Scaleup e Startup: qual è la differenza?

Contenuto Gratuito Insight Startup & Scaleup Hi-Tech Scaleup Startup Hi-tech Agosto 2022

A cura di:
Antonio Ghezzi, Direttore Osservatorio Startup Hi-Tech
Jacopo Manotti, Ricercatore Osservatorio Startup Hi-Tech

Dagli anni 2000 in avanti, con l’affermarsi di Internet e la progressiva pervasività delle tecnologie digitali nella vita di tutti i giorni, l’attenzione verso il mondo imprenditoriale è cresciuta a dismisura, principalmente guidata dalla necessità di comprendere fenomeni come eBay, Facebook o Airbnb (giusto per fare qualche esempio). Queste imprese hanno in pochissimo tempo creato interi nuovi mercati all’interno del Digitale, portando politici, accademici ed esperti del settore ad interrogarsi sulla loro natura e su cosa ne abbia sancito un successo così repentino.

Da allora si è parlato sempre più di startup, definite come organizzazioni temporanee alla ricerca della validazione, replicabilità e scalabilità del proprio modello di business, senza tuttavia prestare troppa attenzione al momento in cui una startup sarebbe dovuta iniziare a non essere più considerata una startup. La conclusione dello “status di startup” è spesso stata semplicisticamente fatta coincidere con i primi 5 anni di vita dell’impresa o con il raggiungimento di certe soglie di fatturato e/o finanziamenti in numeri assoluti, molto limitanti nei confronti della definizione sopra-fornita. Più convincente è sicuramente il concetto di exit, vale a dire la quotazione sul mercato azionario da parte della startup oppure la sua acquisizione da parte di un’azienda consolidata.

Tuttavia, negli ultimissimi anni, si è assistito da una parte al ritardo della quotazione di importanti realtà a livello globale (si pensi ad Airbnb, fondata nel 2007 e quotatasi solo a fine 2020, con valutazione nel giorno di apertura di oltre 3 miliardi e mezzo di dollari) e dall’altro all’apparente quotazione prematura di altri soggetti, come nel settore della New Space Economy. Qui, infatti, diverse startup si sono quotate attraverso il meccanismo di SPAC (Special Purpose Acquisition Company) nonostante non abbiano ancora registrato risultati di business significativi (spesso le startup di lanciatori al momento della quotazione operano in perdita), o addirittura, si trovino nella fase di sviluppo della tecnologia.
Gli investitori stanno dunque sempre più valutando le nuove realtà imprenditoriali non più sulla base solo della potenziale valutazione attesa, ma anche di risultati di business già raggiunti, come il fatturato. Proprio in questo senso si inserisce la definizione di high-growth enterprises dell’OECD, ovvero di imprese che riescano a registrare una crescita media annualizzata del 20% per tre anni consecutivi, in termini di fatturato o di numero di dipendenti. Nel particolare caso in cui queste imprese riescano in questo particolare tipo di crescita nei loro primi 5 anni di vita, vengono dette gazzelle. Il concetto di high-growth enterprises è quindi oggi adottato come misura sintetica per riferirsi a quelle imprese che siano effettivamente riuscite a replicare e scalare il proprio modello di business con successo, che siano dunque diventate delle Scaleup.

Il contesto imprenditoriale è tuttavia fluido ed estremamente dinamico, ragion per cui le diverse classificazioni vengono spesso riviste e modificate regolarmente nel corso del tempo, proprio per tenere conto delle evoluzioni e dei nuovi trend in atto.

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