Lo scenario internazionale dei pagamenti: tra Buy Now Pay Later, Super App e In-car Payments
Cosa succede ai pagamenti a livello internazionale?
Il settore dei pagamenti digitali, soprattutto negli ultimi anni, ha avuto una grande sviluppo, con l’utilizzo di strumenti alternativi al contante in continua crescita. Sebbene questa evoluzione permei diversi continenti, quando si analizza il fenomeno in base all’area geografica si possono riscontrare trend e innovazioni differenti da paese a paese. Le ragioni alla base di queste differenze sono molteplici e di diversa natura, come per esempio la cultura, le condizioni socioeconomiche, le normative vigenti e la direzione dell’innovazione presa dagli attori del mercato. L’analisi che segue si focalizza sui trend che maggiormente caratterizzano l’Europa, il Nord America e, infine, il continente asiatico. In particolare, l’analisi evidenzia come l’Europa sia la regione dove il Buy Now Pay Later (BNPL) sta vedendo una grande diffusione, l’Asia sia la culla delle Super App, mentre gli IoT payments siano più una prerogativa del Nord America.
L’Europa e il Buy Now Pay Later
Quando ci si focalizza sul continente europeo e si pensa al mondo dei pagamenti nel 2022, il Buy Now Pay Later è sicuramente una delle prime tematiche che vengono in mente, insieme alla prima azienda a fornire questo servizio, ossia Klarna, società svedese nata nel 2005 che ha acquisito una grande popolarità negli ultimi anni. Il censimento svolto nel 2022 dall’Osservatorio Innovative Payments conferma la rilevanza di questo tema: su un totale di 402 servizi offerti, 73 sono in Europa e 38 nel Regno Unito, con ben 15 soluzioni attive in Italia. La maggior parte delle aziende che offrono questi servizi sono fintech nate come BNPL provider, anche se aumentano le aziende che inseriscono il pagamento dilazionato come parte di un’offerta più ampia. In circa 3 casi su 4 queste aziende offrono la propria soluzione di Buy Now Pay Later attraverso una convenzione con il merchant (le commissioni sono spesso a carico degli esercenti). Esistono tuttavia anche alcune soluzioni (al momento poche) che consentono di rateizzare qualsiasi pagamento indipendentemente dall’esercente coinvolto. Inoltre, quasi tutti i servizi censiti sono incentrati sul mondo online, anche se si stanno rapidamente diffondendo anche nel canale fisico: il 55% delle soluzioni è disponibile sia online sia in negozio e il 5% è disponibile esclusivamente in negozio. Guardando invece allo strumento di pagamento, le carte sono le più utilizzate. Infine, il BNPL si sta diffondendo anche nel mondo dei pagamenti B2B, nel quale la modalità di pagamento diventa più spesso una dilazione rispetto ad una vera e propria rateizzazione.
Guardando al futuro, nonostante ad oggi il Buy Now Pay Later sia un mercato di particolare interesse sia per i payment service provider sia per i merchant e i consumatori, esistono ancora zone d’ombra sulla sostenibilità del business e sull’impatto di una normativa che dovrà tutelare gli attori e garantire il minor numero possibili di insoluti da parte dei clienti finali.
