Il cloud computing è un fattore chiave per l’innovazione digitale all’interno degli istituti finanziari. Il cloud fornisce infatti soluzioni che permettono alle aziende di ridurre i costi, migliorare le prestazioni dei servizi e rispondere con velocità ai cambiamenti nel mercato, cogliendo così nuove opportunità di business.
In un ambiente in rapida evoluzione come quello finanziario, dove i clienti sono sempre più esigenti e la concorrenza sempre più serrata, essere in grado di gestire la tecnologia e i dati in modo strategico diventa vitale per la creazione di valore e per la sopravvivenza stessa di ogni attore. E proprio il cloud è un fattore cruciale per la valorizzazione dei dati, soprattutto in termini di maggiore capacità di calcolo, ma anche come strumento per l’archiviazione e la condivisione sicura dei dati tra diversi attori di mercato.
L’adozione del Cloud negli istituti finanziari Europei: limiti e potenzialità future
Il Politecnico di Milano, con il supporto di Tata Consultancy Services (TCS), ha portato avanti una ricerca sullo stato attuale dell’adozione dei servizi cloud all’interno del mercato finanziario europeo, indagando l’approccio degli istituti finanziari europei nei confronti del cloud pubblico e il loro interesse verso iniziative europee di infrastrutture dati.
Esperti provenienti dai più importanti istituti finanziari europei sono stati intervistati tramite una survey dedicata, con tre obiettivi principali:
identificare le sfide e le barriere della transizione verso il cloud (in termini di valori culturali, aspetti tecnici, norme di sicurezza e privacy, e così via);
identificare gli abilitatori chiave (attuali e con potenziale futuro);
capire il modo di procedere per affrontare le relative sfide e barriere.
L’adozione del Cloud nella Finanza: criticità e prospettive future
Il cloud, principalmente nelle sue forme pubbliche e ibride, è considerato dagli esperti sul mercato la tecnologia più rilevante e vantaggiosa per creare valore dalla condivisione e dallo scambio di dati. I principali vantaggi associati al cloud sono quelli di aumentare il valore aziendale, abilitare servizi avanzati nel campo dell’intelligenza artificiale (AI) e Machine Learning (ML) e ottimizzare i costi delle operazioni. L’adozione della tecnologia cloud presenta anche un alto profilo di rischio, soprattutto negli ambiti legati alla sicurezza, alla privacy e alle normative.
La tecnologia cloud è ampiamente utilizzata dagli istituti finanziari europei per la valorizzazione dei dati, e la crisi legata alla pandemia ne ha incrementato l’adozione. I cloud pubblico e ibrido sono utilizzati in larga misura dalle aziende per l’archiviazione dei propri dati e di quelli dei clienti. Dall’analisi emerge inoltre come gli istituti finanziari europei siano piuttosto aperti alla condivisione di dati sensibili e riservati sul cloud, ma la disponibilità incrementerebbe ulteriormente se da parte del provider fosse posta massima attenzione alla privacy dei dati.
È possibile un ecosistema Cloud?
Le istituzioni finanziarie europee sono aperte anche a iniziative sistemiche per realizzare infrastrutture di big data e/o servizi di scambio dati basati sul cloud, consentendo la condivisione dei dati tra gli attori dell’ecosistema. I principali benefici attesi da questi ecosistemi sono l’elaborazione di analisi basate sui dati condivisi e l’esplorazione di nuovi modelli di business. Queste soluzioni comportano d’altra parte preoccupazioni legate a regolamentazione e sicurezza. La percezione di queste soluzioni e il loro potenziale tasso di adozione migliorerebbero ancora di più se il promotore fosse un attore a livello di sistema.
L’adozione del Cloud nel mercato finanziario europeo: criticità e prospettive future
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