Definizione alla mano, per Smart Car (o auto connessa) si intende la connessione delle auto per comunicare informazioni in tempo reale al consumatore, connessione tra veicoli o tra questi e l’infrastruttura circostante per la prevenzione e la rivelazione degli incidenti, nonché l’offerta di nuovi modelli assicurativi e/o di informazioni geo-referenziate sulla viabilità.
Si intuisce da questa definizione come le auto non siano semplici mezzi di trasporto. Grazie alla tecnologia le auto sono connesse tra di loro e con il mondo circostante, permettendo non solo di semplificare la guida per il conducente, ma anche di migliorare la sicurezza stradale o di ridurre i consumi.
Un ambito ancora in fase sperimentale è la guida autonoma di cui: tra il 2022 e il 2023 sono stati effettuati i primi test all’interno delle città di Torino, con navette a guida autonoma realizzati dall’azienda Navya, e di Milano, con la sperimentazione filobus intelligenti senza conducente per la linea 90/91.
Quale futuro per le auto connesse in Italia?
In linea con il resto del settore IoT, il mercato Smart Car cresce a ritmi costanti, con la sola eccezione del 2020 causata dalla pandemia, raggiungendo un valore che ha superato il miliardo di euro.
In termini di diffusione, in questo mercato prevalgono i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione di parametri di guida per finalità assicurative, ma la componente che sta trainando la crescita sono le auto nativamente connesse. E questo non è tutto: lo sviluppo è destinato a continuare, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Le caratteristiche delle auto connesse
Su che cosa si fonda la previsione di un trend positivo anche per i prossimi anni? Tutto si basa su numerosi fattori che stanno favorendo la diffusione delle auto intelligenti, tre in particolare:
diversificazione dei servizi offerti grazie alla connettività nelle auto;
I produttori di auto stanno acquisendo sempre più potere nel settore delle Smart Car, attraverso un processo di differenziazione delle funzionalità all’interno delle auto connesse. Alcuni esempi già esistenti di servizi abilitati dalla connettività sono:
manutenzione preventiva/predittiva basata sul monitoraggio dei componenti;
consigli per ridurre il consumo di carburante;
gestione dell’apertura dell’auto intelligente;
regolazione della temperatura da remoto;
prenotazione di ristoranti.
2. Guida autonoma e assistita: l’importanza dei sistemi ADAS
Un altro elemento distintivo nelle auto di nuova generazione è sicuramente legato alla guida autonoma. Tra le innovazioni a cui stanno lavorando le principali case automobilistiche, spiccano i sistemi di assistenza alla guida ADAS (acronimo di Advanced Driver Assistance Systems). Tra questi troviamo dispositivi che permettono di inviare allarmi in caso di avvicinamento a un altro veicolo o di superamento della carreggiata, o che consentono di ottimizzare il controllo della velocità. Si aggiungono dispositivi per la frenata di emergenza automatica e la verifica della presenza di veicoli nell’angolo cieco.
I benefici di questi dispositivi sono tangibili, in termini sia di risparmio economico che di sicurezza stradale (riduzione del numero di incidenti, vittime e feriti).
3. Attivazione di funzionalità on demand
In futuro l’auto connessa potrebbe diventare un vero e proprio canale di vendita, anch’esso intelligente, con l’obiettivo di proporre all’utente funzionalità avanzate attivabili on demand. Questo servizio consentirebbe al guidatore, dopo il pagamento di un importo, ad esempio di aumentare la potenza del motore, oppure di estendere la durata della batteria nel caso di auto elettriche.
Un caso di funzionalità on demand riguarda l’azienda di auto elettriche Tesla: per il nuovo modello di SUV è stato reso disponibile un aggiornamento opzionale del software, attivabile tramite App, per migliorare le performance di accelerazione dell’auto. Questo però è solo un esempio delle diverse funzionalità che in futuro potranno essere disponibili, gratuitamente o a seguito di una modesta cifra, all’interno dell’auto connessa.
Lo scenario normativo dell’auto intelligente: il Regolamento sulla sicurezza dei veicoli
Il Regolamento sulla sicurezza dei veicoli ha imposto che da luglio 2022 le auto di nuova omologazione in vendita nelle concessionarie devono necessariamente essere dotate di dispositivi elettronici e di assistenza alla guida, con l’obiettivo primario di ridurre il numero di incidenti.
Un esempio di questi dispositivi previsti per la Smart Car è la scatola nera integrata nel veicolo, in grado di registrare una serie di dati negli istanti precedenti e successivi a un incidente. Nella lista, inoltre, sono presenti i sistemi ADAS, capaci di rilevare il livello di disattenzione e di stanchezza del conducente e di attivare l’arresto di emergenza se il livello alcolemico del guidatore supera il livello consentito dalla legge (“Alcolock”).
Sempre mediante i dispositivi ADAS, nel caso di mezzi pesanti per il trasporto di cose e persone, la Smart Car può individuare la presenza di pedoni e ciclisti situati in prossimità. Infine, l’auto intelligente può rispondere in autonomia a eventi esterni grazie a dispositivi come l’adattatore intelligente di velocità (ISA – Intelligent Speed Assistant) e la frenata automatica di emergenza (EBS – Emergency Breaking System).
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