Il tema, a livello globale, è oggetto di dibattito e di progettualità. Recentemente, infatti, alcune iniziative a livello internazionale hanno posto l’attenzione sulla revisione dei vincoli di luogo e orario di lavoro.
La flessibilità lavorativa in Finlandia
In Finlandia, ad esempio, si pensa a una revisione normativa che sancisca la possibilità per le persone di lavorare almeno la metà del loro tempo in luoghi diversi dall’ufficio (si rimanda per questo tema ad un articolo del World Economic Forum). Tale iniziativa segue l’approccio già usato nel Paese a partire dagli anni ’90, per favorire la flessibilità oraria, quando il “Working Hours Act” aveva dato formalmente la possibilità ai finlandesi di modificare il proprio orario di lavoro, con margini fino a 3 ore rispetto a quello tradizionale.
Questo approccio ha favorito una crescente diffusione nel Paese di una cultura basata sulla flessibilità, che dal 2011 ha portato 9 aziende su 10 ad offrire ai dipendenti forme di organizzazione flessibile del lavoro. È quindi un esempio virtuoso di come la normativa sia stata di supporto per modificare le modalità di lavoro delle persone. E si spera che anche l’estensione della flessibilità alla scelta dei luoghi di lavoro possa contribuire ulteriormente a favorire la diffusione di un modo di lavorare più smart.
I 4 giorni lavorativi di Microsoft in Giappone
Dall’altra parte del mondo, in Giappone, ad agosto Microsoft ha condotto una sperimentazione legata alla riduzione della settimana lavorativa a quattro giornate, mantenendo gli stessi salari. I risultati del test sono stati molto positivi in termini di soddisfazione delle persone (il 92% sì è detto soddisfatto della settimana corta) e di produttività (che è aumentata del 40%). Sicuramente si tratta di numeri che vanno letti alla luce della durata molto limitata della sperimentazione, ma che evidenziano come non sempre il numero di ore lavorative sia indicativo di una produttività maggiore. E come, avendo meno tempo a disposizione, si tende a rendere più efficienti le attività, a partire dalle riunioni. Per questo si può considerare l’esperimento come uno stimolo importante da cui partire per capire come è possibile riprogettare in modo più intelligente e smart il nostro modo di lavorare.
Vuoi approfondire gli approcci e le applicazioni dello Smart Working?
Cookie Center
Tramite il nostro Cookie Center, l'utente ha la possibilià di selezionare/deselezionare le singole categorie di cookie che sono utilizzate sui siti web.
Per ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, è comunque possibile visitare la nostra COOKIE POLICY
Cookie tecnici (strettamente necessari)
I cookie tecnici sono necessari al funzionamento del sito web perché abilitano funzioni per facilitare la navigazione dell'utente, che per esempio potrà accedere al proprio profilo senza dover eseguire ogni volta il login oppure potrà selezionare la lingua con cui desidera navigare il sito senza doverla impostare ogni volta.
Cookie analitici
I cookie analitici, che possono essere di prima o di terza parte, sono installati per collezionare informazioni sull'uso del sito web. In particolare, sono utili per analizzare statisticamente gli accessi o le visite al sito stesso e per consentire al titolare di migliorarne la struttura, le logiche di navigazione e i contenuti
Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!
Cookie di profilazione e social plugin
I cookie di profilazione e i social plugin, che possono essere di prima o di terza parte, servono a tracciare la navigazione dell'utente, analizzare il suo comportamento ai fini marketing e creare profili in merito ai suoi gusti, abitudini, scelte, etc. In questo modo è possibile ad esempio trasemettere messaggi pubblicitari mirati in relazione agli interessi dell'utente ed in linea con le preferenze da questi manifestate nella navigazione online.
Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!