Il crescente ruolo del digitale in ambito pagamenti nella filiera del Travel

A cura di:
Federica Russo – Ricercatrice senior dell’Osservatorio Travel Innovation
Francesca Cruciani – Ricercatrice dell’Osservatorio Travel Innovation

Si avvicina l’estate e, in un contesto fortemente segnato da un’importante pressione inflazionistica, la maggiore flessibilità offerta da soluzioni Fintech e Insurtech in tema di pagamenti offre una nuova leva, anche comunicativa, agli attori del Travel. È così sempre più frequente la possibilità di imbattersi in payoff del tipo “viaggia oggi e inizia a pagare a settembre” che riassumono importanti cambiamenti sociali ed economici, ma anche l‘importanza della tecnologia come abilitatore di modelli di offerta turistica resilienti.
Secondo i dati dell’Osservatorio non manca l’esigenza di flessibilità nei pagamenti: già lo scorso anno il 14% dei viaggiatori italiani ha utilizzato il pagamento rateale per l’acquisto di servizi legati al viaggio, principalmente per alloggio (7%) e trasporto (6%).
Dal lato dell’offerta, nell’ospitalità sempre più strutture danno la possibilità di prenotare con tariffe flessibili, venendo incontro a una chiara esigenza del mercato. Il 60% del campione offre la possibilità di cancellare o modificare fino all’ultimo una prenotazione, mentre il 35% offre la possibilità di prenotare i propri servizi con assicurazione.
Anche sul fronte dei pagamenti, le soluzioni elettroniche stanno guadagnando terreno, grazie a un aumento dell’eCommerce che ormai da anni traina il settore (già nel 2022 si è registrato un +13% sui valori record del 2019 e per il 2023 le previsioni sono ben più ottimistiche). I dati dell’Osservatorio Travel Innovation relativamente alle soluzioni di pagamento adottate dai turisti italiani confermano che per la prenotazione di alloggio e trasporto il pagamento tramite carte di credito/debito o prepagate (usate da oltre il 68% dei viaggiatori) è il metodo più diffuso.
Inoltre, un recente studio del Digital Payments Monitor di Worldline Merchant Services rileva che il numero delle transazioni effettuate con carte italiane ha registrato un aumento del 6,3% nel 2022 sul 2021 e del 20% sul 2019. L’analisi è frutto del monitoraggio dell’andamento delle carte italiane su un circuito di oltre 150.000 POS (fisici ed eCommerce), attivi su oltre 80.000 punti vendita. In particolare, gli hotel mostrano un aumento dei volumi dei pagamenti digitali del 78% rispetto al 2021 e dell’11,9% sul 2019.
Questi risultano in crescita per il trasporto a lunga percorrenza (treni e autobus), dove l’incidenza dei pagamenti tramite carte o wallet digitali segna rispettivamente +6 e +12 punti percentuali nel 2022 sul 2019. Se dunque nell’immediato post pandemia i pagamenti digitali erano usati soprattutto per ridurre il rischio di contagio, la semplicità e la rapidità di utilizzo sono stati driver importanti nel consolidarne l’utilizzo nell’ultimo anno.
Viceversa, per le esperienze in loco il pagamento in contanti continua ad essere un’importante modalità di acquisto, utilizzato in media nel 50% delle transazioni e senza significativi scostamenti rispetto al 2019. Per il pagamento delle attività i turisti tendono, infatti, a recarsi di persona presso le biglietterie e quindi pagare in contanti. Emblematico è il caso delle attività culturali: dall’indagine 2023 dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, emerge che ancora il 77% delle entrate da biglietteria nei musei, monumenti e aree archeologiche italiani (il 56% per i teatri) deriva dalla biglietteria fisica.
Nel comparto dei trasporti, il contante risulta predominante nella mobilità urbana, anche per via di una minor digitalizzazione dell’offerta. Anche in questo caso si registra una lenta tendenza all’aumento di soluzioni cashless rispetto al contante che, tuttavia, rimane il metodo di pagamento più utilizzato nell’80% dei casi per il trasporto pubblico locale, nel 75% per il pagamento della sosta su strisce blu e nel 73% per il pagamento del servizio di taxi.