Intelligenza Artificiale: una tematica affascinante quanto controversa che, oggi più che mai, interessa imprese, società, istituzioni e cittadini. Il potenziale applicativo di questo paradigma è sterminato e inciderà progressivamente sul tessuto economico e sociale di ogni Paese, Italia inclusa. l mercato dell’Artificial Intelligence in Italia è solo agli albori, ma i contorni sono già ben delineati e sono destinati ad allargarsi e ad evolvere, assieme alle capacità computazioni delle macchine e delle diverse soluzioni AI. A che punto è l’Italia dell’Intelligenza Artificiale? In quest’articolo tireremo un po’ di somme, con i primi dati e le prime indicazioni per il futuro.
Quanto vale il mercato italiano dell’Artificial Intelligence?
In termini quantitativi, nel 2018 il mercato italiano dell’Intelligenza Artificiale si è attestato ad un valore di 85 milioni di euro, cifra che fa riferimento alle spese di sviluppo e implementazione di sistemi di Intelligenza Artificiale, in termini di:
sviluppo di algoritmi di IA;
hardware per l’immagazzinamento e l’elaborazione di dati;
software per la gestione dei dati;
servizi di integrazione e personalizzazione.
Per capire il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nell’attuale contesto tecnologico, è sufficiente osservare come si intersechi in maniera pervasiva con altri trend digitali come la Cloud Transformation e l’Internet of Things. Il primo funge da ecosistema che facilita l’analisi dei dati e rende scalabile l’infrastruttura necessaria alla raccolta ed elaborazione dei dati, mentre il secondo offre dispositivi e sensori utili non solo per la raccolta di dati ma anche per veicolare servizi basati sull’Intelligenza Artificiale.
Quanto hanno compreso di Intelligenza Artificiale le imprese italiane?
A fronte di un mercato nascente, ma comunque crescente, è importante analizzare anche le prospettive delle imprese. A causa della frenetica attenzione dedicata al tema dell’IA, molte organizzazioni hanno una visione poco chiara su questa tecnologia. Spesso ritengono che si tratti di una soluzione in grado di replicare completamente l’intelligenza umana, ma questa concezione ha poco a che fare con i risvolti pratici della disciplina.
In seguito ad una rilevazione diretta su medie e grandi aziende italiane, l’Osservatorio Artificial Intelligence ha individuato una serie di temi che possono far luce sul grado di consapevolezza delle aziende italiane in merito all’Intelligenza Artificiale.
Più della metà delle aziende ha indicato la “capacità dei sistemi di Intelligenza Artificiale di emulare i processi cognitivi dell’essere umano”, come nell’approccio di Intelligenza Artificiale Generale che ha, tuttavia, ricevuto pochi consensi dalla comunità scientifica, la quale sostiene che l’intelligenza umana sia troppo complessa per poter essere replicata dalle macchine.
Le rimanenti ritengono invece che l’IA si caratterizzi per lo sviluppo di “sistemi dotati di capacità tipiche dell’essere umano”, un elemento validato anche dalla definizione di Intelligenza Artificiale dell’Osservatorio.
Qual è il futuro dell’Intelligenza Artificiale in Italia?
Benché la visione delle aziende italiane relativamente all’Artificial Intelligence sia ancora poco definita, si individuano aree di sviluppo particolarmente rilevanti. Due in particolare: smart home speaker e robot intelligenti.
Smart home speaker
Si tratta di assistenti vocali intelligenti adibiti alla connessione e alla gestione di molteplici oggetti intelligenti presenti in casa. Benché di recente introduzione, il loro mercato vale già 60 milioni di euro in Italia e la cifra è destinata a crescere: si prospetta un futuro in cui questi assistenti potranno fungere da canale con cui veicolare servizi e applicazioni legate al mondo dell’AI, creando nuove opportunità di sviluppo per gli attori del settore.
Robot intelligenti
A questa categoria appartengono i collaborative robot e gli AGV (Automated Guided Vehicle). I primi intervengono fianco a fianco di un operatore e sono in grado di adattare il proprio comportamento ad input provenienti dall’ambiente circostante, mentre i secondi adattano il proprio comportamento all’ambiente muovendosi in autonomia e senza il supporto di guide fisiche o percorsi predeterminati.
Verso un’Intelligenza Artificiale “di massa”
Inoltre, si assiste a una forte crescita delle applicazioni IA in ambito consumer, come negli smartphone o nelle autovetture con funzionalità per l’arricchimento dell’esperienza degli utenti. Non è ancora chiaro se queste funzionalità siano realmente distintive o siano soltanto un elemento promozionale per veicolare i prodotti. È difficile, insomma, percepire il filo sottile che divide il valore trasmesso al prodotto dalla mera azione di marketing.
Ciò che è certo che queste applicazioni dell’IA possono aprire il tema ad un pubblico sempre più ampio, a livello italiano e internazionale, facendone scoprire i benefici e le opportunità.
Lo scenario italiano dell’Artificial Intelligence: a che punto siamo?
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