La figura dell’Innovation Manager sta conoscendo il suo momento di fulgore. La recente comunicazione del decreto MISE che definisce le sue caratteristiche ne esplicita le complessità, con competenze che spaziano dalle tecnologie, ai processi, alla gestione, fino ai mercati finanziari.
Tuttavia, a sentire loro – gli Innovation Manager – sembrano altre le capacità più critiche.
Croci e delizie degli Innovation Manager
Dalla recente Survey Innovation degli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy, 40 Innovation Manager di importanti imprese italiane hanno indicato come capacità principale per il loro lavoro la Leadership, la capacità di motivare e ispirare e il Change Management (64%).
Spesso nelle imprese l’attività svolta dagli Innovation Manager è fortemente ostacolata da problematiche culturali, come la sindrome del “not invented here”, la predilezione nei confronti dell’as-is, l’avversione al rischio e al cambiamento. Non sorprende, dunque, che sia fortemente sentita la necessità di avere leadership per motivare le persone e spingere al cambiamento, considerando che le principali attività dell’Innovation Manager sono quelle di esplorazione delle opportunità e di evangelizzazione culturale e metodologica.
La vita di questo uomo dell’innovazione è piena di ostacoli, insidie e rischi, a volte di fallimenti. E nel suo ruolo deve fare in modo che tutto questo diventi lezione per l’organizzazione, base per la costruzione di una nuova cultura dell’innovazione.
Lo storytelling come “arma” per innovare
Siamo di fronte ad un eroe che ha una bellissima storia da raccontare. E nelle nostre ricerche, i casi interessanti non mancano affatto.
In questo senso la capacità di narrazione dell’Innovation Manager diventa una leva fondante del suo successo. Lo storytelling, insomma, è una delle capacità che non possono mancargli.
Si tratta infatti di una tecnica di comunicazione che usa la narrazione personale per inquadrare gli eventi della realtà e spiegarli secondo una logica di senso condivisibile, emozionante e che intrattiene. Come nelle tribù o nel caso di Omero, il racconto dell’esperienza umana può diventare patrimonio collettivo, usando le emozioni e rendendo comprensibili, comunicabili e memorabili i contenuti.
Anche affrontando l’innovazione in impresa è essenziale il processo di storytelling, per costruire e condividere storie basate sull’esperienza personale per coinvolgere nei processi di innovazione. Articolare nuove idee, saperle condividere e persuadere gli altri ad adottarle è essenzialmente un processo di storytelling. E serve a creare comprensione, consenso, ingaggio e coordinamento.
È un’attività utile nella fase iniziale di avvio del processo di innovazione, per presentare nuove iniziative e idee e suscitare interesse e supporto, soprattutto da parte dei vertici aziendali. È importante nella fase successiva di motivazione e ingaggio organizzativo nei confronti dell’intera popolazione per sviluppare i progetti. È necessario poi per creare un’immagine dell’impresa, una storia innovativa, un’idea comune del futuro.
È un modo per rinforzare i valori e i principi dell’innovazione nel tempo, inserire i nuovi colleghi, condividere gli insegnamenti, favorire l’imitazione e innovare sempre più nel futuro.
Anche per questo lo storytelling sarà uno dei temi su cui si cimenterà la community di Innovation Manager nella prossima imminente edizione dell’Osservatorio Startup intelligence.
Buon lavoro, eroe!
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