Sentiamo parlare sempre più spesso di Space Economy. Questo perché nell’ultimo decennio lo spazio ha cessato di essere esclusivo dominio di agenzie governative e superpotenze per trasformarsi in una frontiera economica di straordinario potenziale. La Space Economy, ovvero l’insieme delle attività che creano valore attraverso l’esplorazione, la comprensione e l’utilizzo dello spazio, sta emergendo come uno dei settori più dinamici e promettenti del XXI secolo.

Con un valore globale in rapida crescita, questa nuova dimensione economica sta ridefinendo industrie consolidate e creando opportunità senza precedenti. Dai satelliti miniaturizzati al turismo spaziale, dall’estrazione di risorse su asteroidi alle telecomunicazioni avanzate, stiamo assistendo a una democratizzazione dell’accesso allo spazio che sta catalizzando innovazione, investimenti e una nuova generazione di imprenditori con lo sguardo rivolto alle stelle.

In questo articolo, realizzato dall’Osservatorio Space Economy della POLIMI School of Management, esploreremo le componenti fondamentali della Space Economy, analizzeremo le forze trainanti dietro la sua espansione e delineeremo le sfide e le opportunità che caratterizzano questa nuova frontiera dell’imprenditorialità umana.

Che cos’è la Space Economy?

Approfondiamo l’ecosistema della Space Economy partendo dalle nozioni basilari e, in particolare, dal suo significato, attraverso una puntuale definizione fornitaci dall’Osservatorio:

La Space Economy rappresenta un fenomeno di frontiera che si concretizza nella combinazione di tecnologie spaziali e digitali utili a sviluppare opportunità tecnologiche e di business impattanti in diversi settori, portando alla generazione di una nuova catena del valore cross-settoriale e cross-tecnologica.

 Questa industria negli ultimi anni è stata definita anche con il termine “New Space Economy”, per sottolineare il cambio di paradigma che ha rivoluzionato il settore a partire dai primi anni 2000. L’industria spaziale, dominata fino a quel momento da istituzioni pubbliche e governative con fini principalmente scientifici e di difesa, ha visto il progressivo ingresso di diversi attori privati operanti in vari segmenti della filiera. Con gli anni e il continuo fermento di questo nuovo ecosistema, la New Space Economy ha dimostrato che può concretamente offrire risposte valide alle esigenze e alle problematiche più complesse che coinvolgono ormai imprese di diversi settori.

Space Economy: i principali protagonisti

Anno dopo anno il perimetro dell’ecosistema della Space Economy si amplia: accanto ad attori tradizionali della space-industry si sta infatti affiancando un numero crescente di aziende non-space, che stanno oggi sviluppando nuovi prodotti e soluzioni per applicazioni spaziali. Similmente la platea dei clienti, in larga misura ancora di natura istituzionale, si sta estendendo a soggetti privati afferenti a settori diversi, quali quelli assicurativo, energetico, dei trasporti o dell’agricoltura.

Si tratta di player che hanno iniziato a sperimentare in modo strutturato le tecnologie spaziali per innovare il proprio modello di business. L’ecosistema di attori della Space Economy include così:

  • aziende della Space Industry, impegnate nelle attività di ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali abilitanti (“upstream”);
  • aziende dell’offerta di soluzioni e servizi digitali (e.g. IT provider, system integrator, società di consulenza) e centri di ricerca specializzati che si occupano ricerca, sviluppo e implementazione delle più avanzate tecnologie digitali (“downstream”);
  • aziende della domanda, interessate a nuove applicazioni d’uso e servizi derivanti dall’utilizzo combinato di tecnologie spaziali e digitali (“end-user”);
  • policy maker, enti e istituzioni nazionali ed internazionali che governano e regolamentano l’ambito della Space Economy.

Il percorso è ancora agli inizi e per facilitare l’avvicinamento di un numero sempre maggiore di attori, l’Osservatorio Space Economy ha predisposto un Glossario con tutti i termini chiave per familiarizzare con la Space Economy.

