING
A cura di:
Ivano Asaro – Direttore dell’Osservatorio 5G &Beyond
L’avvento del 5G nel panorama delle tecnologie radio mobili contribuirà non solo al miglioramento di servizi già esistenti ma anche all’erogazione di servizi innovativi, alcuni dei quali non realizzabili sfruttando le tecnologie attuali.
Nella prima edizione dell’Osservatorio su questi temi erano stati identificati diciassette ambiti sperimentali raggruppati poi in otto macro-ambiti, quali: (i) Smart & Connected Vehicle, (ii) Autonomous Vehicle, (iii) Collaborative Robots, (iv) Remote Monitoring, (v) Remote Operations, come per esempio soluzioni a supporto dell’operatore (es. manutenzione assistita a distanza) ,(vi) Enhanced Experience (es. Istruzione, Entertainment) (vii) Surveillance & Safety (es. videocamere con AI in luoghi affollati) and (viii) FWA improved network connectivity, ovvero il miglioramento della connettività attraverso un uso combinato di tecnologie FWA e 5G per offrire servizi evoluti anche in aree non coperte dalla rete fissa a banda ultra larga.
Tuttavia, per ciascun ambito, l’adozione del 5G non è solo strettamente legata alle caratteristiche distintive della tecnologia stessa, ma dipende anche dallo sviluppo di altre tecnologie ancillari abilitanti, come per esempio droni, sensori, realtà aumentata e virtuale e AI. Inoltre, in alcuni ambiti anche lo scenario normativo è in evoluzione o deve ancora essere pienamente definito. Per esempio, la guida autonoma al momento è da considerare come una “mission critical”. Infatti, se pur il 5G fungerebbe da abilitatore per questo caso applicativo, non implementabile infatti con le tecnologie esistenti, lo sviluppo di questo servizio non avverrà nel breve essendo la legislazione ancora immatura a riguardo, così come le diverse tipologie di garanzie richieste (ad esempio SLA di alto livello).
Per questo motivo, la mappatura dei diversi ambiti applicativi per la definizione del loro potenziale futuro è stata definita attraverso due macro-dimensioni: (i) l’impatto differenziale del 5G e (ii) la maturità tecnologico-normativa. La prima riguarda il grado di innovazione del servizio offerto, distinguendo i casi di miglioramento delle funzionalità già realizzabili con le reti attuali rispetto a quelli di servizi impensabili con le soluzioni odierne. La seconda invece si riferisce proprio al livello di maturità del 5G e delle tecnologie ancillari, insieme alla necessità o meno di attendere la definizione di normative specifiche per la regolamentazione delle diverse aree applicative.
Tra gli ambiti identificati, quello del Remote Monitoring è tra i più promettenti nel breve-medio termine. Per Remote Monitoring si intende il monitoraggio di asset che possono essere distribuiti su tutto il territorio (distributed asset), oppure localizzati in una singola struttura (localized asset). Per quanto riguarda la prima categoria, un caso rappresentativo è quello relativo all’illuminazione pubblica, oppure alla gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda gli asset locali, sono molteplici gli ambiti di applicazione, come quello manufatturiero o portuale, di cui esistono già i primi casi studio. Infine, anche nell’ambito sanitario è possibile trovare una serie di applicazioni a riguardo, come il monitoraggio da remoto di alcuni indicatori vitali dei pazienti oppure nell’ambito sportivo di atleti. Seguendo la classificazione sopra descritta, questo caso applicativo si posiziona in fascia medio alta per entrambe le dimensioni della mappatura: esso presenta, infatti, un elevato impatto differenziale ottenibile sfruttando il 5G possibile solo attraverso l’impiego sinergico di altre tecnologie ancillari già mature.
L’impatto differenziale del 5G relativo a questo ambito si riferisce principalmente all’opportunità di espandere il concetto di localizzazione in ambiti prima non possibili, come nelle aree portuali, abilitando, dunque, il remote monitoring al di fuori dei confini aziendali. L’utilizzo di sensoristica IoT combinata al 5G permette una maggiore accuratezza nella localizzazione degli asset, un miglioramento della movimentazione delle merci all’interno e all’esterno del plant e un monitoraggio continuo degli asset. Il conseguente miglioramento delle prestazioni è dovuto dunque principalmente alla raccolta di dati in maniera continuativa ed in tempo reale, nonché il controllo di luoghi non facilmente raggiungibili.
Nello specifico, tutto questo permetterà alle aziende di efficientare i propri processi, con una conseguente diminuzione dei costi, sia in termini di consumi (es. energico, materia prima), sia in termini di costi opportunità dovuti ad una maggiore produzione. Inoltre, il continuo scambio di dati e la funzione di geolocalizzazione (disponibile con la Release 17) potrebbero portare vantaggi evidenti a livello di flessibilità di processo e di organizzazione del personale. Infine, l’ottimizzazione degli spostamenti di asset/pallet all’interno o all’esterno del sito avrebbe un impatto positivo anche a livello di sostenibilità, grazie alla riduzione di CO2.
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