Reti private in Europa, il caso Porsche
Nel dicembre 2022 è uscita la notizia che Porsche Engineering e Vodafone Business hanno realizzato una rete 5G privata per sperimentare auto intelligenti e connesse. La nuova rete è stata implementata nel Centro Tecnico di Nardò (NTC), il noto anello lungo 12,6 chilometri situato in Puglia e di proprietà della casa automobilistica.1
Nell’ultimo decennio, infatti, il circolo del gruppo automobilistico è stato sottoposto ad una completa ristrutturazione, comprensiva di posa dei cavi in fibra ottica per la rapida trasmissione dei dati e di segnali stradali idonei a convalidare la guida automatizzata. Per favorire il testing dei veicoli elettrici, sono state anche installate stazioni di ricarica ad alta potenza lungo tutto il centro di prova. L’ultima operazione di ammodernamento del circuito si è concentrata proprio sui sistemi di connessione e automazione dei veicoli di nuova generazione, tra cui la rete privata 5G, che abiliterà nuovi servizi e una trasmissione dei dati ancora più veloce.
La rete privata non è una novità, esisteva già in ambito 4G, ma è col 5G che diventa un’importante componente architetturale e strategica per gli operatori e gli utilizzatori, in quanto abilita un numero elevato di applicazioni e nuovi servizi a valore aggiunto. Le caratteristiche principali di queste reti sono la copertura radio dedicata, l’utilizzo mirato e garantito delle risorse di rete e la possibilità di utilizzare le infrastrutture cloud del cliente per realizzare un’architettura edge efficace. Queste caratteristiche abiliteranno nuovi scenari in diversi settori, tra i quali, come ci dimostra questa notizia, anche l’industria automobilistica.
Nel dettaglio, la nuova infrastruttura di rete mobile garantirà una copertura 4G e 5G su tutto il circuito, la cui superficie è di oltre 700 ettari e include più di 20 piste di test. In questo modo sarà possibile testare le nuove tecnologie per la mobilità del futuro: dalla connettività dei veicoli ai sistemi avanzati di guida assistita, fino alla guida autonoma.
Il sistema sviluppato, in quanto rete mobile privata di nuova generazione, prevede un’infrastruttura ibrida che utilizza una rete 5G dedicata (e quindi privata) ma che si integra alla rete mobile 5G pubblica preesistente di Vodafone. In virtù del suo design innovativo, viene data una copertura 5G ad alta velocità tanto alla popolazione locale attraverso la rete pubblica quanto, al contempo, ai clienti del Centro Tecnico di Nardò per mezzo della rete privata con la quale vengono raggiunti i più alti standard di sicurezza nella trasmissione dei dati.
Questa direzione di evoluzione non è solo italiana, infatti l’Osservatorio ha rilevato che anche nel resto d’Europa si sta diffondendo il 5G privato, in particolare sta avvenendo nelle grandi aree come i porti, aeroporti e impianti minerari. Contesti che, per caratteristiche territoriali o di criticità delle operation, non possono affidarsi ad altre tecnologie di connettività come il WiFi. Il 5G privato è in grado, infatti, di garantire una copertura performante, rispettosa dei requisiti di velocità, bassa latenza e alta affidabilità, che consente di connettere tutte quelle applicazioni critiche che si possono avere in un ambiente industriale.
Di conseguenza, grazie alla nuova rete mobile, il circuito offrirà una connessione ad alte prestazioni (1 Gbit/s) in grado di connettersi direttamente e più velocemente al cloud, facilitando lo sviluppo di un’ampia gamma di applicazioni business-critical, a partire dalle funzioni veicolo-infrastruttura, veicolo-veicolo e di guida altamente automatizzate fino ai veicoli a guida autonoma.
Le reti mobili private 5G possono fungere da volano per le aziende, consentendo loro di evolvere i propri modelli di business. La tecnologia Mpn (Mobile Private Networks) consente di realizzare una struttura assimilabile a una vera e propria smart city, con una copertura continua all’interno e all’esterno dell’anello per la prossima generazione di applicazioni che rivoluzioneranno i trasporti e la mobilità.
1Porsche, “Porsche Engineering and Vodafone Business push 5G infrastructure”
A cura di
Luca Dozio
Security, Cloud, Data Center, 5GDirettore Osservatorio 5G & Beyond e Ricercatore Senior Osservatorio Cloud Transformation.Ha conseguito la laurea in Ingegneria Gestionale con una specializzazione in Supply Chain Management nel settembre 2015. Da allora lavora presso gli Osservatori Digital Innovation svolgendo attività di ricerca e progetti sui temi dell’innovazione digitale, con focus su Cloud Transformation e reti 5G. Nel 2019 ha completato un Percorso Executive in Gestione Strategica dell’Innovazione Digitale.
Giulia Asquer
5G, MetaversoHa conseguito la laurea in economia e finanza con una specializzazione in economia e management nell’aprile 2022. Da quell’anno ha iniziato a lavorare presso gli Osservatori Digital Innovation, svolgendo attività di ricerca con un focus specifico sul 5G.
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