Quanto vale la Space Economy

Le tecnologie dello spazio, opportunamente combinate con le più avanzate tecnologie digitali abilitanti, rappresentano il trend tecnologico e di business che caratterizzerà la possibilità per molte imprese, in svariati settori, di accrescere la propria competitività su scala globale attraverso l’innovazione a tutti i livelli – dal prodotto/servizio, ai processi, sino al modello di business complessivo.

Secondo i dati dell’ultimo report di Novaspace il valore della Space Economy a livello globale nel 2024 si attesta attorno ai 596 miliardi di dollari, con una previsione di crescita fino a 944 miliardi entro il 2033. Un fenomeno concreto già in atto e destinato a crescere nei prossimi anni, grazie alla crescita di domanda da parte di attori pubblici e privati.

La Space Economy in Italia

Nel 2024, il capitale di rischio raccolto a livello globale da startup operanti nella Space Economy è pari a 5,5 miliardi di dollari, di cui 1,26 miliardi in Europa. Nel Vecchio Continente l’Italia si posiziona al terzo posto con 170 milioni dopo Regno Unito e Germania, una riprova delle grandi competenze e riconoscimento che, come Paese, abbiamo in questo dominio.

Come affermato da Carlo Negri, Direttore dell’Osservatorio Space Economy, “l’ecosistema startup mostra dunque interessanti trend di consolidamento, sia in termini di capitale raccolto, sia di maturità ed eterogeneità dell’offerta. L’ulteriore crescita futura di questo comparto passerà tuttavia imprescindibilmente dal costante afflusso in input di un capitale umano che coniughi competenze tecniche, manageriali ed imprenditoriali.”

Alcuni esempi concreti di Space Economy

Dal settore assicurativo all’agricoltura, dalla logistica alla sanità, passando per il comparto energetico, sono molteplici le aree in cui l’utilizzo di dati provenienti dallo spazio per contribuire a innovare il modello di business delle imprese.

Di seguito i principali ambiti di applicazione dove i dati spaziali stanno rivoluzionando i modelli di business:

  • settore assicurativo: la precisione dei dati satellitari è di estremo supporto per redigere polizze sempre più personalizzate ed effettuare perizie da remoto attraverso le immagini satellitari, con un potenziale risparmio sui premi versati dai clienti finali;
  • trasporti e logistica: l’Asset Tracking, ossia il monitoraggio costante e puntuale di flussi di merci tra luoghi diversi, è sempre più abilitato da tecnologie di localizzazione spaziale;
  • Agrifood: viste le ampie aree da controllare, il monitoraggio dei campi e del raccolto e l’efficientamento dell’agricoltura di precisione rappresentano un mercato importante per le applicazioni spaziali.

Economia dello Spazio: una rivoluzione da non ignorare

La Space Economy rappresenta una rivoluzione paragonabile a quella di internet e del digitale di vent’anni fa, e nessuna azienda può permettersi di ignorarla. Vent’anni fa si guardava con scetticismo alla “new economy” o “digital economy”, ma oggi la nostra economia non può fare a meno di questi paradigmi. Allo stesso modo, le imprese che stanno intercettando e che sfrutteranno con tempismo le opportunità di business offerte dalla combinazione di tecnologia digitale e spaziale avranno un importante vantaggio competitivo negli anni avvenire.

Investire in innovazione e sfruttare i trend tecnologici più promettenti diventa ancor più rilevante in tempi di crisi straordinaria come quella odierna. Le istituzioni europee e nazionali hanno mostrato sensibilità notevole rispetto alle potenzialità della Space Economy: il programma spaziale dell’UE finanziato in modo continuativo dal Quadro finanziario pluriennale (QFP) ha stanziato un budget di 14,9 miliardi di euro per la politica spaziale per il periodo 2021-2027.

Anche in Italia sono innumerevoli le risorse che il PNRR destina allo Spazio. Il nostro Paese, infatti, mantiene un ruolo di primo piano nell’ambito Osservazione della Terra. Tuttavia, il rischio che in un momento di forte crisi si perda focus e attenzione su questi temi esiste – come avvenuto per gli investimenti in startup del settore –. Per combatterlo serve diffondere cultura e sensibilizzando il sistema Paese a tutti i livelli, dalle imprese alle istituzioni.

Lascia un commento

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments