Birra Peroni Flexible Working
L’ORGANIZZAZIONE
Birra Peroni, parte del Gruppo Asahi, produce oltre 7 milioni di ettolitri di birra, di cui circa
2,5 destinati al mercato estero. È presente in Italia con oltre 800 persone divise tra uffici,
forza vendita, 3 stabilimenti – Bari, Roma, Padova- e la malteria di Pomezia. Guidata dal suo
purpose di “Crease Connessioni di valore”, l’azienda è impegnata con tutto il Gruppo nel
generare un impatto positivo per il pianeta e offrire un’esperienza inclusiva per le persone
e la società.
LE ESIGENZE
Il progetto si inserisce nel percorso di innovazione di business e organizzativa e si pone
gli obiettivi di favorire un maggiore orientamento alla performance, mettere al centro il
benessere delle persone e il loro engagement verso l’organizzazione. A questi si aggiunge
la volontà di risultare più attrattiva verso i candidati.
LA SOLUZIONE IMPLEMENTATA
Il progetto Flexible Working è stato sviluppato dopo aver sperimentato lo Smart Working
emergenziale durante la pandemia e si inserisce in un più ampio percorso di innovazione
organizzativa che Birra Peroni ha intrapreso negli ultimi anni.
Nel luglio 2022, dopo aver informato i sindacati, è stata avviata una fase di sperimentazione
che ha previsto: la definizione di un regolamento aziendale con i criteri per la partecipazione all’iniziativa, una presentazione dello stesso a tutti i lavoratori eligibli e la sottoscrizione
degli accordi individuali tra azienda e lavoratore/lavoratrice. Fin dal primo momento il
progetto ha visto il coinvolgimento della totalità dei profili con attività compatibili (es. ruoli
amministrativi, marketing, hr, finance, …) tra cui rientrano anche alcuni ruoli che lavorano
negli stabilimenti, per un totale di circa 290 persone. Non rientrano in questa iniziativa i
colleghi della forza vendita (circa 200 persone) che, per la tipologia delle loro attività già
lavorano in modo smart.
La sperimentazione ha permesso a tutti di prendere dimestichezza con il nuovo modo
di lavorare e, a partire da luglio 2023 il progetto è entrato in vigore in modo strutturale
attraverso la stipula di un accordo sindacale.
Il regolamento prevede la possibilità di programmare mensilmente fino ad un totale di 11
giorni di remote working, estendibili fino all’80% del tempo lavorativo per chi ha figli con
meno di 3 anni. Il 50% è estendibile per i lavoratori/lavoratrici fragili e per i lavoratori che
abbiano particolari esigenze personali – in accordo con il proprio responsabile. Non sono
previste giornate in presenza prestabilite a livello settimanale o mensile e la pianificazione
va concordata con il proprio responsabile e il team a garanzia del raggiungimento degli
obiettivi prefissati.
Per quanto riguarda la fruizione, c’è qualche differenza in base alla tipologia di attività
svolta, ma il numero di giornate scelte è adeguato rispetto alle necessità delle persone.
Ciascun lavoratore ha una dotazione informatica personale che consiste in pc portatile,
cellulare aziendale e cuffie.
Per quanto riguarda la flessibilità oraria con l’introduzione del Flexible Working sono state
eliminate le timbrature se non una per questioni di sicurezza quando si è in sede. Solo a
coloro che hanno attività con clienti/fornitori, pur in assenza di timbratura, è richiesto il
rispetto delle fasce di contattabilità. Birra Peroni, dopo questo cambiamento, ha deciso
di sensibilizzare tutti nel rispetto del periodo di disconnessione, ad esempio dando linea
guida sugli orari in cui non fissare riunioni. Si sono evitati provvedimenti più stringenti per
non ridurre l’autonomia delle persone nella scelta di come organizzare il proprio lavoro.
Le informazioni sul progetto sono state fornite attraverso vari canali e strumenti come
un toolkit sul Lavoro Agile che illustra i principi chiave e le modalità del nuovo modello di
lavoro, condiviso con tutti i colleghi e le colleghe; l’organizzazione di info-session virtuali
per illustrare i principi e rispondere a tutte le domande; sessioni dedicate al tema nelle
town-hall aziendali mensili. Un ruolo chiave lo hanno rivestito i People Leader a partire dal
board dell’azienda che ha sponsorizzato e sostenuto l’iniziativa.
Contestualmente all’introduzione del Flexible Working sono stati ripensati e completamente
rinnovati anche gli spazi di lavoro della sede centrale, mettendo al centro i bisogni delle
persone e cercando di progettare soluzioni che fossero sostenibili anche da un punto
di vista ambientale. Il progetto di re-design è stato interamente guidato da un team
interfunzionale che ha ideato e implementato il progetto basandosi su 4 principi-guida:
inclusione, sostenibilità, funzionalità e comfort, innovazione. In tutte le fasi di progettazione
sono stati coinvolti dei referenti per ciascuna funzione aziendale (ambassador), che hanno
contribuito portando le istanze dei colleghi e sono stati coinvolti nelle scelte.
Si è così passati da un modello di uffici tradizionali a uno strutturato in openspace con
spazi e soluzioni flessibili, riconfigurabili e multifunzionali. La sede centrale di Roma è
completamente rinnovata e diventa un luogo di incontro e di confronto, offrendo una ricca
e differenziata tipologia di postazioni di lavoro e spazi collaborativi e di socializzazione,
con una logica di desk sharing che non richiede prenotazioni. La riprogettazione riguarda
anche lo spazio mensa e un’area pub che potranno essere utilizzate non solo per le persone
interne ma anche per clienti e stakeholder esterni.
Tra le altre iniziative presenti all’interno dell’accordo integrativo che vanno nell’ottica di
migliorare il wellbeing dei lavoratori vi è un potenziamento dei permessi retribuiti per
attività di cura (es. 20 giorni di parental policy) e servizi a supporto del benessere come
la possibilità di fruire di uno sportello psicologico anonimo (su aspetti di benessere
psicologico, finanziario e mentale) per i dipendenti e i loro famigliari.
I BENEFICI
La misurazione dei benefici è ancora in corso.
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