Negli ultimi anni, spesso si è parlato di una grande distribuzione organizzata, soprattutto alimentare, immobile di fronte ai grandi cambiamenti culturali e sociali dei nostri tempi. È ancora vero?
I segnali che arrivano da tutte le principali organizzazioni ci parlano di un cambio di rotta. Le principali direzioni seguite?
Sperimentazione di nuovi format volti a recuperare prossimità e vicinanza con il cliente
Nelle grandi città nascono nuovi format di punti vendita di superficie ridotta, diversi da quelli attuali per focalizzazione sull’aspetto relazionale e sul supporto alle operatività eCommerce. Competenza del personale e accesso a un’esperienza personalizzata e di valore sembrano essere gli elementi vincenti di questo nuovo paradigma.
Centrale è il ruolo del digitale: permette infatti di ridurre lo stock di prodotto (acquisto demandato all’eCommerce), di approfondire la conoscenza dei prodotti e di liberare il personale da attività più ripetitive (gestione dell’inventario, monitoraggio delle scorte, …) con un vantaggio in termini di tempo da dedicare al cliente. Forte discontinuità con il passato e tanti esempi interessanti.
Tra questi, il Gruppo Pam ha inaugurato a Padova il suo primo “Pam City” (negozio di dimensioni ridotte volto a costruire una relazione “quotidiana” e di valore con il cliente) e a Pisa uno store di nuova generazione che dà la possibilità di chiedere la consegna a domicilio degli acquisti fatti in store e di usufruire di “Food to Go”, un servizio per acquistare cibo pronto.
E poi ancora Esselunga scommette su Milano e su Parma con il nuovo format di prossimità “Esse”. Si tratta di un concept innovativo: un mix tra ristorante, supermercato e punto di ritiro (con i locker per recuperare la spesa fatta online). Nello store anche molta tecnologia: un esempio su tutti è dato dalle etichette RFId apposte su tutti i prodotti, che rendono automatico (grazie alla lettura massiva) il calcolo dell’importo da pagare al momento del check-out.
Integrazione omnicanale e sviluppo del canale eCommerce
L’omnicanalità negli ultimi anni è stata decisiva nel promuovere nuovi modelli di relazione con i consumatori che hanno costituito un fattore di innovazione straordinario.
Diverse le linee di lavoro perseguite dai principali retailer italiani: estendere all’intera catena di negozi modelli già testati in alcuni punti vendita e investire in automazione per facilitare il ritiro degli ordini eCommerce in punto vendita, con l’obiettivo di limitare l’interazione con il personale e dunque l’impatto sulle operatività in store.
A questo proposito, Unes ha da poco lanciato un servizio di spesa online con il ritiro in punto vendita, BennetDrive ha attivato un nuovo punto di ritiro a Lodi, Mercatò e Sole365 hanno invece aderito alla piattaforma CosìComodo.it del Gruppo Selex per ampliare o attivare la propria iniziativa eCommerce. E poi ancora Esselunga ha lanciato i parcel locker anche in Toscana.
Congiuntamente si lavora per innovare il proprio modello di business, senza o con la collaborazione di startup. Esselunga a casa ha recentemente introdotto la spesa in abbonamento che prevede la possibilità di avere consegne illimitate pagando un fisso mensile, stabilito in più fasce periodiche a scelta del consumatore. Mentre Carrefour ha rilevato Potager City, una startup diventata leader nella consegna a domicilio di frutta, verdura e legumi freschi, coltivati a km 0.
Insomma, il processo per traghettare nel futuro lo spazio Retail è iniziato. Il negozio non è più strumento di accesso fisico al prodotto e piena espressione di un orientamento alla transazione, ma luogo più complesso dove il consumatore vuole vivere un’esperienza di valore e fluida tra i canali.
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