Sky punta sull’employability dei propri dipendenti con il progetto “Butterfly: Build the Sky of the Future”

AZIENDA

 

Sky Italia è una media ed entertainment company nata nel 2003 e facente parte del gruppo Sky, controllato da Comcast NBCUniversal, e leader in Europa dell’intrattenimento con 23 milioni di abbonati. La tecnologia, elemento chiave nella strategia di Sky, offre un’esperienza di visione coinvolgente, creando un ambiente unico per tutti i dispositivi e la sua offerta di contenuti sportivi, d’informazione, di intrattenimento e di cultura è distribuita via satellite, via IP, via internet (NOW) e via digitale terrestre, con i canali TV8, Cielo e Sky Tg24. Il lancio nel 2020 di Sky Wifi, servizio a banda ultra-larga che ad oggi raggiunge più di 3.000 comuni italiani, ha visto l’inserimento dell’azienda nel mondo delle telecomunicazioni, rinforzato nel 2024 dalla nascita di Sky Mobile. L’azienda conta al 2024 circa 4.500 collaboratori, suddivisi tra le sedi di Milano, Roma e Cagliari.

L’ESIGENZA

 

Negli ultimi anni, la forte evoluzione della tecnologia e della digitalizzazione vissuta a livello globale ha radicalmente trasformato il settore audiovisivo: dal grande sviluppo del mercato Over The Top (OTT), ossia la fornitura di contenuti TV/video direttamente da Internet, all’aumento della pirateria che colpisce l’industria, al bisogno di accelerare il percorso di sostenibilità economica ed ambientale. Questo cambiamento si è tradotto in una forte necessità di trasformare il modello operativo dell’azienda, al fine di rimanere competitiva. L’entrata di Sky Italia in nuovi segmenti di mercato ha comportato, infatti, elevati investimenti economici e la necessità di gestirli con attenzione per mantenere e migliorare la qualità e l’ampiezza dell’offerta di servizi. Allo stesso tempo, i rapidi sviluppi dei settori in cui Sky Italia opera e della tecnologia utilizzata hanno modificato le competenze chiave necessarie per il successo dell’azienda. Molti ruoli “tradizionali” sono stati impattati o resi obsoleti dalle nuove tecnologie, creando un divario di competenze che necessitava di essere colmato attraverso programmi di reskilling e upskilling. Due sono quindi le sfide principali che Sky ha dovuto affrontare. Da un lato, si è reso necessario rendere economicamente sostenibili gli investimenti effettuati, dall’altro, è diventato cruciale accompagnare le persone nel processo di cambiamento, aiutandole a sviluppare nuove competenze. Queste esigenze hanno spinto Sky Italia a cercare soluzioni che rispondessero alle immediate necessità e che stabilissero una base solida per la crescita futura, la sostenibilità e l’adattamento continuo alle evoluzioni del mercato e della tecnologia.

IL PROGETTO

 

