Gli
smart object sono
oggetti “intelligenti” in grado di connettersi a una rete per elaborare dati e scambiare informazioni con altri oggetti. Può trattarsi di termostati, elettrodomestici, impianti produttivi, automobili, oggetti alla base della nostra vita quotidiana, ma anche oggetti chiave dell’
Internet of Things (
IoT), o “Internet delle cose”. Come rilevato dall’
Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, questi oggetti smart costituiscono un mercato in costante crescita: alla fine del 2023
gli smart object muovevano un indotto di quasi 9 miliardi di euro, per un totale di 140 milioni di oggetti connessi, poco più di 2,4 per abitante.Approfondiamo più nel dettaglio
cosa sono gli Smart Object e quali sono le loro caratteristiche e applicazioni all’interno di questo articolo, realizzato proprio dall’Osservatorio Internet of Things.
Cosa si intende per Smart Object?
Prima di proseguire esaminando le caratteristiche degli
smart object per la casa è importante fare un passo indietro per comprendere
cosa rende un oggetto effettivamente “intelligente”?Gli smart objects si definiscono tali perché contraddistinti dal possedere una o più delle seguenti funzionalità: identificazione, localizzazione, diagnosi di stato, interazione con l’ambiente circostante, elaborazione dati e ovviamente connessione.
Le caratteristiche degli oggetti intelligenti
Delle diverse proprietà degli
smart objects ve ne sono alcune essenziali. Vediamo dunque di seguito, nello specifico,
quali sono le due caratteristiche indispensabili dello smart object:
- identificazione, poiché l’oggetto deve essere dotato di un identificativo univoco nel mondo digitale (una sorta di indirizzo IP, esattamente come una pagina web nell’Internet tradizionale che tutti conosciamo);
- connessione,che è la conditio sine qua non per poter trasmettere informazioni.
Le altre funzionalità degli smart object possono poi dipendere dal
contesto d’impiego. Un oggetto intelligente può fornirci
informazioni su sé stesso, al fine di garantire l’originalità e l’integralità dei prodotti, come ad esempio:
- il suo stato di funzionamento, insieme a un eventuale richiesta di manutenzione;
- la sua localizzazione, utile per sapere ad esempio dove si trova la propria auto, o la propria valigia in caso di un viaggio;
- la tracciabilità, ossia la “storia” del prodotto, che fornisce informazioni ad esempio sulle località di produzione dei beni.
Gli
smart objects, inoltre, possono dirci qualcosa dell’ambiente circostante, grazie alla
possibilità di interagire con il mondo esterno:
- sensing, possono ad esempio misurare variabili di stato come la temperatura, la pressione, il livello di inquinamento;
- metering, per monitorare variabili di flusso come i consumi di energia elettrica, acqua, gas.
Uno smart object può quindi interagire attivamente con l’ambiente che lo circonda, compiendo azioni, come chiudere una valvola per motivi di sicurezza. Ultima, ma non meno importante, è la
capacità di elaborazione dati in locale, ad esempio per selezionare quali informazioni trasmettere tra quelle raccolte.
Internet of Things oltre gli oggetti intelligenti
Questa carrellata di asset e proprietà, tuttavia, non basta a
inquadrare gli smart objects all’interno del concetto di Internet of Things. L’intelligenza non si ferma infatti ai singoli oggetti, ma si spinge fin dentro alla
natura della rete che li interconnette. Non per questo abbiamo scomodato l’espressione Internet delle cose.
L’Internet of Things non è una mera rete di oggetti interconnessi tra loro, ma non va intesa neanche nell’accezione di “Internet” delle informazioni che noi tutti usiamo. Indica bensì che la rete che connette gli oggetti ambisce ad avere quelle stesse proprietà di Apertura e Standardizzazione, Raggiungibilità e Accessibilità che hanno decretato il successo di Internet e che sono essenziali per poter interagire con gli oggetti e per garantire la multifunzionalità applicativa.
Anche il termine
multifunzionalità merita di essere approfondito: questo concetto fa riferimento alla
possibilità di sviluppare nel tempo nuove applicazioni, con finalità anche molto diverse da quelle per cui gli oggetti sono stati inizialmente connessi.Ad esempio, il
monitoraggio dei consumi elettrici dei dispositivi all’interno di una abitazione, sviluppato con finalità di efficienza energetica,
può essere poi sfruttato per monitorare le abitudini comportamentali e fornire servizi di assistenza alla persona. Pensiamo a una persona anziana che vive da sola: la multifunzionalità degli oggetti intelligenti consentirebbe di identificare possibili situazioni anomale, che potrebbero far ipotizzare un malore, e di mandare una segnalazione a un familiare.In questo contesto, tuttavia, la
Privacy rappresenta un aspetto da non sottovalutare quando si parla di smart object, così come anche i
rischi per la sicurezza informatica dei
dispositivi IoT.
Le applicazioni degli Smart Object, alcuni esempi
Fin qui il ragionamento su proprietà e multifunzionalità degli smart object è servito a fornire
un quadro più chiaro del paradigma dell’Internet of Things. Ma, nella pratica, quali oggetti possono essere intelligenti e quali sono le loro possibili applicazioni?Le tipologie di smart object sono diverse. Tuttavia, tra gli oggetti intelligenti più diffusi, perlomeno in Italia, possiamo trovare
i contatori intelligenti, meglio noti come
Smart Meters. Questi sono
utili per la misura, la gestione e la fatturazione dei consumi di gas, acqua e calore. Strettamente correlati a quest’ultimi troviamo la
Smart Grid, la
rete elettrica intelligente che consente di ottimizzare la distribuzione.Inoltre, con l’Internet of Things
anche le automobili diventano intelligenti. Quando si parla di
auto intelligente è difficile non pensare alla mitica KITT della celebre serie televisiva anni ’80 Supercar. Più che
super, le
Smart Car sono in realtà
pensate per favorire la connessione tra veicoli o tra questi e l’infrastruttura circostante, in modo da prevenire incidenti e fornire informazioni fondamentali per la viabilità.Nel novero degli smart objects non possono mancare gli
elettrodomestici e tutti gli
apparecchi di illuminazione e climatizzazione, che insieme contribuiscono a delineare la
Smart Home, la casa intelligente figlia della domotica. Oltre a questi potremmo fare moltissimi altri esempi, ma sarebbe difficile elencarli in un solo articolo: nella nostra lista, però, non possono mancare i
dispositivi per la gestione degli elementi di una città (
Smart City), quelli utilizzati in
ambito agricolo, o ancora nella
medicina.
Contenuti suggeriti dell’Osservatorio Internet of Things
buongiorno
sono interesato agli studi che stade sviluppando nell’IoT se possibile approfondire con dei Vs referenti
grazie
Roberto Calliari
QRSI – Parma