In un contesto di forte evoluzione e digitalizzazione come quello della filiera agricola e agroalimentare, le competenze legate al lato più innovativo e tecnologico e del settore sono sempre più richieste e necessarie. L’Agricoltura 4.0 in Italia continua a crescere, segnando un +104% in media negli ultimi tre anni (come evidenziato dalle ricerche dell’Osservatorio Smart AgriFood), e il tema della sostenibilità, ormai obiettivo chiave dell’Unione Europea, guadagna una sempre maggiore attenzione. Sulla base di questi elementi è stato avviato il nuovo Corso di Laurea Magistrale in Agricultural Engineering, tenuto qui al Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che vedrà il Campus Cremona come cuore operativo di questa importante novità a livello internazionale.
I dati e le ricerche che abbiamo effettuato all’interno dell’Osservatorio Smart Agrifood negli ultimi 6 anni sono stati fondamentali per giungere a questa decisione. Ma ciò che ci ha permesso di capire che stavamo davvero andando verso la giusta direzione è stata la voce delle aziende della filiera, ovvero di coloro che un domani saranno interessati ad assumere i nostri laureati.
Le competenze necessarie per un Agricultural Engineer
Abbiamo chiesto a un centinaio di profili di alto livello del mondo dell’agrifood – in rappresentanza di aziende e associazioni di tutte le fasi della filiera – quali fossero le nuove competenze necessarie in agricoltura.
Innanzitutto, gli è stato chiesto di indicare quali siano le competenze necessarie a ricoprire ruoli di responsabilità all’interno di aziende operanti nella filiera agricola. La competenza risultata più rilevante è la pianificazione e gestione della supply chain (considerata come molto rilevante o rilevante dal 90% dei rispondenti), seguita da competenze sui modelli di sostenibilità agricola (81%), conoscenza delle tecniche di protezione ambientale e sicurezza dei sistemi agricoli (76%), capacità di gestire soluzioni di agricoltura 4.0 (74%) e gestione energetica (66%). Queste prime risposte sono estremamente interessanti perché evidenziano già l’elevato grado di multidisciplinarità richiesto dall’ambiente.
La figura dell’Ingegnere per l’Agricoltura nasce perciò multidisciplinare, associa competenze di diversi corsi di laurea dell’ingegneria (in particolare, Ambientale, Chimica, Gestionale, Informatica e Meccanica) a quelle delle discipline agrarie.
L’importanza di un “Ingegnere per l’Agricoltura”
Penso sia anche utile citare direttamente alcuni dei commenti raccolti da questi manager e imprenditori del settore agricolo e agroalimentare. A partire dalla produzione agricola, un imprenditore agricolo ha enfatizzato che “Oggi con la burocrazia che esiste gestire una azienda agricola senza competenze informatiche non potrà a lungo termine essere competitiva”. Mentre il Direttore Nazionale di una delle più importanti associazioni di agricoltori italiani ha affermato questo “La figura dell’Ingegnere per l’Agricoltura è stata discussa da tempo in vari ambiti. […] Una figura nuova che sia in grado di operare come agronomo ma anche come meccanico e gestore dei nuovi sistemi dell’agricoltura 4.0 è auspicabile”
Se ci si sposta verso la prima trasformazione agroalimentare strettamente collegata con la produzione agricola, il Responsabile Acquisti di un Caseificio di un noto marchio del made in Italy, con oltre 300 milioni € di fatturato, ha affermato “Ritengo che una figura con formazione ingegneristica, applicata in modo specifico ai temi dell’agricoltura, potrebbe dare un grande apporto competitivo alle aziende della filiera agricola”. Allo stesso modo, il responsabile Marketing e Vendite di uno dei più importanti consorzi di tutela dei prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta italiani) più conosciuti del Made in Italy ha enfatizzato questo: “Vedo la figura ingegneristica in agricoltura particolarmente adatta in termini prospettici, pensando alla incombente evoluzione digital del settore agricolo”.
Al Politecnico di Milano non abbiamo potuto ignorare questi segni inequivocabili. Il nuovo Corso di Laurea Magistrale in Agricultural Engineering è nato proprio da qui, dalle richieste giunte direttamente dai protagonisti della filiera agroalimentare, per rendere tutti insieme il settore sempre più avanzato e competitivo.
Filippo Renga e Dana Bonaldi, Osservatorio Smart Agrifood
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