In un contesto in rapida trasformazione, il dato rappresenta una fonte di ingenti opportunità. Quando nel mercato pubblicitario online si parla di dato, facciamo riferimento a tutte quelle informazioni relative ai profili e ai comportamenti dei diversi utenti che navigano la rete.
A volte, però, non si sottolinea sufficientemente l’altra faccia della medaglia, ossia le criticità di questo mondo e le attenzioni di cui necessita. È stato ribadito mille volte: l’utilizzo dei dati può aiutare a prendere decisioni più rapide e appropriate e contribuire a essere più efficaci nelle proprie attività di marketing e comunicazione. Ciononostante, questo richiede non solo competenze di analisi e gestione, un alto livello di qualità dei dati in input e opportuni investimenti di risorse in tecnologia e personale, ma soprattutto impone una chiarezza strategica nella definizione degli obiettivi e un piano di diffusione “culturale” all’interno dell’azienda.
Verso una migliore gestione del dato
Il tema della protezione dei dati, oggi, è centrale. Per questo motivo alcune organizzazioni utilizzano anche tecniche di Artificial Intelligence e Machine Learning per prevenire potenziali minacce alla sicurezza dei dati e identificare gli attacchi ancor prima che si verifichino. Inoltre, in aggiunta agli investimenti in personale e competenze, le aziende stanno investendo anche a livello tecnologico, dotandosi di Data Management Platform per la raccolta, la gestione e l’attivazione dei dati.
Ma a fronte di un buon approccio da parte delle aziende (la ricerca dell’Osservatorio Internet Media ha rilevato che l’82% delle aziende investitrici italiane presenta un alto o buon commitment da parte del top management verso un approccio strategico ai dati e circa un terzo delle aziende ha creato un team dedicato alla gestione di queste informazioni), quali sono realmente i risultati di chi ha integrato in maniera importante l’utilizzo dei dati nelle proprie attività? Qual è la qualità dei dati presenti utilizzati sul mercato? Rispondono alle esigenze dei brand?
Partiamo col dire che non è una questione esclusivamente di dati probabilistici vs dati deterministici. Ognuno ha le proprie caratteristiche distintive:
i dati probabilistici, derivati da algoritmi permettono di allargare le informazioni in possesso degli attori, pur introducendo una componente di incertezza;
i dati deterministici sono invece dichiarati dagli utenti, anche se non tutti sono validati e quindi certi.
L’importanza della “qualità” del dato
Uno dei problemi più attuali, in questo senso, è relativo all’attinenza dei dati rispetto all’utilizzo che ne facciamo. Non di rado molti dati di terze parti provengono da partnership effettuate con attori internazionali che portano quindi sul mercato italiano indicazioni derivanti da profili esteri. Il rischio di trovarsi in mano pacchetti di dati “distanti” dalle peculiarità del mercato italiano è una criticità da tenere in considerazione.>
Anche per questo, sono sempre più richieste certificazioni di enti terzi sulla bontà del dato rilevato e venduto dalle data company. Il metodo certamente più efficace è quello di misurare le diverse iniziative ex post, solo così si potrà direttamente verificare quali fonti di dati sono le migliori per le proprie comunicazioni e le proprie attività di marketing (e non solo).
Per il futuro ci dobbiamo aspettare quindi una maggiore comprensione e attenzione da parte delle aziende sulla qualità dei dati, sulle opportunità offerte e su come essi possano essere valorizzati (nel rispetto della privacy), trovando soluzioni che possano portare un reale valore aggiunto sia all’azienda sia al consumatore finale.
Media e Advertising Online: vuoi conoscere gli strumenti più efficaci per il tuo business?
Cookie Center
Tramite il nostro Cookie Center, l'utente ha la possibilià di selezionare/deselezionare le singole categorie di cookie che sono utilizzate sui siti web.
Per ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, è comunque possibile visitare la nostra COOKIE POLICY
Cookie tecnici (strettamente necessari)
I cookie tecnici sono necessari al funzionamento del sito web perché abilitano funzioni per facilitare la navigazione dell'utente, che per esempio potrà accedere al proprio profilo senza dover eseguire ogni volta il login oppure potrà selezionare la lingua con cui desidera navigare il sito senza doverla impostare ogni volta.
Cookie analitici
I cookie analitici, che possono essere di prima o di terza parte, sono installati per collezionare informazioni sull'uso del sito web. In particolare, sono utili per analizzare statisticamente gli accessi o le visite al sito stesso e per consentire al titolare di migliorarne la struttura, le logiche di navigazione e i contenuti
Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!
Cookie di profilazione e social plugin
I cookie di profilazione e i social plugin, che possono essere di prima o di terza parte, servono a tracciare la navigazione dell'utente, analizzare il suo comportamento ai fini marketing e creare profili in merito ai suoi gusti, abitudini, scelte, etc. In questo modo è possibile ad esempio trasemettere messaggi pubblicitari mirati in relazione agli interessi dell'utente ed in linea con le preferenze da questi manifestate nella navigazione online.
Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!