Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici: le novità per la PA
Luca Gastaldi
Direttore degli Osservatorio Agenda Digitale e Digital Identity
Il Codice dei contratti pubblici, inserito nel nostro ordinamento giuridico dal 19 aprile 2016 (e poi integrato con un correttivo il 20 maggio 2017) porta in grembo almeno cinque novità sostanziali:
introduce nuove procedure per l’acquisto di innovazione;
spinge verso una migliore qualificazione di domanda e offerta;
rafforza il modello di centralizzazione della domanda;
pone l’obbligo di digitalizzare i processi di acquisto pubblico;
cerca di stimolare una maggiore collaborazione tra PA e imprese.
Ma vediamo nel dettaglio le vere novità per la PA. Il Codice recepisce nel nostro ordinamento giuridico 3 direttive (la 23/2014, la 24/2014 e la 25/2014) con cui l’Unione Europea ha chiesto a ogni Stato di riformare le procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici.
In principio, i principali cambiamenti previsti “sulla carta” dal nuovo codice dei contratti pubblici erano 6:
Nuovi criteri di aggiudicazione: aggiudicazione obbligatoria sulla base del rapporto qualità/prezzo per alcune tipologie di servizi e divieto di utilizzo del criterio del minor prezzo al di fuori di ipotesi tassative
Migliore qualificazione delle stazioni appaltanti: conseguita in rapporto agli ambiti di attività, ai bacini territoriali, alla tipologia e alla complessità del contratto e alle fasce d’importo
Rating di impresa: qualificazione delle imprese su indici reputazionali valutati in base a indicatori oggettivi e misurabili, che esprimano la capacità strutturale e l’affidabilità dell’impresa aggiudicatrice
Procedure semplificate e digitali: con una riduzione di tempi e costi
Consultazione preliminare del mercato: che deve collaborare maggiormente con le stazioni appaltanti per orientare più efficacemente la domanda
Nuove procedure: il codice introduce 3 nuove procedure per acquistare meglio soluzioni innovative: procedura competitiva con negoziazione, nuovo dialogo competitivo, partenariato per l’innovazione
Le novità del Codice dopo il correttivo
Come detto, però, successivamente è subentrato un correttivo (in vigore dal 20 maggio del 2017) e sono emerse ulteriori novità. Un intervento massiccio, con numerose modifiche, con la dichiarata finalità di
perfezionare l’impianto normativo senza intaccarlo, con lo scopo di migliorarne l’omogeneità, la chiarezza e l’adeguatezza in modo da perseguire efficacemente l’obiettivo dello sviluppo del settore che la stessa legge delega si era prefissata
Vediamo quali sono, allora, le sei principali novità del Codice dei Contratti Pubblici dopo l’introduzione del decreto correttivo:
Nuovi criteri di aggiudicazione:
imposizione del tetto massimo di 30 punti su 100 all’elemento prezzo nel caso di aggiudicazione sulla base del miglior rapporto qualità/ prezzo;
affidamenti diretti di importo inferiore a 40.000 euro con meno regole: senza necessità di confronto tra più operatori, con onere motivazionale attenuato e senza l’obbligo di rispetto del rapporto qualità/prezzo.
Migliore qualificazione delle stazioni appaltanti: a causa del rallentamento delle procedure di gara dovuto all’entrata in vigore del Codice, il correttivo allenta le maglie del requisito di qualificazione costituito dal numero di gare gestite (il periodo di riferimento passa da 3 a 5 anni).
Rating di impresa: passa da sistema di qualificazione obbligatoria a sistema volontario premiale nella fase di valutazione dell’offerta e rilascio delle cauzioni
Procedure semplificate e digitali:
introduzione del principio dell’unicità dell’invio secondo il quale ciascun dato è fornito una sola volta a un solo sistema informativo, che lo rende disponibile a tutti gli altri sistemi o banche dati;
definizione regole nel caso di malfunzionamento delle piattaforme telematiche di negoziazione e/o dei mezzi di comunicazione elettronici messi a disposizione alla stazione appaltante.
Consultazione preliminare del mercato: nessuna modifica; solo piccole correzioni di errori ortografici
Nuove procedure: per l’affidamento di forniture a elevato contenuto tecnologico o innovativo l’ANAC può selezionare i componenti delle commissioni giudicatrici tra gli esperti della stazione appaltante
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