Ritorno in sala: tradizione e innovazione
Le sale cinematografiche sono state fortemente impattate dalla pandemia da Covid-19. La chiusura forzata a causa dell’emergenza sanitaria ha portato a una crescita importante delle piattaforme digitali. Il numero di piattaforme ad abbonamento disponibili all’utente è aumentato, offrendo opzioni sempre più appetibili e interessanti per il consumatore. Infatti, nuove piattaforme sono state lanciate sul mercato, si sono diffusi i modelli di distribuzione direttamente su piattaforma – con brevi release in sala per permettere ai film di competere nei principali premi – e si sono ridotte le finestre di esclusiva per le sale. Di conseguenza, le grandi case di produzione e distribuzione stanno cercando le strategie più adatte per far fronte a queste nuove dinamiche, provocando profondi cambiamenti su alcune logiche che da sempre permeavano l’industria cinematografica.
I dati riportati da Cinetel1 in riferimento alla stagione cinematografica 2022 in Italia mostrano un significativo incremento degli incassi (+81%) e delle presenze in sala (+79%) rispetto all’anno precedente2; questa crescita è confermata anche dai dati dell’Osservatorio Digital Content: a maggio 2022 il 18% degli utenti digitali italiani prevedeva un aumento nella fruizione di spettacoli cinematografici nel corso dei successivi 12 mesi. Tuttavia, i risultati delle analisi di Cinetel mostrano una profonda sofferenza rispetto al periodo pre-Covid. Si pensi, infatti, che nel 2019 si erano registrati incassi superiori ai 635 milioni di euro e oltre 97 milioni di presenza in sale, mentre oggi questi numeri scendono rispettivamente a 306 e 44 milioni; si tratta quindi, di un crollo vicino al 50% in entrambi i casi.
La ripresa delle sale cinematografiche è un tema di grande dibattito sia in Italia sia all’estero. Uno dei maggiori ostacoli risiede nelle nuove abitudini del consumatore: se possono acquistare o noleggiare un film su una piattaforma quasi in contemporanea con l’uscita in sala, quale incentivo può spingerli a tornare al cinema? È necessario, pertanto, cercare di comprendere quali possano essere le direttrici di innovazione per dare centralità all’esperienza delle sale cinematografiche.
Le strategie vincenti potrebbero passare dalla trasformazione stessa della sala cinematografica, non più come luogo di visione, ma come luogo di aggregazione e condivisione. Negli Stati Uniti si pensa già a come possano essere i cinema dei prossimi anni per essere finanziariamente sostenibili: “la maggior parte delle location di nuova costruzione avrà tra i 12 e i 16 schermi, mentre quelle già esistenti e di maggiori dimensioni cercheranno di riutilizzare alcuni spazi per attività supplementari per gli spettatori, come sale giochi, piste da bowling o bar” dichiara Rolando Rodriguez, direttore di The National Association of Theatre Owners3, in una intervista a CNBC. In Italia una delle sperimentazioni più interessanti è quella del Cinema Anteo di Milano, che fin dal 2017 prevede una sala-ristorante in cui lo spettatore può consumare il pranzo o la cena mentre si gode la proiezione.
Un’altra direttrice di innovazione, invece, è quella della digitalizzazione delle sale in modo tale da offrire allo spettatore un’esperienza non replicabile presso le proprie abitazioni. Questo processo passa dall’introduzione e dalla diffusione di nuovi formati di schermi che garantiscono una maggiore qualità di visione, ma anche dall’introduzione di tecnologie immersive. Tra queste vi è ad esempio la tecnologia sviluppata da D-Box, azienda che offre poltrone con feedback tattili sincronizzate con le scene sullo schermo, che, pur avendo a oggi una presenza limitata – circa 810 sale nel mondo – può vantare una partnership con Cinemark4, una delle principali catene americane di distribuzione in sala.
Infine, da non trascurare è il tema della virtualizzazione delle sale nel metaverso. Uno dei primi esperimenti è stato quello della catena di distribuzione sud-coreana CJ CGC, che nel gennaio 2022 ha lanciato Zepeto CGV World, dove gli utenti possono acquistare un biglietto virtuale al botteghino, comprare bevande e popcorn o scattarsi selfie come se si trovassero in un vero cinema5. Durante la prima fase di sperimentazione non era prevista, però, la visione di lungometraggi ma di trailer e contenuti amatoriali. Una progettualità simile è quella lanciata dalla catena indiana Shemaroo Entertainment, grazie ad una partnership con Decentraland e Filmrare6. Ci sono, poi, produttori cinematografici, come Pooja Enterntainment di Mumbai, che hanno acquistato un pezzo di terra virtuale nel metaverso (Poojaverse)7 per creare una esperienza virtuale simile a quella dei cinema.
Il ruolo da protagonista delle piattaforme di streaming sembrerebbe ormai un fenomeno non reversibile; pertanto, la sopravvivenza e la crescita in termini di incassi e presenze delle sale cinematografiche passa dalla loro capacità di innovare, offrendo al consumatore esperienze non replicabili a casa. Sono necessari, però, forti investimenti e la capacità di saper rischiare, proponendo novità e nuove esperienze al consumatore.
1Cinetel, “Il Cinema in sala nel 2022: i dati del box office”
2L’apertura delle sale cinematografiche nel 2021 è avvenuta a partire dal 26 aprile come da Decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52
3Sarah Whitten, “Movie theaters aren’t dying — they’re evolving”, CNBC, 25 febbraio 2023
4“D-Box and Cinemark strengthen long-term relationship with 36 new auditoriums in 12 theatres across the USA”, 22 settembre 2022
5Pierce Conran, “CJ CGV Opens World’s 1st Metaverse Cinema”, 9 febbraio 2022
6“Now Shemaroo offers movie theatre on metaverse”, Economic Times of India, 29 settembre 2022
7Sweta Kaushal, “India’s Pooja Entertainment Buys Virtual Land In Metaverse”, Forbes, 15 febbraio 2022
A cura di
Irene Rinaldi
Digital ContentRicercatrice dell'Osservatorio Digital Content
Niccolò Ulderico Re
Innovazione Digitale nelle PMI, Digital ContentRicercatore dell'Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI e dell'Osservatorio Digital Content
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