Secondo i dati del DESI 2017, riferiti al 2016, l’Italia è 25esima su 28 Paesi europei censiti: la stessa posizione del 2015. Tuttavia siamo tra i Paesi che hanno registrato i migliori incrementi di punteggio. Connettività e digitalizzazione delle imprese sono le aree in cui abbiamo fatto i maggiori progressi.
Il DESI tuttavia ha alcuni limiti che l’Osservatorio ha cercato di risolvere proponendo i Digital Maturity Indexes, un nuovo framework di oltre 100 indicatori che distingue per ognuna delle 4 aree di cui è composto fattori abilitanti per misurare gli sforzi e gli investimenti fatti per rendere più digitale l’area e i risultati ottenuti per monitorare l’esito di tali iniziative di digitalizzazione. Secondo gli ultimi dati disponibili (riferiti al 2016), l’Italia è 25esima su 28 Paesi europei per sforzi fatti nell’attuazione della propria Agenda Digitale e 24esima per risultati raggiunti.
Due aspetti chiave da tener monitorati quando si parla di Agenda Digitale sono indubbiamente le competenze digitali dei cittadini e l’utilizzo dei servizi pubblici online. Da una survey statisticamente rappresentativa della popolazione italiana adulta emerge che il 72% degli italiani sa gestire comunicazioni digitali. Solo il 65% sa gestire file e informazioni digitali. Il 61% sa fare acquisti online e, in media, solo il 56% ha familiarità con i servizi online. Il 66% sa produrre documenti scritti in digitale, ma solo il 15% sa programmare. Nell’ultimo anno l’80% degli italiani ha avuto almeno una volta l’esigenza di utilizzare un servizio pubblico. Il 26% ha soddisfatto tutte le principali esigenze che ha avuto esclusivamente con canali digitali. L’esigenza più soddisfatta usando solo canali digitali è il pagamento dei tributi (20% della popolazione).