Lo scorso anno abbiamo assistito a una forte accelerazione nella diffusione dell’identità digitale tra gli utenti, come strumento abilitante per accedere a servizi online. Tuttavia, l’ecosistema dei servizi accessibili continua a essere circoscritto. Stiamo correndo il rischio di perdere il valore creato in questi mesi?
Per concretizzare questa opportunità e trasformare l’identità digitale da obbligo per accedere a servizi basilari durante il lockdown a vera e propria opportunità per rendere il nostro Paese più digitale, si deve innescare una curva di crescita sostenuta da servizi a valore. Oltre alla sfera pubblica, è quindi cruciale il coinvolgimento del mondo privato, che potrebbe costituire il volàno per consolidare un utilizzo strutturale dell’identità digitale.
Il Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2021 dell’Osservatorio Digital Identity è stato l’occasione per rispondere alle seguenti domande:
• Qual è lo stato di diffusione dei sistemi di identità digitale nel contesto italiano e internazionale?
• Qual è il grado di maturità degli utenti italiani nell’utilizzo dei diversi strumenti di identità digitale?
• Quali sono le evoluzioni del panorama normativo di riferimento?
1. Lo scenario internazionale dell’identità digitale
2. Il contesto italiano: la diffusione di SPID e CIE
3. L'adozione dell'identità digitale: l'utente finale al centro