Tempi di cambiamento per Facebook? Il colosso dei social network, il 29 ottobre ha annunciato il proprio rebranding in un periodo non certo facile per la società. In questo modo, Facebook diventerà solo uno dei tanti prodotti controllati dalla società madre.
Un nuovo Facebook? I motivi del rebranding
Perché questa scelta? A quanto pare, presentarsi con il solo nome Facebook forse stava limitando le operazioni del gruppo, sempre più spesso al centro di scandali (ad esempio le recenti rivelazioni dell’ex dipendente Frances Haugen) e fughe di dati (in primis il caso Cambridge Analytica).
E allora il rebranding arriva al momento giusto. E non va dimenticato che già in passato, la stessa strada è stata scelta da altre big tech. Lo aveva già fatto Google nel 2015 quando, in seguito ad una ristrutturazione aziendale aveva dato luce alla holding Alphabet. Con quella mossa la società di Mountain View aveva voluto sottolineare che il suo business era molto più ampio (YouTube, Calico, Verily,…) e non si limitava più ai soli motori di ricerca.
Che cos’è esattamente il Metaverso
Ma qual è quindi questo nuovo nome scelto dalla società di Cupertino? Meta, che rimanderebbe al concetto di metaverso, di cui Zuckerberg vuole essere pioniere. Il rebranding annunciato qualche giorno fa ha introdotto al pubblico questo concetto di metaverso, causando anche dei picchi di informazione sui principali motori di ricerca. Difficile spiegare nello specifico cosa sia il metaverso, ma il suo concept non è di certo recente ed esiste già dal 1992 quando l’autore di fantascienza Neal Stephenson ne ha coniato il termine all’interno del suo romanzo “Snow Crash”. Si tratta dell’evoluzione di Internet che riguarderà l’ampliamento della rete oltre i monitor con realtà aumentata e creazione di un mondo virtuale con leggi, valute e spazi propri.
In questo nuovo mondo le persone si ritroveranno immerse in una città virtuale in cui potranno svolgere diverse attività (invitare amici a casa, giocare, incontrare i colleghi, partecipare ad un concerto…). All’interno del metaverso si potranno anche acquistare oggetti virtuali sfruttando la tecnologia Blockchain e gli NFT per possedere contenuti in esclusiva come opere d’arte.
Metaverso: fantascienza o realtà?
In realtà Facebook non sarebbe l’unico player che sta puntando sul metaverso ma anche altri colossi tecnologici si stanno muovendo e hanno investito milioni di dollari nello sviluppo dei propri progetti. Ad esempio Microsoft con la sua piattaforma virtuale Mesh su Microsoft Teams o Epic Games e i suoi investimenti per la realizzazione di esperienze sociali connesse in Fortnite, Rocket League e Fall Guys ma non solo.
Stiamo parlando di fantascienza? Beh di certo per ora sembra essere ancora uno scenario futuristico ma come sappiamo bene la tecnologia e il digital sono in continua evoluzione e qualche decennio fa anche i chatbot e gli assistenti virtuali sembravano semplice e pura fantasia. Di sicuro però bisognerà porre attenzione ad alcuni aspetti che interesseranno questo nuovo mondo. Chi gestirà questa realtà virtuale, sarà un’organizzazione senza scopo di lucro come succede ora con Internet o esisteranno più metaversi “privati” dei singoli provider? Ma soprattutto come sarà garantita la privacy e la sicurezza degli utenti? L’avatar probabilmente non sarà solo una icona grafica ma il rappresentante dell’identità di una persona. Mantenere l’identità nel Metaverso permetterà il riconoscimento dei diritti e delle responsabilità che si hanno nel mondo reale come virtuale.
Si tratta di domande che vedranno delle risposte solo tra qualche anno ma una cosa è certa: questo nuovo mondo potrebbe influenzare la società in cui noi oggi viviamo da più punti di vista con anche delle ripercussioni forse pericolose sulle dinamiche sociali.
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