Il contesto normativo che agevola le soluzioni di Supply Chain Finance
Descrizione
Nel nostro Paese cresce il numero di fallimenti, raddoppiati tra il 2007 e il 2013, e molti di questi sono determinati da cause prettamente finanziarie. Uno scenario che evidenzia l’estrema difficoltà da parte delle nostre imprese a incassare i crediti, come testimonia anche il periodo medio di pagamento in ambito business, che è di 96 giorni a fronte di una media europea assestata sui 49. Nuove soluzioni in grado di finanziare in modo innovativo insiemi di imprese che costituiscono una Supply Chain diventano quindi una frontiera da esplorare. In assenza di chiari e forti interventi normativi atti ad incentivare l’adozione e lo sviluppo di soluzioni di Supply Chain Finance, come per esempio sta avvenendo in Gran Bretagna, è comunque utile capire quali sono le disposizioni normative in grado di favorirne l’adozione. In questo documento, quindi, verranno proposti i principali interventi normativi che stanno incentivando, anche se in alcuni casi in modo indiretto, l’adozione di soluzioni di Supply Chain Finance (SCF), oltre che cercare di comprendere quali soluzioni di SCF sono più percorribili rispetto ad altre.
Indice
- 1Una fotografia del contesto di riferimento
- 2Come la normativa italiana impatta sulle soluzioni di Supply Chain Finance
- 3Cenni alla normativa internazionale: SEPA e Basilea III
Domande chiave
- Quali norme agevolano, già oggi e in prospettiva, l'adozione di soluzioni di Supply Chain Finance?
- Quale ruolo può svolgere la Fatturazione Elettronica nel quadro delle opportunità del Supply Chain Finance?
- SEPA, Basilea III: perchè suggeriscono lo sviluppo di soluzioni di Supply Chain Finance?
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