La situazione emergenziale dovuta alla pandemia ha accelerato processi di digitalizzazione di imprese e pubbliche amministrazioni che avrebbero richiesto anni. In particolare, lo Smart Working ha dimostrato di essere una soluzione in grado di conciliare le limitazioni dovute alla pandemia con le esigenze di business.
Tuttavia, il lavoro da remoto dettato dall’emergenza sanitaria è ben diverso dallo Smart Working volto a supportare le attività lavorative all’esterno (e all’interno) delle sedi aziendali e il benessere dei lavoratori. In quest’ultimo contesto l’apporto delle startup ai nuovi modelli di lavoro è sempre più prezioso.
L’Osservatorio Smart Working e l’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano, attraverso un censimento, hanno analizzato startup che incentrano il loro business sull’offerta di servizi o strumenti per il lavoro agile. Nel complesso, sono state censite 371 startup internazionali, di cui 20 italiane, nate a partire da 2015 e a finanziate dal 2019 da investitori formali (come finanziarie pubbliche regionali e fondi di venture capital) e/o investitori informali (in particolare business angel). Delle 371 startup analizzate, le 282 startup di cui è nota l’entità del finanziamento hanno ricevuto complessivamente oltre 5,3 miliardi di dollari.
I principali settori emersi dall’analisi in cui le startup forniscono un importante contributo allo Smart Working sono:
il supporto operativo delle attività, sia da remoto che in modalità ibrida;
il miglioramento del benessere psico-fisico delle persone nel contesto lavorativo;
la ricerca e l’ottimizzazione degli spazi di lavoro, sia interni che esterni all’azienda.
Supporto allo svolgimento delle attività lavorative
La maggior parte delle start up innovative censite offre soluzioni a supporto della comunicazione e della collaborazione tra i lavoratori e servizi per migliorare l’efficienza della pianificazione, del coordinamento e del monitoraggio delle attività lavorative assegnate.
Oltre alle tecnologie più tradizionali, come strumenti di messaggistica istantanea, le startup si avvalgono di tecnologie innovative, quali analytics, Artificial Intelligence, e realtà aumentata. Gli analytics permettono di raccogliere e analizzare i dati al fine di ottimizzare i processi lavorativi; l’intelligenza artificiale consente di automatizzare alcuni processi lavorativi (come la definizione automatica dello scheduling delle riunioni sulla base delle disponibilità dei partecipanti, oppure le traduzioni in tempo reale degli interventi); infine, la realtà aumentata supporta e semplifica la visualizzazione di informazioni e dati durante eventi e corsi di formazione.
Soluzioni per il benessere del lavoratore
Il contributo delle startup allo Smart Working non riguarda solo il supporto alle attività lavorative. In alcuni casi è volto a stimolare la crescita dell’engagement dei dipendenti con l’azienda, mediante soluzioni quali app, analytics e strumenti di AI per raccogliere feedback e illustrare il livello di coinvolgimento dei lavoratori, oppure attraverso soluzioni di gamification o piattaforme socialaziendali.
Altre startup, invece, offrono strumenti per migliorare il benessere fisico dei lavoratori, come il monitoraggio della qualità dell’aria o indicazioni per una corretta gestione delle pause, e il loro benessere psicologico, suggerendo, per esempio, esercizi per la meditazione o monitorando i livelli di stress. Alcune startup censite propongono anche soluzioni per acquisire e/o implementare competenze trasversali o soft skills, tra cui competenze manageriali.
Startup per lo “smart office” e il benessere dei lavoratori
Infine, diverse start-up offrono soluzioni per ottimizzare la fruizione degli spazi di lavoro all’interno dell’azienda, come la ricerca e la prenotazione di postazioni fisiche oppure la regolazione automatica di parametri ambientali. Per ciò che concerne il lavoro all’esterno della propria sede aziendale, invece, alcune startup permettono di individuare e prenotare spazi di lavoro disponibili in spazi coworking, ma anche all’interno di bar, ristoranti, camere di hotel o appartamenti privati.
Grandi aziende, PMI e pubbliche amministrazioni Quanto sono diffuse le tecnologie digitali per lo Smart Working?
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