Cortilia, la scaleup del fresco che punta su sostenibilità, AI e dati per affrontare le sfide del futuro

AZIENDA

Cortilia nasce nel 2011 con il nome di Geomercato, lanciando una piattaforma creata
per mettere a disposizione dei clienti di Milano una selezione di prodotti ortofrutticoli,
consegnata dagli agricoltori stessi e ottimizzando i percorsi di trasporto in modo da ridurre
l’impatto ambientale. Dal 2012, con l’utilizzo di tecnologie digitali sempre più innovative,
Cortilia si è fatta carico di occuparsi delle consegne, ha sviluppato l’app mobile e si è
espansa in altre regioni d’Italia. Da dicembre 2020 è una Società Benefit e dal 2022 una
B Corp. La mission di Cortilia, fin dai suoi primi passi, è quindi la sostenibilità a 360°, che
si traduce anche in un sostegno concreto ai produttori locali e allo sviluppo del mercato
locale.
L’azienda, anche se su alcuni aspetti può essere associata a una GDO, ha in realtà tante
peculiarità che comportano sfide diverse di trasformazione digitale e non solo.

L’ESIGENZA

Vista la tipologia di prodotto che tratta, ha una profondità “corta” di magazzino, con una
quantità di scorte che varia a seconda del momento. “Il magazzino è per noi una grande
sfida dal punto di vista tecnologico”, spiega Alexio Cassani, Chief Technology Officer di
Cortilia. “Dobbiamo affidarci ad algoritmi di forecast sui prodotti perché “se il prodotto
finisce, non si vende”, quindi gli algoritmi devono evitare lo stock out. D’altro canto, è
necessario anche evitare che ci siano troppe scorte in magazzino e che il prodotto rischi di
marcire e vada buttato. Eventualità che cerchiamo di evitare facendo molta beneficenza”.

LA SOLUZIONE IMPLEMENTATA E I BENEFICI

L’intelligenza artificiale si rivela un importante alleato nella previsione delle vendite giorno
per giorno, attraverso l’utilizzo di una serie di parametri quale il meteo, le festività sul
calendario, i periodi più gettonati per le ferie, ma anche mediante dinamiche di pricing che
puntano a svendere il prodotto in scadenza piuttosto che buttarlo.
Al centro della strategia di Cortilia c’è anche il dato. Essendo digital native, la cultura
aziendale prevede che il dato debba essere costantemente e puntualmente misurato”,
spiega Cassani. Strumenti digitali a supporto dell’intelligenza artificiale permettono di
studiare i dati sul comportamento dei consumatori e di realizzare PoC per fare test sul
campo. “Per fortuna quello della startup è rimasto il nostro modus operandi, per cui ci
adattiamo facilmente a prodotti e dinamiche in continuo cambiamento”. Rientrano in
questo quadro, ad esempio, la realizzazione di un motore di raccomandazione basato
sulla semantica delle operazioni e del contesto, oppure le interfacce utente non solo userfriendly,
ma anche in grado di raccogliere ed elaborare dati per personalizzare l’offerta
(come fa, ad esempio, TikTok) e fornire servizi aggiuntivi al cliente.
Numerosi sono stati i progetti avviati in questi mesi sul fronte della user experience e
della strategia data-driven, come il lancio di una nuova app e un nuovo sito. “La nostra
vera sfida, paradossalmente, non è la digital transformation, ma la physical adaptation.
Possiamo prevedere ordini e scorte grazie all’intelligenza artificiale e all’uso dei dati, ma
non è sempre semplice riuscire a indicare il minuto esatto di consegna in situazioni di
traffico o maltempo, ad esempio”, conclude Cassani.

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