L’ultimo miglio è un fattore sempre più determinante nel settore della Logistica, ma nell’era digitale è importante gestirlo in maniera sempre più innovativa e on demand: in questo articolo, esploriamo l’evoluzione dell’ultimo miglio nella Logistica e le nuove sfide che attendono i fornitori.
Ultimo miglio, cos’è e cosa significa
L’ultimo miglio, per definizione, è il percorso della merce da un hub logistico alla sua destinazione finale. In Logistica, specie nella Logistica conto terzi, l’ultimo miglio è un fattore sempre più determinante. Non è un caso che molte imprese logistiche stiano riconfigurando gli attuali network fisici in modo da poter offrire servizi personalizzati senza incidere sulle economie di scala.
Per un’efficientegestione logistica dell’ultimo miglio, l’intento è quello di differenziare il processo distributivo il più vicino possibile ai punti di consegna finali, costruendo circuiti ad hoc per offrire servizi personalizzati solo nell’ultimo tratto della distribuzione.
L’evoluzione della Logistica Ultimo Miglio
Le dinamiche in atto, in particolare l’evoluzione delle esigenze legate alla consegna al consumatore finale, stanno portando alla riconfigurazione dell’ultimo miglio, sia in termini di network fisico che di tecnologie a supporto della gestione della distribuzione.
La consegna a domicilio rappresenta a oggi la modalità principale per la consegna dei prodotti ordinati online ed è effettuata utilizzando il network distributivo dei corrieri. In particolare, si utilizza principalmente la consegna nei giorni e in orari lavorativi. Ancora in fase di esplorazione è la consegna serale e alla domenica dell’ultimo miglio, mentre risulta ormai un fattore non differenziale l’aggiornamento dello stato della consegna, con i servizi di tracking dell’ordine in tempo reale e il preavviso della consegna utilizzati.
È ormai chiaro che, in prospettiva, si andrà verso una consegna “on demand” dell’ultimo miglio, ovvero una consegna gestita in modo dinamico dal consumatore, con fasce orarie più ampie e lead time ridotti. Tra le nuove esigenze ci sono anche la consegna a temperatura controllata e con mezzi green, oltre che – per alcuni prodotti – con installazione e personalizzazione.
Si tratta, chiaramente, di uno scenario in rapida evoluzione e soggetto a forte dinamicità. Proprio questa dinamicità potrebbe portare, in futuro, ad una vivacità anche nella costruzione dell’offerta di servizi e del costo del servizio stesso.
Il dilemma dell’ultimo miglio
Seguire l’evoluzione delle esigenze dei committenti, rischiando di frazionare i flussi logistici con potenziali inefficienze nell’esecuzione del processo oppure concentrarsi su alcuni servizi su cui è possibile raggiungere forti economie di scala, ma soddisfacendo solo parzialmente le richieste del mercato?
Oggi i fornitori di servizi logistici sono chiamati a rispondere a questa difficile dilemma. Una sfida alla quale i fornitori stanno rispondendo riconfigurando gli attuali network fisici in modo da offrire una molteplicità di servizi personalizzati.
Il decoupling point
In particolare, la strategia che si sta perseguendo per migliorare la Logistica dell’ultimo miglio è quella di coniugare personalizzazione del servizio ed economie di scala attraverso l’utilizzo di decoupling point.
Applicare all’ultimo miglio il concetto di decoupling point, tipico del mondo della supply chain, significa differenziare il processo distributivo il più vicino possibile ai punti di consegna finali, gestendo i volumi in modo aggregato fino a tale punto – laddove possibile indipendentemente dalla tipologia di prodotto e canale – e costruendo circuiti ad hoc per l’esecuzione dei servizi personalizzati solo nell’ultimo tratto di distribuzione.
Il decopupling point può essere, ad esempio, rappresentato da una filiale da cui è possibile attivare molteplici servizi differenziati, coinvolgendo eventualmente anche terze parti. Oppure è possibile introdurre un nuovo livello a valle della filiale in area urbana: l’urban warehouse. Questi depositi di piccole dimensioni all’interno delle grandi aree urbane consentono di ridurre sia la distanza rispetto ai punti di consegna, sia la dimensione minima per saturare il mezzo predisposto per il singolo servizio. L’introduzione dei circuiti logistici ad hoc dipende da molteplici fattori, quali la tipologia e la densità di consegna.
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