Il ruolo chiave del downstream, ponte tra lo spazio e gli altri settori

A cura di:
Alessandro Paravano – Ricercatore
Carlo Negri – Ricercatore Senior

L’avvento e la diffusione di tecnologie digitali sempre più performanti sta rivoluzionando il settore spaziale con ampie ricadute in diverse industry. Queste nuove soluzioni stanno impattando intere filiere anche in settori tradizionalmente lontani dallo spazio quali agricoltura, energy & utility, logistica e trasporti, o ancora il mondo assicurativo e la sanità, passando per il monitoraggio climatico. Questa sempre più capillare diffusione delle tecnologie Space porta con sé ricadute economiche considerevoli non solo per gli attori tradizionali della catena del valore spaziale, ma anche per imprese, istituzioni e cittadini. È quindi di fondamentale importanza per manager e imprenditori, governi e istituzioni pubbliche capire quali sono i trend innovativi e tecnologici che caratterizzano questo comparto al fine di saperli sfruttare al meglio per incentivare l’innovazione e migliorare la loro competitività.

L’integrazione virtuosa di tecnologie e dati spaziali con le più innovative tecnologie digitali ha portato alla creazione di servizi a valore aggiunto, in cui un ruolo chiave è giocato dal segmento Downstream, ossia da quelle aziende che offrono soluzioni e servizi di Digital Innovation (es. IT provider, system integrator, società di consulenza) e centri di ricerca specializzati che si occupano di ricerca, sviluppo e implementazione delle più avanzate tecnologie digitali. Il segmento Downstream, difatti, tramite il processamento di immagini satellitari, favorisce la fruizione di servizi space-based da parte di utilizzatori finali, permettendo di monitorare e identificare i cambiamenti in una serie di applicazioni fisiche e ambientali (es. progetti di ripristino ambientale). I satelliti oggi in orbita mettono a disposizione una grande mole di immagini, catturate in periodi che variano dalle ore a qualche settimana. Tuttavia, nonostante l’abbondanza di dati, imprese e organizzazioni non sempre riescono a comprendere come poter valorizzare questo patrimonio informativo. Ecco, dunque, che si comprende meglio il ruolo del Downstream, come intermediario tra coloro che, inviando satelliti in orbita, rendono disponibili i dati satellitari e gli utenti finali alla ricerca di Use Case vincenti basati su queste informazioni.

In particolare, i servizi space-based garantiscono una misura consistente e pervasiva dell’area sotto indagine e favoriscono una misurazione precisa e multilivello: i satelliti oggi in orbita forniscono informazioni sul sottosuolo, sulla superficie terrestre (ad esempio, sulla terra, sull’acqua, sulla vegetazione, sugli insediamenti urbani, sulle infrastrutture) e sull’atmosfera (ad esempio, concentrazione PM2,5 e PM10) dell’area osservata. Questi dati sono già oggi sfruttati in applicazioni che spaziano dal monitoraggio dell’utilizzo del territorio (es. studi sull’avanzamento dell’urbanizzazione e sfruttamento del suolo) all’analisi della biomassa forestale, ne è un esempio la stima del carbonio sequestrato da una foresta calcolato attraverso fotografie dell’area della chioma degli alberi. Altri esempi sono legati alla gestione dei disastri e dei rischi, in quanto le immagini di Osservazione della Terra sono utilizzate per prevedere eventi catastrofici quali alluvioni e inondazioni e per valutare i danni dopo il loro verificarsi (ad esempio danni alle infrastrutture).

Questi sono solo alcuni degli esempi di servizi space-based in cui il Donwstream gioco un ruolo di abilitatore, garantendo la valorizzazione del dato satellitare in sinergia con le specifiche richieste di business degli utenti finali. Questa stretta collaborazione è sempre più forte tanto che oggi da una logica sequenziale di Value Chain si sta andando verso una configurazione a Network, con relazioni dirette e consolidate tra attori differenti.