Il 75% degli studi di consulenti del lavoro è in ritardo nel processo di innovazione digitale. Tuttavia, la categoria si sta dimostrando interessata alla leva tecnologica, visto che il 43% degli studi ha investito nel 2016 tra i 5 mila e i 50 mila euro in tecnologia e circa il 50% è stato in grado di percepire significativi benefici dalle tecnologie introdotte. Non bisogna, però, abbassare la guardia e proseguire sulla strada dell’alfabetizzazione digitale e sullo sviluppo di comportamenti proattivi, linfa necessaria per alimentare la possibilità di presidiare nuove aree di bisogno da parte della Categoria.
- Quali sono i modelli di business degli studi di consulenza del lavoro?
- Il cambiamento è prerogativa degli studi di più grandi dimensioni? O c'è altro?
- Quanto sono diffuse le modalità collaborative tra questi studi?
- Qual è la propensione ad aggregarsi da parte degli studi di consulenza del lavoro?
- Mobile e Smart Working sono una realtà diffusa presso questi studi?
- Quali luci e quali ombre tra i consulenti del lavoro?
- Quali competenze sono ritenute urgenti da coprire?
- Il campione
- I modelli di business
- I modelli di business: alcuni focus
- Le tecnologie
- I servizi
- La formazione
- La sintesi finale