A fronte di questo scenario, nel 2023 l’azienda ha avviato un’iniziativa denominata “Butterfly: Build the Sky of the Future”, collocata all’interno di un più ampio piano di trasformazione, annunciato alcuni anni prima e costantemente oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali, con l’obiettivo di convertire la sfida del cambiamento tecnologico e di mercato in un’opportunità di crescita e innovazione per l’azienda e i suoi dipendenti. Il nome evocativo è stato scelto proprio per enfatizzare il concetto di rinascita, di rigenerazione delle competenze e delle professionalità che costituisce l’ambizioso obiettivo del progetto. “Butterfly”, infatti, si propone di navigare attraverso la trasformazione del modello opera tivo aziendale, garantendo al contempo un impatto positivo sulla sostenibilità economica e sull’employability delle proprie persone. L’iniziativa ha preso avvio con una fase durante la quale si è definito un frame logico di Strategic Workforce Planning. Da un lato, vi è stata una definizione della Supply: comprensione delle aree a rischio di impatto occupazionale determinate da motivi quali cessazione di attività, centralizzazione, automazione e sinergie organizzative. Dall’altro, è stata effettuata una definizione del Demand: identificazione e prioritizzazione delle posizioni da ricercare, cioè la potenziale nuova domanda di lavoro e attività di insourcing, ossia progettualità esternalizzate ma internalizzabili. L’analisi degli aspetti organizzativi è stata poi affiancata a una dettagliata analisi delle competenze presenti all’interno di queste aree, comparando poi i risultati con le richieste dei nuovi paradigmi del mercato. La strategia è stata definita in collaborazione tra la Direzione People, il Dipartimento di Finance e le aree di business coinvolte. Queste ultime, in particolare, hanno messo a disposizione delle figure esperte (SME) che, in co-design con gli expert degli altri dipartimenti, si sono occupate di mappare le competenze dei ruoli “as is”, nella situazione di partenza del progetto, e “to be”, in prospettiva futura, tramite interviste, conversazioni e benchmark di mercato. Grazie alla collaborazione di tutte le aree è stato possibile individuare circa 300 posizioni (Demand), tradotte in opportunità di ricollocamento per la popolazione impattata (Supply). Tutte le posizioni da destinare al progetto sono state quelle valutate come “future proof”, cioè tutte quelle posizioni che nel breve/ medio periodo non avrebbero subito impatti determinati dall’evoluzione tecnologica o da altri fattori. L’obiettivo di “Butterfly” è stato quello di mettere in comunicazione Demand e Supply, favorendo il matching delle persone con le posizioni disponibili per poi attivare percorsi di reskilling sui nuovi ruoli (Matching & Workforce Regeneration). In questa maniera, sono state create nuove opportunità di carriera all’interno dell’azienda, alle quali i dipendenti potevano candidarsi, tramite la intranet aziendale. Le nuove opportunità sono state pubblicizzate esplicitandone le competenze tecniche e soft da possedere per ricoprirle, favorendo così il match tra i nuovi ruoli identificati e le persone impattate dalla trasformazione. Il match, che poteva ulteriormente essere supportato da uno strumento di orientamento (Propensity), è stato messo a disposizione in modo facoltativo per le persone, per indagare la propria propensione verso un determinato ruolo, attraverso test cognitivi, di capacità di adattamento e di aspirazioni di carriera. I risultati dei test sono stati resi visibili solo alla persona che aveva svolto il test, come supporto al suo sviluppo di carriera, e non sono stati utilizzati come strumento selettivo. Le persone che hanno deciso, invece, di candidarsi alle nuove opportunità, dopo l’application, sono state sottoposte ad assessment di mappatura delle competenze soft e tecniche legate al ruolo. Come output della fase di testing, il sistema produceva automaticamente un ranking identificando così le persone con la miglior aderenza fra il potenziale mostrato e le competenze richieste. I dipendenti più in alto nella classifica avevano accesso alla fase successiva di colloquio con i manager della posizione ed HR. Le persone che superavano con successo la fase di selezione hanno avuto poi accesso ad un ampio programma formativo customizzato sulle proprie esigenze di sviluppo, sia in termini di competenze trasversali, utili a rinforzare a 360° la persona come lavoratore, sia in termini di competenze tecnico specifiche di ruolo. Al centro del progetto si è posto quindi un vasto programma di reskilling per tutti i collaboratori legati al bacino “Butterfly”. Il piano formativo, ancora oggi attivo, include un mix tra apprendimento digitale, aule fisiche e virtuali e training on-the-job, progettato per equipaggiare le persone con le competenze necessarie per transitare verso nuovi ruoli e completare metaforicamente la metamorfosi da “bruco” a “farfalla”. Le attività di upskilling e sviluppo di nuove competenze di Sky Italia non hanno abbracciato solamente le persone in ambito del progetto “Butterfly”, ma, al fine di migliorare l’employability di tutta la popolazione, accompagnandola verso l’evoluzione tecnologica che il mondo ha vissuto, l’azienda ha attivato, infatti, programmi massivi di digital upskilling, accessibili a tutti. Nel progetto hanno giocato un ruolo importante anche gli accordi siglati con le organizzazioni sindacali che hanno supportato sin dall’inizio l’approccio e il progetto.

I RISULTATI

 

Sul piano dei risultati, ad aprile 2024, su circa 300 posizioni aperte pubblicate sulla intranet aziendale in ambito del progetto “Butterfly”, già 230 sono state ricoperte con successo attraverso i piani di reskilling. In generale, “Butterfly” ha apportato benefici sostanziali a diversi livelli dell’organizzazione. In primis, l’iniziativa ha divulgato consapevolezza sull’evoluzione delle competenze, aprendo nuove prospettive ai collaboratori maggiormente impattati dall’evoluzione tecnologica del proprio ruolo. In più, l’accompagnamento delle persone nel processo di cambiamento ha generato motivazione ed engagement nel mettersi in gioco e sviluppare nuove competenze. Per la Direzione People, l’automazione della fase di test e valutazione ha consentito una maggiore efficacia ed efficienza del processo di selezione interna per le nuove posizione aperte. È in questa sede importante anche sottolineare come l’efficacia del programma “Butterfly” si osservi anche nei risultati di business ottenuti dai team impattati dal piano di trasformazione. Ne è da esempio la funzione IT Service Operations il cui tempo di risoluzione dei ticket aperti si è ridotto dell’70%, grazie all’attività e alla motivazione delle nuove persone coinvolte nel piano di reskilling. Infine, si può dire che l’intera organizzazione abbia beneficiato dell’iniziativa, grazie alla possibilità di internalizzare alcune attività precedentemente date in outsourcing, con un notevole risparmio di costi, e grazie allo sviluppo interno di competenze critiche per il futuro.

GLI SVILUPPI FUTURI

 

Riguardo il futuro, la Direzione People di Sky Italia prevede di continuare a espandere e migliorare il progetto “Butterfly”, rendendo questo meccanismo di rigenerazione della workforce e l’approccio “skill-based” parti integranti della sua cultura aziendale. L’obiettivo è di mantenere una trasformazione continua che accompagni i collaboratori nell’acquisizione e nel potenziamento delle competenze, garantendone così l’impiegabilità futura e investendo nella crescita di ruoli e persone in un contesto di cambiamento permanente.

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