L’Asia fra Super App e valute digitali
Il continente asiatico ha invece visto fiorire la tematica dei Digital Wallet e delle Super App, ovvero quelle applicazioni che hanno deciso di ampliare l’offerta di servizi disponibili al proprio interno, diversificando anche il business principale su cui era originariamente incentrata. Questi servizi, di diversa natura, possono anche essere offerti da terze parti tramite l’utilizzo di Open API, come fatto ad esempio da WeChat, uno dei colossi cinesi che rappresentano al meglio questa tematica. Da semplice social network, infatti, l’app sviluppata da Tencent si è evoluta negli anni includendo un marketplace per connettere esercenti e consumatori, la prenotazione dei servizi di trasporto, un servizio di delivery, servizi finanziari e molto altro. Questo fenomeno è presente soprattutto in Asia, mentre in Europa e Nord America sono più frequenti le app standalone, ossia app specializzate per assolvere ad una determinata funzione. Le ragioni dietro questa differenza sono molteplici, anche se essenzialmente possono essere riassunte in:
· normative e regolamentazioni meno orientate alla tutela della concorrenza, che favoriscono lo sviluppo di applicazioni in senso orizzontale, ossia in grado di offrire servizi trasversali rispetto ad applicazioni verticali e “mono-servizio”;
· un contesto sociale che vede gli utenti usufruire dei servizi e della connessione direttamente dal proprio smartphone, sfruttando pochissimo il computer, in un’ottica mobile first;
Nonostante queste differenze, molti player del mondo occidentale stanno pensando di orientare la propria soluzione in questa direzione, ampliando la gamma di servizi offerti dalle proprie app standalone. Tra questi troviamo ad esempio Meta, che ha inserito un marketplace su Facebook e Instagram e sta sperimentando il pagamento peer-to-peer su Whatsapp in India; Revolut ha invece aggiunto la funzione di messaggistica all’interno della propria app ed Elon Musk, dopo l’acquisizione di Twitter, ha affermato di voler trasformare il social network in una Super App.
Il secondo trend che caratterizza il continente asiatico sono le valute digitali, che vedono una eterogeneità di approcci generare progetti sempre più avanzati, soprattutto in ambito CBDC. Già nel 2014 la Cina aveva avviato dei progetti pilota per sviluppare un Digital Yuan, che ad oggi è emesso esclusivamente dalla Banca Centrale (PBOC). A gennaio 2022 già 261 milioni di utenti hanno creato il proprio wallet e-CNY, disponibile in 23 città in tutta la regione, e ad agosto hanno generato un valore transato pari a 100 miliardi di yuan.
Il Nord America e gli in-car payments
Il terzo trend analizzato è quello dei pagamenti che possono avvenire tramite gli smart objects, ossia gli oggetti che, tramite sensori, software e l’abilitazione alla connessione, sono in grado di interagire con gli utenti e fra loro. Tra le funzionalità che la connettività e l’interconnessione con l’esterno permettono di abilitare troviamo anche la possibilità di rendere la propria automobile “smart”, permettendo di effettuare un pagamento dal veicolo stesso, ad esempio per la sosta, il carburante, il pedaggio o altri servizi come la spesa o il caffè alle aree di sosta.
Ma come funzionano questi sistemi? Esistono diverse possibilità per poter usufruire di un servizio del genere dall’automobile: per prima cosa è possibile utilizzare sulle auto di ultima generazione servizi come Android Auto, Apple Car Play, che tramite il mirroring delle applicazioni tra lo smartphone e il sistema di infotainment del veicolo abilitano gli utenti ad utilizzare alcune applicazioni dello store (ad esempio EasyPark in Europa o Dunkin’ in USA). Nonostante queste tecnologie siano disponibili su molti veicoli di recente immatricolazione, ci sono tuttavia diverse case automobilistiche che stanno sviluppando alcune soluzioni che non richiedono l’intermediazione di un sistema operativo esterno, rendendo quindi il pagamento disponibile dall’infotainment system proprietario. È il caso, ad esempio, di Ford ed ExxonMobil, che sempre in America, tramite l’app Speedpass+ permettono di pagare la benzina con comando vocale. Altri esempi sono i marketplace di app che compagnie come FCA (Stellantis) o General Motors hanno sviluppato per poter fornire al cliente più tipologie di servizi accessibili da una sola app. Ad inizio 2022, tuttavia, General Motors ha dismesso il suo marketplace a causa dello scarso utilizzo da parte dei consumatori finali dovuto a una user experience non ottimale. Infine, una terza tipologia di soluzioni che il produttore di auto può adottare consiste nell’integrare delle soluzioni software offerte da terze parti che funzionano indipendentemente dal merchant specifico.
A cura di
Ivano Asaro
Innovative Payments, 5G & BeyondDirettore degli Osservatori Innovative Payments e 5G & Beyond
Giulia Spinelli
Innovative PaymentsRicercatore dell’Osservatorio Innovative Payments
Matteo Ruggieri
Innovative PaymentsRicercatore Osservatorio Innovative Payments
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