Le opportunità dell’intelligenza artificiale raccontate dalle applicazioni nel Travel

Nel 2016 una ricerca di McKinsey & Company aveva stimato che il 73% delle ore impiegate nel Turismo (con particolare riferimento all’ospitalità e alla ristorazione) avrebbe potuto essere automatizzato con la tecnologia, ad esempio tramite l’intelligenza artificiale. Nell’ultimo anno diverse aziende e startup del Travel hanno lavorato nell’integrazione di questa particolare tecnologia all’interno dei propri servizi, anche con l’obiettivo di efficientare alcune procedure e attività obsolete. Ma quali sono le applicazioni attualmente sviluppate e sostenute dal mercato? Quali le opportunità per il Travel?

Grazie ad un attento monitoraggio di news e ricerche di settore, l’Osservatorio Travel Innovation ha raccolto insight utili per meglio comprendere il fenomeno. Le applicazioni, infatti, sono attualmente molteplici e coinvolgono l’intera filiera.
Partendo dal fronte delle startup, AeroCloud, ha recentemente chiuso un round da 12,6 milioni di dollari per offrire agli aeroporti una piattaforma che grazie all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico aiuta nella gestione delle attività operative aeroportuali (es: assegnazione dei gate agli aerei), consentendo quindi un miglioramento dell’efficienza dei processi e della comunicazione verso i passeggeri. Hotelmize, fondata nel 2016 in Israele, ha ottenuto anch’essa un finanziamento da 12 milioni di dollari per sviluppare un algoritmo proprietario predittivo che consente di monitorare le fluttuazioni delle tariffe alberghiere e analizzare le prenotazioni dei partner (agenzie di viaggio online, tour operator, bedbank etc.).
Tra le startup più giovani un esempio è Tern, fondata a luglio 2022, che offre un sistema di pianificazione dei viaggi basato sull’intelligenza artificiale che attualmente agisce esclusivamente in fase di ricerca, consentendo la riduzione del tempo in questa attività da 8-20 ore a circa 5 minuti. Ma già si sta pensando a sviluppi che possano consentire anche la successiva prenotazione dell’itinerario di viaggio suggerito e personalizzato sulla base delle esigenze del viaggiatore.

Non mancano, poi, esempi di realtà già consolidate che stanno investendo nell’IA per migliorare i servizi offerti agli operatori Travel. Google sta perfezionando il proprio strumento pubblicitario basato sull’intelligenza artificiale e messo a disposizione degli albergatori che sarà in grado di generare elementi creativi per gli annunci (testo, immagine etc.) in più formati, così da poter essere utilizzati su un più ampio spettro di canali online. Secondo i dati dell’azienda, alcuni hotel clienti avrebbero conseguito un incremento tra il 26% e l’86% delle prenotazioni dirette grazie all’utilizzo di questo strumento. Expedia e Kayak, invece, hanno recentemente concesso a OpenAI (che ha sviluppato la tecnologia GPT-4) l’accesso ai plugin che renderà possibile interagire con servizi e database proprietari, ottenendo risposte complete ed accurate su disponibilità e comparazione di opzioni di viaggio. Questa apertura, attualmente concessa per suggerimenti di viaggio, potrà poi sfociare in un rimando diretto al sito dell’azienda per effettuare le prenotazioni. Un altro esempio è eDreams ODIGEO che, grazie a una nuova versione della tecnologia IA inserita nel motore di ricerca dell’agenzia, è in grado di perfezionare la propria offerta in servizi e prodotti più in linea con i gusti dei clienti, incrementando in questo modo il tasso di conversione. Secondo i dati dell’azienda, grazie a questi sviluppi, la quota di viaggiatori che selezionano la prima opzione di viaggio consigliata è cresciuta del 17%.

Infine, anche alcune destinazioni, come l’ente nazionale per il turismo della Lituania, stanno utilizzando e sfruttando il potenziale creativo di soluzioni di intelligenza artificiale per realizzare campagne promozionali originali. VisitDenmark, invece, si è distinta per una campagna realizzata completamente dall’intelligenza artificiale che usa celebri protagonisti di opere d’arte estere che in video animati si fanno portavoce di un semplice messaggio: “non fare la fila per vedere me, ma visita la Danimarca piuttosto!”.

Le potenzialità sono dunque molteplici sia lato b2b che b2c, sebbene persistano criticità legate all’utilizzo estensivo di queste applicazioni, come portato recentemente alla ribalta dall’iniziativa di Elon Musk che con un gruppo di esperti si è fatto portavoce di una lettera aperta per chiedere di fermare per sei mesi la sperimentazione di sistemi più potenti di GPT-4 per i potenziali rischi che potrebbe avere sulla società.

A cura di

Federica Russo

Federica Russo

Business Travel, Travel Innovation

Ricercatore Osservatorio Business Travel e Travel Innovation

Eleonora Lorenzini

Eleonora Lorenzini

Travel & Business Travel, Cultura

Direttore degli Osservatori Travel Innovation, Business Travel e Innovazione Digitale per la Cultura.

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