Governance: perché la G di ESG è il cavallo vincente di ogni impresa

ESG è ormai diventato per tutte le imprese un concetto noto e un ambito di discussione costante: a partire dai limiti di sostenibilità ambientale che ci sta imponendo l’Unione Europea, fino alla visione di come ciascuno di noi – nel suo piccolo – possa contribuire a un mondo migliore anche per le generazioni future.

Le componenti dell’ambiente che ci circonda (“E”, environment) e dell’impatto dei nostri comportamenti sulle persone (“S”, social) sono – ai più – divenute familiari; la discussione su come portare a casa dei risultati su questi due parametri sta entrando nel comune vissuto: moltissime imprese hanno compreso e stanno lavorando alacremente sulla E e sulla S.

In tema di “G”, che sta per “governance”, cioè governo dell’impresa, è invece tutta un’altra questione, apparentemente molto più ostica e complessa: parlandone, emerge chiaramente come solo pochi “eletti” sappiano bene di che cosa si tratti, la maggior parte pensa superficialmente che governance porti complessità e complicazioni, quasi nessuno sa da che parte iniziare per raggiungere risultati veloci e tangibili.

In realtà, non è così perché la governance è già insita in tutte le aziende: esiste! È lì ed è semplicemente “il modo in cui gestiamo l’impresa tutti i giorni”.

Quello che c’è oggi da fare, per essere sul pezzo anche sulla “G”, è semplicemente focalizzarsi su come gestiamo l’impresa, o un’organizzazione, e capire come fare per gestirla meglio! E questo concetto vale per qualsiasi organizzazione, dalle grandi multinazionali alle micro aziende.
La questione è semplicemente lavorarci sopra per migliorare quello che già c’è (“creare valore”), con degli obiettivi ben precisi di cui parleremo fra poco (“il percorso di miglioramento”), e poi comunicare quello che stiamo facendo e che ci aiuta a migliorare la visione che gli altri hanno di noi (“creare reputazione”).

Il risultato finale sarà che la nostra impresa ci darà più soddisfazioni e varrà di più.

La prima cosa importante su cui focalizzarsi è che meglio gestiamo l’impresa, migliori saranno i risultati. E “meglio” incorpora in sé stesso un fatto di miglioramento: non ci sono quindi dei valori precostituiti, degli obiettivi precostituiti, ma soltanto il traguardo di far crescere la solidità dell’impresa.

In generale, un’impresa ben gestita

  • ha una sua visione e obiettivi di lungo termine,
  • è normalmente attenta all’innovazione e ai cambiamenti del mercato e del proprio ambiente,
  • cerca di migliorare il modo in cui le decisioni vengono prese e poi vengono realizzate,
  • tiene conto dei rischi connessi alla propria attività e cerca per quanto possibile di ridurli in modo da limitare i possibili danni,
  • è molto attenta agli aspetti economico patrimoniali e finanziari della sua attività.

A che punto siete su questi principi? Quali sono le cose su cui avete maggior bisogno di migliorare o vi sentite deboli? Come fate a impostare e gestire lo sviluppo? Migliorare la vostra governance vi serve proprio per migliorare questi aspetti.

E poi, tutta la passione, l’impegno, l’attenzione che ponete nel fare la vostra attività sono ben conosciute dai vostri stakeholder? Avete una reputazione adeguata rispetto a quello che voi sapete e pensate della vostra impresa?

Per ottenere tutto questo avete bisogno di impostare un lavoro che vi permetta di analizzare la situazione attuale (as is), di stabilire cosa vada migliorato, di costruire un progetto di sviluppo adatto a voi (e quindi veramente fattibile!), e impegnarvi per realizzarlo. Oggi questi progetti possono essere costruiti in modo da definire risultati semplici e veloci da ottenere, individuando obiettivi “quick win”, che siano inseriti in un progetto di raggiungimento di un obiettivo a medio termine.

Potete fare questo percorso di miglioramento di come gestite la vostra impresa (cioè, la vostra “governance”) da soli, o potete farlo con il supporto di qualcuno che – con competenze, esperienza e un occhio esterno, che non sia “contaminato” dalla vostra visione del day-by-day – vi aiuti effettivamente a raggiungere l’obiettivo più in fretta e più efficacemente.

Naturalmente, si può fare il percorso anche da soli; ma farlo da soli è più difficile perché non è semplice trovare il tempo di fermarsi a pensare al cambiamento, perché – per quanto siate bravi – vi manca senz’altro un altro punto di vista, perché alla fine dei conti siete quasi sempre sopraffatti da una quantità di cose che “scadono domani”, che vi distolgono dal portare avanti con sistematicità il cambiamento. Meglio quindi avere un motore che vi aiuti, vi sproni, vi consigli e supporti – anche negli eventuali momenti di fatica – fino a portare a casa il risultato.

È poi necessario costruire la storia di quello che avete fatto, dei miglioramenti ottenuti e comunicarlo agli altri: vi servirà per potenziare le relazioni interne con le persone che lavorano con voi e quindi la loro fedeltà e dedizione; vi servirà per affinare le relazioni con i clienti, i fornitori, le banche, la comunità dove operate, che sono sempre tutti molto attenti a valutare le realtà con cui si interfacciano.

La governance è – in sintesi – il driver su cui costruire il futuro e il valore della propria impresa: con semplicità, verso il successo sostenibile.

A cura di

EB

Enrico Maria Bignami

Partner, Bignami Associati

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